R-evolution, "Il progetto matrimonio" tra tecnica e marketing
Nel seminario tenutosi oggi presso la Chiesa del Monte di Pietà. Sono intervenuti Joanne Dunn e Enzo Ferraro
venerdì 11 marzo 2011
I preparativi, la psicologia degli sposi, il marketing. R-evolution, la rassegna organizzata dal FIOF dal 9 al 13 marzo a Barletta, continua i suoi seminari aventi come tematica centrale il matrimonio. Questa mattina, nella splendida cornice della Chiesa del Monte di Pietà, si è tenuto il seminario "IL PROGETTO MATRIMONIO": l'incontro ha avuto come tematica portante il rapporto tra il fotografo e i protagonisti del reportage, con un occhio di riguardo nei confronti dell'esponente femminile della coppia.
Durante il seminario sono intervenuti, in qualità di esperti del settore, la fotografa sudafricana Joanne Dunn, con un intervento dal titolo "Come sedurre la promessa sposa … prima, durante e dopo. Rivoluziona la tua idea di fotografia di matrimonio", e il fotografo campano Enzo Ferraro, il quale ha tenuto una lezione su "Il matrimonio fashion".
L'intervento della Dunn ha cercato di tenere sempre all'orizzonte del discorso il rapporto da instaurarsi tra fotografo e cliente alla vigilia del fatidico giorno. Un rapporto che deve mirare alla persuasione del cliente nel profilo personale, attraverso la comprensione della persona che si ha di fronte e dimostrando reale interesse per la storia d'amore che si va a immortalare. Secondo l'autorevole opinione della fotografa sudafricana, « il fotografo dovrebbe sempre cercare di venire impressionato dal cliente, e non di impressionarlo, bisogna vedere il cliente attraverso gli occhi di un amante. Spesso la ricerca di attenzione per una donna è alla stregua di una droga, qualcosa di desiderato e desiderabile al di sopra di ogni altra cosa. Bisogna far capire al cliente che stiamo ascoltando, usando il linguaggio del corpo, il contatto visivo e intervenendo con commenti e domande.»
«La cosa più importante in questi tipi di reportage- ha proseguito la Dunn- è far sentire una donna bella e sensibile; la bellezza e la sensualità si raggiungono in fotografia attraverso una seduzione intellettuale e psicologica. Si raggiunge tale tipo di intesa con la sposa facendole capire, da parte del fotografo, che si ha interesse vero, tangibile per il suo matrimonio e per la sua storia d'amore. Il vero segreto è un ascolto attivo da parte del fotografo». E' altrettanto importante che il fotografo faccia capire alle clienti l'importanza delle pose: l'idea da tenere in mente è che "IL REPORTAGE NON E' RELIGIONE", ma qualcosa che si forma in itinere, senza predefinizioni dalle quali non si possa evadere.
Un buon fotografo che si occupa di reportage matrimoniali deve avere, a detta della Dunn,anche solide conoscenze della "psicosi" della sposa: la prima qualità del buon fotografo è far comprendere alla sposa che esistono generi di fotografia differenti dalle fotografie di moda, che spesso hanno avuto un ruolo preponderante nell'"educazione visiva" delle donne. Le immagini sulle riviste di moda sono prescrittive, esprimono ciò che l'immagine della donna deve essere. : Se una donna ama la moda, la pubblicità di un fotografo dovrebbe ricordare quelle di riviste patinate come Elle o Vogue. «Le immagini presenti in queste pagine- ha spiegato la Dunn- sono interpretate da soggetti belli e perfetti, che seguono le tendenze ma al tempo stesso rompono le regole che ne sono alla base. Anche il blog è un veicolo pubblicitario per il fotografo che si occupa di matrimoni: dai commenti sui post pubblicati si evincono diversi stati d'animo e svariate valutazioni che i prossimi sposi hanno sul giorno delle nozze».
La lezione ha poi affrontato tematiche maggiormente "concrete" nella seconda parte, basata sullo studio delle nuove strategie di marketing, in particolare quelle concernenti il mercato sul web. «Anche Facebook- ha ammesso la Dunn- può essere un'arma da utilizzare da parte del fotografo per decodificare la tipologia di cliente con cui si ha a che fare. Il numero di amici, i post condivisi e gli status del cliente possono dire molto sulla loro intimità».
