Rallenta la sfrenata corsa dell’azzardo?
87 miliardi di euro fatturati in gioco d’azzardo nel 2012, 800mila giocatori compulsivi in Italia. All’1% le tassazioni sul gioco online di contro al 47% sui giochi tradizionali
lunedì 6 maggio 2013
Finalmente possiamo dirlo, "Il treno in corsa dell'azzardo ha cominciato a invertire la direzione di marcia", è stato lo stesso Renato Balduzzi Ministro della Salute ideatore dell'omonimo decreto, a sostenerlo durante un recente convegno di discussione sulle tematiche delle patologie da gioco. Sembra in effetti che il decreto, divenuto poi legge, abbia portato i suoi primi frutti, lasciando registrare un leggero calo delle percentuali di gioco del 2012, rispetto al 2011.
Ma ciò nonostante i dati restano spaventosissimi, infatti circa 8 miliardi di euro corrispondono all'incasso dell'erario nel 2011 grazie ai giochi, 6 miliardi corrispettivi di costi sociali dell'azzardo nello stesso anno e 800 mila i giocatori compulsivi registrati in Italia sino ad oggi. Spesso e malauguratamente però il Ministro Francesco Rodano, dirigente responsabile del Gioco a distanza dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, sostiene che il forte allarmismo giornalistico sia poco adeguato all'attuale situazione dello Stato italiano. Secondo Rodano infatti i rischi dovuto al gioco compulsivo sarebbero preminentemente "fisiologici", piuttosto che patologici.
Dunque non dovrebbe allarmare il fatto che quotidianamente, come abbiamo potuto appurare facendo una piccola indagine sul territorio, si registrino presso il S.E.R.T. della città di Barletta numerosi utenti che affetti da patologie correlate all'azzardo, auspicano tramite una consulenza di uscire dal tunnel?
Ogni giorno in tutta Italia migliaia di giocatori, che spesso presentano patologie da gioco e numerosi problemi a questo correlati, affollano Consultori e Centri dipendenze di tutte le Asl, o qualora non coscienti o disperati si affacciano agli uffici diocesani della Caritas e di tante parrocchie. Anche nella nostra città questa preoccupante realtà è spesso sottovalutata, come appurato dalle statistiche infatti ogni giocatore patologico coinvolge almeno sei persone del suo entourage, facendole precipitare nel perverso meccanismo di cui è lui stesso in prima persona vittima.
Nel 2012 sono stati sfiorati gli 87 miliardi di euro di fatturato sul gioco d'azzardo, di contro, circa sei milioni di euro sono stati spesi nello stesso anno in costi sociali per la cura delle ludopatie. Lo stato italiano però avendo diminuito le percentuali di tassazione sui giochi, 47% per quelli tradizionali, contro l'1% per i giochi online, registra una diminuzione (falsata) della percentuale di gioco. E' proprio il gioco online ad avere il sopravvento da circa un paio d'anni, sui giochi tradizionali, laddove le nuove tecnologie come smatrphone e tablet, contribuiscono fortemente a che il potenziale accesso al gioco sia costantemente e ovunque presente.
Ma ciò nonostante i dati restano spaventosissimi, infatti circa 8 miliardi di euro corrispondono all'incasso dell'erario nel 2011 grazie ai giochi, 6 miliardi corrispettivi di costi sociali dell'azzardo nello stesso anno e 800 mila i giocatori compulsivi registrati in Italia sino ad oggi. Spesso e malauguratamente però il Ministro Francesco Rodano, dirigente responsabile del Gioco a distanza dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, sostiene che il forte allarmismo giornalistico sia poco adeguato all'attuale situazione dello Stato italiano. Secondo Rodano infatti i rischi dovuto al gioco compulsivo sarebbero preminentemente "fisiologici", piuttosto che patologici.
Dunque non dovrebbe allarmare il fatto che quotidianamente, come abbiamo potuto appurare facendo una piccola indagine sul territorio, si registrino presso il S.E.R.T. della città di Barletta numerosi utenti che affetti da patologie correlate all'azzardo, auspicano tramite una consulenza di uscire dal tunnel?
Ogni giorno in tutta Italia migliaia di giocatori, che spesso presentano patologie da gioco e numerosi problemi a questo correlati, affollano Consultori e Centri dipendenze di tutte le Asl, o qualora non coscienti o disperati si affacciano agli uffici diocesani della Caritas e di tante parrocchie. Anche nella nostra città questa preoccupante realtà è spesso sottovalutata, come appurato dalle statistiche infatti ogni giocatore patologico coinvolge almeno sei persone del suo entourage, facendole precipitare nel perverso meccanismo di cui è lui stesso in prima persona vittima.
Nel 2012 sono stati sfiorati gli 87 miliardi di euro di fatturato sul gioco d'azzardo, di contro, circa sei milioni di euro sono stati spesi nello stesso anno in costi sociali per la cura delle ludopatie. Lo stato italiano però avendo diminuito le percentuali di tassazione sui giochi, 47% per quelli tradizionali, contro l'1% per i giochi online, registra una diminuzione (falsata) della percentuale di gioco. E' proprio il gioco online ad avere il sopravvento da circa un paio d'anni, sui giochi tradizionali, laddove le nuove tecnologie come smatrphone e tablet, contribuiscono fortemente a che il potenziale accesso al gioco sia costantemente e ovunque presente.