«Questa è una villa fantasma!»

Villa Bonelli, 60.000 euro stanziati, i problemi restano

venerdì 15 agosto 2014 10.04
A cura di Tommaso Francavilla
Costruire orticelli botanici, parchi dell'Umanità e lasciare che il tempo e i vandali distruggano uno storico polmone verde: Villa Bonelli, di cui c'eravamo occupati. Il tempo passa, nonostante i 60.000 euro stanziati e inutilizzati. Entrando a Villa Bonelli, tutto sembra tranquillo, ma basta addentrarsi e trovare i primi segni del vandalismo continuo, tra lampioni moderni, degni di "Guerre Stellari", che hanno sostituito gli antichi lampioni in ferro battuto ( a proposito, dove saranno finiti?), la manutenzione del verde affidata alla solita ignota cooperativa, le aiuole bruciate dal sole, l'illuminazione precaria. Questo polmone verde, è divenuto una decennale zavorra per le tante amministrazioni succedutesi nel tempo. Intanto, il palazzo Bonelli è transennato, inaccessibile, in rovina. Ad attenderci, il dott. Angelo Maldari, presidente del Comitato Pro Villa Bonelli.

Dott. Maldari, lo stanziamento di 60.000 euro a cosa sarebbe servito?
«Quei soldi sarebbero serviti per il ripristino del tetto crollato nel maggio 2013, a causa di un fulmine, e per potenziare l'illuminazione pubblica della villa. Finora, nulla è stato fatto, lasciando che le problematiche si aggravassero: l'illuminazione è peggiorata, ignoti hanno abbattuto un lampione, e l'illuminazione della parte retrostante palazzo Bonelli, non funziona più. I residenti delle villette limitrofe hanno esclamato:«Questo è una villa fantasma!».

Cosa è successo, l'altra sera?
«Un gruppo di genitori , che portano i propri figli a giocare nella villa, ha protestato per il completo abbandono della villa e per la scarsa illuminazione, interpellando la Polizia Municipale. Inoltre, i residenti vorrebbero che l'apertura estiva della villa sia estesa fino alle 22».

A queste problematiche, se ne aggiungono altre?
«Il problema della sicurezza della villa, affidata purtroppo ad un solo custode, che fa il possibile, le fontane rotte che ristagnano acqua, divenute ricettacolo di spazzatura e zanzare. Inoltre, è necessario il ripristino urgente dei parafulmini del palazzo Bonelli, senza i quali, lo stabile è esposto al pericolo di altri fulmini, che potrebbero causare altri disastri».
Villa Bonelli © Tommaso Francavilla
Villa Bonelli © Tommaso Francavilla
Villa Bonelli © Tommaso Francavilla
Villa Bonelli © Tommaso Francavilla
Villa Bonelli © Tommaso Francavilla
Villa Bonelli © Tommaso Francavilla
Villa Bonelli © Tommaso Francavilla
Villa Bonelli © Tommaso Francavilla
La villa Bonelli è un bene artistico e storico situato in una zona semi-periferica della città di Barletta; costituito da un esteso giardino di circa 2,4 ettari, e da un edificio di gran pregio con importantissime testimonianze artistiche al suo interno, coincidente con la dimora di campagna della nobile famiglia Bonelli di Barletta. Il complesso risale ad un'epoca compresa tra la fine del 1700 e la seconda metà del 1800. La Villa ha dato il nome al quartiere in cui è situata: Borgovilla.

La Villa dei signori Bonelli entra nella storia della città alla fine del XVIII secolo con l'acquisto della proprietà da parte dei signori Bonelli. La Villa, dapprima chiamata "Torre" o "Casino" e che veniva utilizzata durante il periodo di vendemmia, dopo aver subito alcuni primi interventi architettonici, venne successivamente utilizzata come luogo di brevi soggiorni di villeggiatura. Tra il 1700 e il 1800 la Villa subì alcuni cambiamenti dal punto di vista architettonico, in linea con l'evoluzione urbanistica della città e del ruolo della villa stessa. In generale, si possono ancora riconoscere almeno tre fasi costruttive: la prima, identificata come "Torre" originaria, che si pone al centro dell'edificio e si evidenzia in pianta come una struttura indipendente; una seconda ala destra della Torre; a sinistra della Torre un'ala traversa e terrazzata risale al pieno '800. Queste informazioni riferite alla struttura di Villa Bonelli sono ancora parziali e ipotetiche e in attesa di conferme.

Frequentata dalla famiglia fino ai primi del Novecento e spesso aperta al pubblico, fu lentamente e progressivamente abbandonata. Nel biennio 1943-45, la villa fu requisita ed occupata da militari inglesi, acquartierati a Barletta, da questo momento comincia la vera decadenza del manufatto, poiché la famiglia non fu in grado di sostenere l'onere di un restauro e la vendette quindi al comune di Barletta nel 1979. Dal 1982 all'85, fu occupata da famiglie di sfrattati. In seguito, il Comune murò le entrate dell'edificio destinando il giardino annesso a verde pubblico.

Il giardino di Villa Bonelli è l'elemento che più la caratterizza. Nel corso del tempo il giardino ha subito numerosi danni, come la sostituzione e introduzione arbitraria di altre specie vegetali, la parziale distruzione della serra e la totale scomparsa delle piante da frutto, l'impoverimento degli arredi scultorei. Ad ogni modo, il muro di cinta ne ha salvaguardato l'habitat e ha fatto sì che la villa rimanesse un luogo separato dal caos urbano.
Fonte:Wikipedia