Un altro strumento di nuova introduzione, utile al fotografo per promuovere e orchestrare al meglio il proprio lavoro prima e durante il giorno delle nozze, è il modulo pre-matrimoniale, grazie al quale il fotografo può avere tra le mani una serie di informazioni necessarie per lavorare al meglio nel fatidico giorno, dalla preferenza per le posture da adottare alla conoscenza di dinamiche familiari che potrebbero condizionare la resa delle foto. Solo in questo modo il reportage potrà essere naturale. Naturalezza che, ha spiegato la Dunn, non viene inficiata neppure dalla "sapiente" mano di programmi quali Photoshop: «Bisogna far comprendere alle spose l'importanza del ritocco- ha ammesso la fotografa sudafricana-, per far ciò è importante far leva sul fatto che l'utilizzo del Photoshop è una costante nelle foto delle riviste di moda tanto care alle donne».
Al termine del suo applauditissimo intervento, la photographer ha ceduto la scena al collega Enzo Ferraro, protagonista nella giornata di ieri di un seminario incentrato sull'atto pratico della ricerca della migliore illuminazione nel momento in cui si va a fotografare una donna nel giorno del suo matrimonio.
Ferraro ha dato il via al proprio intervento con la proiezione di un filmato, nel quale erano elaborate le immagini che fanno da sfondo alla ricerca creativa del maestro campano. Il fotografo nato a Napoli ha spiegato la propria idea del rapporto con il cliente prossimo al matrimonio, spiegando come l'artista non debba mai condizionare a 360 gradi il pensiero del novello sposo, cercando di far sempre che sia il cliente a operare la scelta ultima. E' poi compito del fotografo intervenire con la creatività e l'abilità artigiana, confezionando un prodotto perfetto.
Ferraro ha concluso il suo intervento con un consiglio riguardante la strategia di marketing ai colleghi che si occupano di reportage matrimoniali: presentarsi sempre come un gruppo, un'equipe per riuscire a "vendere" meglio il singolo artista. Un input di notevole efficacia, come testimoniato anche dalla qualità delle immagini apparse nel secondo video proiettato, nel quale erano raccolti i migliori "scatti" registrati nella giornata di ieri durante il suddetto workshop pomeridiano.
La conclusione del seminario è stata affidata al fotografo vicentino Mauro Pozzer e dall'analista Roberta Crozza, che hanno raccontato al numeroso pubblico presente "Come si costruisce un matrimonio emozionale",
Durante il seminario sono intervenuti, in qualità di esperti del settore, la fotografa sudafricana Joanne Dunn, con un intervento dal titolo "Come sedurre la promessa sposa … prima, durante e dopo. Rivoluziona la tua idea di fotografia di matrimonio", e il fotografo campano Enzo Ferraro, il quale ha tenuto una lezione su "Il matrimonio fashion".
L'intervento della Dunn ha cercato di tenere sempre all'orizzonte del discorso il rapporto da instaurarsi tra fotografo e cliente alla vigilia del fatidico giorno. Un rapporto che deve mirare alla persuasione del cliente nel profilo personale, attraverso la comprensione della persona che si ha di fronte e dimostrando reale interesse per la storia d'amore che si va a immortalare. Secondo l'autorevole opinione della fotografa sudafricana, « il fotografo dovrebbe sempre cercare di venire impressionato dal cliente, e non di impressionarlo, bisogna vedere il cliente attraverso gli occhi di un amante. Spesso la ricerca di attenzione per una donna è alla stregua di una droga, qualcosa di desiderato e desiderabile al di sopra di ogni altra cosa. Bisogna far capire al cliente che stiamo ascoltando, usando il linguaggio del corpo, il contatto visivo e intervenendo con commenti e domande.»
«La cosa più importante in questi tipi di reportage- ha proseguito la Dunn- è far sentire una donna bella e sensibile; la bellezza e la sensualità si raggiungono in fotografia attraverso una seduzione intellettuale e psicologica. Si raggiunge tale tipo di intesa con la sposa facendole capire, da parte del fotografo, che si ha interesse vero, tangibile per il suo matrimonio e per la sua storia d'amore. Il vero segreto è un ascolto attivo da parte del fotografo». E' altrettanto importante che il fotografo faccia capire alle clienti l'importanza delle pose: l'idea da tenere in mente è che "IL REPORTAGE NON E' RELIGIONE", ma qualcosa che si forma in itinere, senza predefinizioni dalle quali non si possa evadere.
