Rapporto Ecomafie 2013, Puglia quarta per illegalità ambientale
Legambiente presenta a Bari i dati di un'"economia" che non conosce recessione. Tarantini: «A settembre partirà il No Ecomafia Tour»
martedì 18 giugno 2013
9.39
È un'economia che non conosce la parola "crisi" quella fotografata da Ecomafia 2013, il rapporto annuale di Legambiente sull'illegalità ambientale illustrato ieri a Bari nel corso di una conferenza stampa alla presenza di Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia, Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia, Ennio Cillo, Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Lecce e Teresa Iodice, Sostituto Procuratore della Direzionale Distrettuale Antimafia di Bari. Il rapporto ha inserito la Puglia in quarta posizione in quanto a illegalità ambientale, dopo Calabria e Sicilia. Prima la Campania con 4.777 infrazioni accertate. I numeri degli illeciti ambientali accertati lo scorso anno delineano una situazione di particolare gravità. Su scala nazionale i dati si fanno inquietanti. 34.120 reati, 28.132 persone denunciate, 161 ordinanze di custodia cautelare, 8.286 sequestri, per un giro di affari di 16,7 miliardi di euro gestito da numerosi clan: 302 quelli censiti nel 2012.
«Nel Rapporto Ecomafia 2013, pur rimanendo stabile al quarto posto nella classifica generale delle illegalità ambientali - dichiara Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia - la nostra regione peggiora sia sul fronte del racket degli animali che del ciclo illegale del cemento. Infatti, l'abusivismo edilizio non accenna a diminuire, soprattutto sul Gargano, facendo salire la Puglia al secondo posto della classifica con ben 1.147 persone denunciate nel corso del 2012. Inoltre nel ciclo dei rifiuti spicca l'incremento dei reati registrato in Puglia con un più 24% rispetto al 2011».
Nella classifica generale dell'illegalità ambientale in Italia nel 2012, la Puglia rimane stabile al quarto posto con 3.331 infrazioni accertate, 3.251 persone denunciate, 28 arrestate e 1.303 sequestri effettuati. Per quanto riguarda il numero dei sequestri effettuati, la nostra regione è prima nel 2012. Mentre nella classifica provinciale dell'illegalità ambientale in Italia nel 2012 troviamo ben due province pugliesi: Bari al 5° posto e Foggia all'8° posto rispettivamente con 1.037 e 826 infrazioni accertate. Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia occupa stabilmente la terza posizione, ma con un significativo aumento degli illeciti (+24%). Infatti, le infrazioni accertate salgono a 522 con 691 persone denunciate, 15 persone arrestate e 344 sequestri effettuati. La maggior parte delle infrazioni accertate si concentrano nella provincia di Bari (185).
Nella classifica dell'illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia quest'anno sale al secondo posto con 640 infrazioni accertate e 384 sequestri effettuati mentre è prima la regione con il maggior numero di persone denunciate nel corso del 2012 ben 1.147. Nella classifica provinciale del mattone illegale Bari si piazza al 5° posto, Foggia all'11° e Lecce al 13° rispettivamente con 213, 160 e 140 infrazioni accertate. Nell'anno 2012, il Gargano ha rappresentato la porzione di territorio pugliese su cui si sono accanite maggiormente le lottizzazioni abusive.
Nel turpe mercato del racket di animali (corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, traffico di animali da compagnia, commercio di specie protette, macellazione clandestina, bracconaggio e pesca di frodo) la Puglia sale sul podio al secondo posto (l'anno scorso era al terzo) con 938 infrazioni accertate, 907 persone denunciate e 411 sequestri effettuati. Negativo anche il bilancio sul fronte dell'archeomafia, dove la Puglia, una delle regioni più ricche di reperti archeologici ma anche di tombaroli attivi, sale al nono posto con 45 furti.
