Questione cementeria: organizzato un presidio a Palazzo di città far valere la voce della cittadinanza
Appuntamento martedì 9 novembre alle ore 16.30. "Perchè noi non ci stiamo!"
lunedì 8 novembre 2010
19.29
9 settembre 2010. Clima acceso a Palazzo di città, presidiato da un nutrito gruppo di cittadini che chiedono a voce unanime l'accantonamento dell'ennesimo progetto per la costruzione di centrali a biomasse che, questa volta, avrebbe dovuto avere maggiore potenza rispetto a quella prevista dai precedenti progetti. I passanti si informano, sono partecipi: avere una centrale biomasse-inceneritore non piace a nessuno. L'iniziativa ottiene il rilievo sperato; infatti, dopo aver ricevuto una delegazione di manifestanti, il Sindaco di Barletta ing. Nicola Maffei unitamente all'Assessore comunale alle Politiche Ambientali dott. Salvatore Filannino, comunica l'avvenuta richiesta di annullamento del procedimento per la costruzione e l'esercizio di un impianto produttivo di energia elettrica da fonti rinnovabili da ubicare nel comune di Barletta. Viene infine promesso un consiglio monotematico sulla questione energetica e sul proliferare nel nostro territorio di progetti di centrali a biomasse, inceneritori ed esplorazioni petrolifere (non ancora tenutosi, forse promesso solo per placare i bollenti spiriti dei manifestanti?). Barletta cambia pagina, almeno così speravamo.
Momentaneamente scongiurato il pericolo di avere una centrale a biomasse sotto casa, emerge una nuova incombenza. Già da qualche mese si vociferava del possibile incremento delle tonnellate di rifiuti plastici bruciati in pieno centro abitato dalla cementeria posseduta dal gruppo Buzzi Unicem, che sarebbero passate da 26666 tonnellate annue (anche se qualcuno sostiene siano 40 000) a 80 000. Un progetto al vaglio che non sarebbe mai potuto essere messo in atto: con queste parole cercavamo di convincerci che tutto questo non sarebbe potuto succedere, fiduciosi nelle istituzioni.
Ora che l'incubo si sta concretizzando cosa fare? Il coordinamento No biomasse e inceneritori si sta mobilitando per bloccare l'ennesimo procedimento, sensibilizzare la cittadinanza per renderla consapevole. La prima azione promossa dal coordinamento è il presidio di palazzo di città, a distanza di due mesi esatti dall'annulamento del procedimento per la costruzione della centrale a biomasse progettata Life Energy srl, dalla potenza di 57 Mwe. Si chiede il mantenimento della promessa del primo cittadino di tenere un consiglio monotematico sulla questione energetica e di organizzare un confronto diretto con gli esponenti della Buzzi Unicem. Appuntamento quindi martedì 9 novembre alle ore 16.30 per far valere ancora una volta la voce di tutta la cittadinanza barlettana.
Momentaneamente scongiurato il pericolo di avere una centrale a biomasse sotto casa, emerge una nuova incombenza. Già da qualche mese si vociferava del possibile incremento delle tonnellate di rifiuti plastici bruciati in pieno centro abitato dalla cementeria posseduta dal gruppo Buzzi Unicem, che sarebbero passate da 26666 tonnellate annue (anche se qualcuno sostiene siano 40 000) a 80 000. Un progetto al vaglio che non sarebbe mai potuto essere messo in atto: con queste parole cercavamo di convincerci che tutto questo non sarebbe potuto succedere, fiduciosi nelle istituzioni.
Ora che l'incubo si sta concretizzando cosa fare? Il coordinamento No biomasse e inceneritori si sta mobilitando per bloccare l'ennesimo procedimento, sensibilizzare la cittadinanza per renderla consapevole. La prima azione promossa dal coordinamento è il presidio di palazzo di città, a distanza di due mesi esatti dall'annulamento del procedimento per la costruzione della centrale a biomasse progettata Life Energy srl, dalla potenza di 57 Mwe. Si chiede il mantenimento della promessa del primo cittadino di tenere un consiglio monotematico sulla questione energetica e di organizzare un confronto diretto con gli esponenti della Buzzi Unicem. Appuntamento quindi martedì 9 novembre alle ore 16.30 per far valere ancora una volta la voce di tutta la cittadinanza barlettana.