Un buon fotografo che si occupa di reportage matrimoniali deve avere, a detta della Dunn,anche solide conoscenze della "psicosi" della sposa: la prima qualità del buon fotografo è far comprendere alla sposa che esistono generi di fotografia differenti dalle fotografie di moda, che spesso hanno avuto un ruolo preponderante nell'"educazione visiva" delle donne. Le immagini sulle riviste di moda sono prescrittive, esprimono ciò che l'immagine della donna deve essere. : Se una donna ama la moda, la pubblicità di un fotografo dovrebbe ricordare quelle di riviste patinate come Elle o Vogue. «Le immagini presenti in queste pagine- ha spiegato la Dunn- sono interpretate da soggetti belli e perfetti, che seguono le tendenze ma al tempo stesso rompono le regole che ne sono alla base. Anche il blog è un veicolo pubblicitario per il fotografo che si occupa di matrimoni: dai commenti sui post pubblicati si evincono diversi stati d'animo e svariate valutazioni che i prossimi sposi hanno sul giorno delle nozze».
La lezione ha poi affrontato tematiche maggiormente "concrete" nella seconda parte, basata sullo studio delle nuove strategie di marketing, in particolare quelle concernenti il mercato sul web. «Anche Facebook- ha ammesso la Dunn- può essere un'arma da utilizzare da parte del fotografo per decodificare la tipologia di cliente con cui si ha a che fare. Il numero di amici, i post condivisi e gli status del cliente possono dire molto sulla loro intimità».
Un altro strumento di nuova introduzione, utile al fotografo per promuovere e orchestrare al meglio il proprio lavoro prima e durante il giorno delle nozze, è il modulo pre-matrimoniale, grazie al quale il fotografo può avere tra le mani una serie di informazioni necessarie per lavorare al meglio nel fatidico giorno, dalla preferenza per le posture da adottare alla conoscenza di dinamiche familiari che potrebbero condizionare la resa delle foto. Solo in questo modo il reportage potrà essere naturale. Naturalezza che, ha spiegato la Dunn, non viene inficiata neppure dalla "sapiente" mano di programmi quali Photoshop: «Bisogna far comprendere alle spose l'importanza del ritocco- ha ammesso la fotografa sudafricana-, per far ciò è importante far leva sul fatto che l'utilizzo del Photoshop è una costante nelle foto delle riviste di moda tanto care alle donne».
Al termine del suo applauditissimo intervento, la photographer ha ceduto la scena al collega Enzo Ferraro, protagonista nella giornata di ieri di un seminario incentrato sull'atto pratico della ricerca della migliore illuminazione nel momento in cui si va a fotografare una donna nel giorno del suo matrimonio.
Ferraro ha dato il via al proprio intervento con la proiezione di un filmato, nel quale erano elaborate le immagini che fanno da sfondo alla ricerca creativa del maestro campano. Il fotografo nato a Napoli ha spiegato la propria idea del rapporto con il cliente prossimo al matrimonio, spiegando come l'artista non debba mai condizionare a 360 gradi il pensiero del novello sposo, cercando di far sempre che sia il cliente a operare la scelta ultima. E' poi compito del fotografo intervenire con la creatività e l'abilità artigiana, confezionando un prodotto perfetto.
Ferraro ha concluso il suo intervento con un consiglio riguardante la strategia di marketing ai colleghi che si occupano di reportage matrimoniali: presentarsi sempre come un gruppo, un'equipe per riuscire a "vendere" meglio il singolo artista. Un input di notevole efficacia, come testimoniato anche dalla qualità delle immagini apparse nel secondo video proiettato, nel quale erano raccolti i migliori "scatti" registrati nella giornata di ieri durante il suddetto workshop pomeridiano.
La conclusione del seminario è stata affidata al fotografo vicentino Mauro Pozzer e dall'analista Roberta Crozza, che hanno raccontato al numeroso pubblico presente "Come si costruisce un matrimonio emozionale",