«I numeri pugliesi di Ecomafia 2013 sono il frutto del forte impegno delle forze dell'ordine e della magistratura - conclude Tarantini - Ma non mancano, anche, le risposte da parte delle istituzioni regionali. Infatti la Regione Puglia, oltre ad aver istituito, sin dal 2007, una task force composta da tutte le forze dell'ordine, Arpa Puglia e Cnr-Irsa per monitorare, contrastare e prevenire i reati ambientali, ha approvato una legge regionale per cercare di frenare il fenomeno dell'abusivismo edilizio. A settembre partirà il No Ecomafia Tour, promosso da Legambiente Puglia, un'occasione per sensibilizzare e dibattere con i cittadini sul tema della criminalità ambientale e chiedere loro una maggiore collaborazione, perché quella contro l'ecomafia è una sfida che possiamo vincere insieme».
«Nel Rapporto Ecomafia 2013, pur rimanendo stabile al quarto posto nella classifica generale delle illegalità ambientali - dichiara Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia - la nostra regione peggiora sia sul fronte del racket degli animali che del ciclo illegale del cemento. Infatti, l'abusivismo edilizio non accenna a diminuire, soprattutto sul Gargano, facendo salire la Puglia al secondo posto della classifica con ben 1.147 persone denunciate nel corso del 2012. Inoltre nel ciclo dei rifiuti spicca l'incremento dei reati registrato in Puglia con un più 24% rispetto al 2011».
Nella classifica generale dell'illegalità ambientale in Italia nel 2012, la Puglia rimane stabile al quarto posto con 3.331 infrazioni accertate, 3.251 persone denunciate, 28 arrestate e 1.303 sequestri effettuati. Per quanto riguarda il numero dei sequestri effettuati, la nostra regione è prima nel 2012. Mentre nella classifica provinciale dell'illegalità ambientale in Italia nel 2012 troviamo ben due province pugliesi: Bari al 5° posto e Foggia all'8° posto rispettivamente con 1.037 e 826 infrazioni accertate. Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia occupa stabilmente la terza posizione, ma con un significativo aumento degli illeciti (+24%). Infatti, le infrazioni accertate salgono a 522 con 691 persone denunciate, 15 persone arrestate e 344 sequestri effettuati. La maggior parte delle infrazioni accertate si concentrano nella provincia di Bari (185).
Nella classifica dell'illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia quest'anno sale al secondo posto con 640 infrazioni accertate e 384 sequestri effettuati mentre è prima la regione con il maggior numero di persone denunciate nel corso del 2012 ben 1.147. Nella classifica provinciale del mattone illegale Bari si piazza al 5° posto, Foggia all'11° e Lecce al 13° rispettivamente con 213, 160 e 140 infrazioni accertate. Nell'anno 2012, il Gargano ha rappresentato la porzione di territorio pugliese su cui si sono accanite maggiormente le lottizzazioni abusive.
Nel turpe mercato del racket di animali (corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, traffico di animali da compagnia, commercio di specie protette, macellazione clandestina, bracconaggio e pesca di frodo) la Puglia sale sul podio al secondo posto (l'anno scorso era al terzo) con 938 infrazioni accertate, 907 persone denunciate e 411 sequestri effettuati. Negativo anche il bilancio sul fronte dell'archeomafia, dove la Puglia, una delle regioni più ricche di reperti archeologici ma anche di tombaroli attivi, sale al nono posto con 45 furti.
«I numeri pugliesi di Ecomafia 2013 sono il frutto del forte impegno delle forze dell'ordine e della magistratura - conclude Tarantini - Ma non mancano, anche, le risposte da parte delle istituzioni regionali. Infatti la Regione Puglia, oltre ad aver istituito, sin dal 2007, una task force composta da tutte le forze dell'ordine, Arpa Puglia e Cnr-Irsa per monitorare, contrastare e prevenire i reati ambientali, ha approvato una legge regionale per cercare di frenare il fenomeno dell'abusivismo edilizio. A settembre partirà il No Ecomafia Tour, promosso da Legambiente Puglia, un'occasione per sensibilizzare e dibattere con i cittadini sul tema della criminalità ambientale e chiedere loro una maggiore collaborazione, perché quella contro l'ecomafia è una sfida che possiamo vincere insieme».