Refezione scolastica, il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Barletta
Filcams e Cgil Bat: «Siamo soddisfatti, accolte nei fatti tutte le nostre perplessità e denunce»
martedì 12 febbraio 2019
Il Consiglio di Stato si è espresso sul servizio di refezione scolastica dando ragione al Comune, dunque La Cascina è fuori dalla gestione della mensa a Barletta. La ditta aveva fatto ricorso al Tar dopo che l'Ente, a seguito di alcune incongruenze nell'erogazione del servizio, aveva affidato l'incarico ad un'altra azienda, ovvero la seconda nella graduatoria del bando. I giudici del Tribunale amministrativo regionale avevano dato ragione a La Cascina ma il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione.
"Sin dall'inizio della gestione del servizio abbiamo denunciato anomalie già a partire dagli orari di lavoro perpetrati a scapito dei dipendenti che operano in regime d'appalto nel centro cottura di Barletta. Storicamente erano 700 le ore settimanali ma La Cascina in maniera unilaterale le ha ridotte facendo, però, ricorso agli straordinari ed a personale esterno che non era parte della platea storica dei lavoratori dell'appalto. A diversi nostri iscritti non è stato retribuito il lavoro supplementare, generando un comprensibile malumore, rendendo l'ambiente lavorativo sfavorevole e pregiudicando la stessa attività lavorativa", commentano il segretario generale Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis e per la segreteria Filcams Cgil Bat, Mimmo Spera e Tina Prasti.
"Anche nelle relazioni sindacali non abbiamo mai riscontrato una grande apertura da parte dell'azienda tanto che abbiamo dovuto fare ricorso alla Prefettura affinché svolgesse un ruolo di mediazione tra le parti. Per queste ragioni abbiamo proclamato lo stato d'agitazione ed indetto una giornata di sciopero sottoponendo alla committenza, ovvero al Comune, le incongruenze che registravamo. Siamo soddisfatti dell'esito della vicenda perché nei fatti sono state accolte tutte le nostre perplessità e denunce. Auspichiamo in una gestione futura del servizio in osservanza delle regole contrattuali e delle relazioni sindacali", concludono Deleonardis, Spera e Prasti.
"Sin dall'inizio della gestione del servizio abbiamo denunciato anomalie già a partire dagli orari di lavoro perpetrati a scapito dei dipendenti che operano in regime d'appalto nel centro cottura di Barletta. Storicamente erano 700 le ore settimanali ma La Cascina in maniera unilaterale le ha ridotte facendo, però, ricorso agli straordinari ed a personale esterno che non era parte della platea storica dei lavoratori dell'appalto. A diversi nostri iscritti non è stato retribuito il lavoro supplementare, generando un comprensibile malumore, rendendo l'ambiente lavorativo sfavorevole e pregiudicando la stessa attività lavorativa", commentano il segretario generale Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis e per la segreteria Filcams Cgil Bat, Mimmo Spera e Tina Prasti.
"Anche nelle relazioni sindacali non abbiamo mai riscontrato una grande apertura da parte dell'azienda tanto che abbiamo dovuto fare ricorso alla Prefettura affinché svolgesse un ruolo di mediazione tra le parti. Per queste ragioni abbiamo proclamato lo stato d'agitazione ed indetto una giornata di sciopero sottoponendo alla committenza, ovvero al Comune, le incongruenze che registravamo. Siamo soddisfatti dell'esito della vicenda perché nei fatti sono state accolte tutte le nostre perplessità e denunce. Auspichiamo in una gestione futura del servizio in osservanza delle regole contrattuali e delle relazioni sindacali", concludono Deleonardis, Spera e Prasti.