Quante sono le persone con disabilità nei nostri territori?

Un progetto pilota supportato dal network Viva

martedì 8 dicembre 2020 11.00
A cura di Nino Vinella
Giornata mondiale contro la disabilità al tempo dell'emergenza Covid-19. L'interrogativo cruciale, per noi giornalisti ed operatori della comunicazione, ha riguardato la possibilità tecnica di quantificazione del fenomeno statistico attraverso un censimento - il più possibile globale, unitario, unificante, unificato - fra tutte quelle varie strutture che, in ordine di tempo e nel corso dei vari avvicendamenti, se ne sono occupate e preoccupate.

L'Italia, con legge n°18 del 3 marzo 2009 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 61 del 14 marzo 2009) ha ratificato e resa esecutiva la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità adottata dall'Assemblea Generale dell'ONU il 13 dicembre 2006 ed entrata in vigore il 3 maggio 2008. Con il medesimo provvedimento (art.3) istituisce l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.

"Le persone con disabilità includono quanti hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che in interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di eguaglianza con gli altri".

Ed é su tale definizione che pochi giorni fa, il 3 dicembre come ogni anno, tutti hanno celebrato la "Giornata mondiale contro la disabilità" con accenti, atteggiamenti, toni e modalità ciascuno su misura delle proprie competenze: ma cogliendo tutti quanti il significato di sentirsi pienamente coinvolti in quanto richiesto dalle Nazioni Unite nella loro Convenzione.

Dal messaggio del Capo dello Stato alla circolare del Ministero della Pubblica Istruzione e giù giù fino al nostro livello territoriale: chi lo ha proclamato in comunicati stampa, dichiarazioni, interviste, i social, il web, il sistema dei mass media, i giornali…


E così il network Viva ha deciso e voluto porre ai responsabili delle varie agenzie pubbliche la domanda-chiave con richiesta di risposta-regina: quante sono le persone che popolano il mondo della disabilità nei nostri Territori?

Con la reale possibilità di avviare un generale (benché ovviamente graduale nel medio-lungo termine) processo di ricerca, conoscenza, digitalizzazione ed infine di accorpamento dei profili personali – nel più assoluto rispetto della Privacy - oggi esistenti ma disaggregati ed estremamente frazionati. Tanto frazionati che nessuno ha saputo fornire le notizie richieste sull'effettiva dimensione numerica della disabilità a Barletta ed in provincia…

Esistono infatti varie banche-dati, almeno tante quante sono le strutture preposte a seguire le vicende, anche burocratiche oltre che di terapia, dei soggetti interessati, delle loro differenti patologie, dei propri nuclei familiari e di quant'altro vi ruota intorno. Nella considerazione finale di accertare anche il cosiddetto "costo sociale" della (o delle) disabilità sotto l'aspetto prettamente monetario, economico, finanziario.

Al momento, nessuna risposta formale messa nero su bianco è pervenuta al network che, tramite chi scrive, ha posto il quesito, in ordine, al Comune di Barletta, Settore Servizi Sociali (dirigente dott.ssa Caterina Navach) nonché alla Direzione generale dell'Asl BT dott. Alessandro Delle Donne tramite la responsabile comunicazione.

Interpellato anche il livello politico cittadino, contattando inizialmente l'amministrazione comunale nella persona dell'attuale assessora di riferimento (Politiche sociali) Maria Anna Salvemini la quale ha definito "ottima" l'iniziativa così come abbozzata, e ribadendo la piena disponibilità alla collaborazione indicando anche l'INPS quale ipotetica fonte per la ricerca.

In fondo a questa filiera cognitiva, con un'immagine invernale assimilabile più ad uno slalom che alla discesa libera, compaiono poi anche le varie realtà che tradizionalmente se ne occupano, come ad esempio l'AIAS e quante altre documentate da esperienza e competenza.