Qualità dell'aria, «viviamo nella più completa disinformazione»
Dopo l'intuizione di Cianci, interviene il medico Antonio Zagaria
domenica 10 aprile 2016
«Nel congratularmi con l'intuizione dell' avvocato Michele Cianci circa la possibilità di verificare lo stato di salute dei barlettani attraverso una semplice richiesta di dati all'INPS, desidero chiarire solo alcuni punti riguardo quali patologie hanno una diretta correlazione con l'inquinamento da polveri sottili». Dritto al punto, interviene proprio sullo stato dell'aria e sulle connesse patologie il medico chirurgo Antonio Zagaria.
«Spesso si è inclini a pensare che siano solo i tumori le patologie connesse all'esposizione di particolato ( PM10, PM2.5, PM 0.1). Questo a mio parere distoglie senza dubbi l'attenzione del cittadino dal comprendere realmente qual è l'effetto avverso dell'aria malsana sulla sua salute. Per esempio rivestono un ruolo di particolare rilievo le patologie cardiovascolari (infarti, ictus, aritmie ) e polmonari ( tosse persistente,asma, allergie, BPCO, MCS ovvero sensibilità chimica multipla e tante altre) sia in acuto che cronico. E' sbagliato pensare dal punto di vista medico che solo l'esposizione per lunghi periodi abbia un effetto dannoso sulla nostra salute. La scienza medica internazionale è ormai d'accordo nell'asserire che anche alcuni giorni di esposizione ad alti livelli di polveri sottili provenienti da traffico veicolare e industrie insalubri si associa a seri rischi di patologie in acuto (ictus e infarti, riacutizzazioni asmatiche e di BPCO ecc.)».
«Queste due grandi categorie di malattie, ossia polmonari e cardiovascolari, rappresentano per lo stato un incalcolabile costo in termini sanitari. Ne derivano quindi: aumenti di ricoveri e di costi in generale per le strutture ospedaliere. Questo ricade ovviamente sulle tasche dei contribuenti che si trovano da una parte colpiti in prima persona da malattie che modificano in negativo lo stile di vita e dall'altra anche beffati da un sistema sanitario che non è più capace di accogliere richieste effettive di aiuto per le cure. Andiamo avanti: malformazioni congenite, disturbi nell'apprendimento nell'infanzia, allergie, malattie metaboliche (diabete di tipo 1, problemi di crescita) e comportamentali che riguardano in particolar modo i bambini, sono tutte situazioni che alcuni studi condotti in Giappone hanno relazionato con l'emissione di sostanze inquinanti».
«Con questo tengo a precisare che ovviamente le malattie oncologiche (Linfomi Non Hodgkin, Neoplasie polmonari, Neoplasie infantili, Sarcomi dei tessuti molli, Tumori Gastrointestinali e Urogenitali) ricadono nella lista nera che spesso affligge le popolazioni più esposte a polveri sottili. Ritengo personalmente che per verificare una relazione diretta tra danni alla salute e inquinamento dell'aria non si possa prescindere dallo studio delle patologie suddette. L'unica strada per tranquillizzare una popolazione ormai allarmata come lo è quella barlettana, sia condurre uno studio epidemiologico avanzato e completo che contenga sia dati efficaci che le patologie interessate. A mio avviso già da tempo sarebbe stato utile procedere in questi studi vista la vocazione industriale della città di Barletta da quasi un secolo. Evidentemente nessuno ci ha pensato. Perché mi chiedo? Siamo come cittadinanza invece, in modo piuttosto evidente, in netto ritardo sui dati epidemiologici e viviamo nella più completa disinformazione».
«Spesso si è inclini a pensare che siano solo i tumori le patologie connesse all'esposizione di particolato ( PM10, PM2.5, PM 0.1). Questo a mio parere distoglie senza dubbi l'attenzione del cittadino dal comprendere realmente qual è l'effetto avverso dell'aria malsana sulla sua salute. Per esempio rivestono un ruolo di particolare rilievo le patologie cardiovascolari (infarti, ictus, aritmie ) e polmonari ( tosse persistente,asma, allergie, BPCO, MCS ovvero sensibilità chimica multipla e tante altre) sia in acuto che cronico. E' sbagliato pensare dal punto di vista medico che solo l'esposizione per lunghi periodi abbia un effetto dannoso sulla nostra salute. La scienza medica internazionale è ormai d'accordo nell'asserire che anche alcuni giorni di esposizione ad alti livelli di polveri sottili provenienti da traffico veicolare e industrie insalubri si associa a seri rischi di patologie in acuto (ictus e infarti, riacutizzazioni asmatiche e di BPCO ecc.)».
«Queste due grandi categorie di malattie, ossia polmonari e cardiovascolari, rappresentano per lo stato un incalcolabile costo in termini sanitari. Ne derivano quindi: aumenti di ricoveri e di costi in generale per le strutture ospedaliere. Questo ricade ovviamente sulle tasche dei contribuenti che si trovano da una parte colpiti in prima persona da malattie che modificano in negativo lo stile di vita e dall'altra anche beffati da un sistema sanitario che non è più capace di accogliere richieste effettive di aiuto per le cure. Andiamo avanti: malformazioni congenite, disturbi nell'apprendimento nell'infanzia, allergie, malattie metaboliche (diabete di tipo 1, problemi di crescita) e comportamentali che riguardano in particolar modo i bambini, sono tutte situazioni che alcuni studi condotti in Giappone hanno relazionato con l'emissione di sostanze inquinanti».
«Con questo tengo a precisare che ovviamente le malattie oncologiche (Linfomi Non Hodgkin, Neoplasie polmonari, Neoplasie infantili, Sarcomi dei tessuti molli, Tumori Gastrointestinali e Urogenitali) ricadono nella lista nera che spesso affligge le popolazioni più esposte a polveri sottili. Ritengo personalmente che per verificare una relazione diretta tra danni alla salute e inquinamento dell'aria non si possa prescindere dallo studio delle patologie suddette. L'unica strada per tranquillizzare una popolazione ormai allarmata come lo è quella barlettana, sia condurre uno studio epidemiologico avanzato e completo che contenga sia dati efficaci che le patologie interessate. A mio avviso già da tempo sarebbe stato utile procedere in questi studi vista la vocazione industriale della città di Barletta da quasi un secolo. Evidentemente nessuno ci ha pensato. Perché mi chiedo? Siamo come cittadinanza invece, in modo piuttosto evidente, in netto ritardo sui dati epidemiologici e viviamo nella più completa disinformazione».