Qualità dell'acqua a Barletta, entro i limiti di legge sulla litoranea di Ponente

Lo sancisce il monitoraggio di Goletta Verde

venerdì 30 luglio 2021 17.41
29 i punti monitorati dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde, dal 12 al 15 luglio, lungo le coste della Puglia, 5 foci di fiumi e 24 punti a mare. Tutti i punti monitorati sono risultati entro i limiti di legge. Resta però alta l'attenzione sulla depurazione delle acque reflue infatti dei 27 agglomerati originariamente interessati dalla procedura di infrazione n. 2059/2014 ai danni dell'Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane (91/271/CEE), a seguito di verifiche, la Commissione Europea ha confermato la non conformità per 14 agglomerati, oggetto della Causa C668/2019 per un totale di 1.257.260 abitanti equivalenti interessati. A questi si aggiungono altri 8 agglomerati interessati dalla procedura di infrazione n. 2181/2017 che interessano 362.681 AE. Sono 3 gli agglomerati oggetto di condanne della Corte di Giustizia Europea in materia di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue (C565/2010): Casamassima, Porto Cesareo e Taviano. In totale gli agglomerati pugliesi sotto procedura d'infrazione sono 25 per un totale di 1.725.347 abitanti equivalenti.

Ne hanno parlato questa mattina, durante la conferenza stampa Ruggero Ronzulli, Presidente di Legambiente Puglia, Stefano Ciafani, Presidente nazionale Legambiente, Cristiana Biondo, Portavoce di Goletta Verde, Raffaele Piemontese, Assessore al Bilancio, Infrastrutture, Risorse idriche e Tutela delle acque, Vincenzo Campanaro, Direttore scientifico Arpa Puglia, Vito Colucci, Direttore Generale Autorità Idrica Pugliese, CP Alessandro Ducci, capitano di vascello - Direttore Marittima di Bari e Marco Paolilli, responsabile CONOU Coordinamento Area Centro Sud.

Tra i 29 luoghi oggetto del monitoraggio di Legambiente, anche il tratto di mare in corrispondenza della spiaggia libera sulla litoranea di Ponente a Barletta. Anche qui i risultati si sono rivelati entro i limiti di legge.

«I monitoraggi lungo le coste che Goletta Verde effettua da anni non vogliono sostituire i dati ufficiali - si legge nella nota stampa - ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. I dati di Arpa sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo. Le analisi di Goletta Verde hanno invece un altro obiettivo: andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d'acqua che sono il principale veicolo con cui l'inquinamento generato da insufficiente depurazione arriva in mare.

Nella provincia Bat gli altri punti monitorati sono stati la foce del Torrente Carmosina nella Riserva Naturale di Salina e la foce del fiume Ofanto a Margherita di Savoia, la Colonna in Località Monastero e la spiaggia Verde a Trani e Ponte lama a Bisceglie.

"Siamo contenti dei risultati ottenuti dalla Puglia, ma non dobbiamo abbassare la guardia - dichiara Ruggero Ronzulli, Presidente Legambiente Puglia - Se è vero che la Puglia ha fatto grandi passi avanti nel settore della depurazione, è altrettanto vero che ci sono ancora 14 agglomerati urbani in Puglia sotto infrazione per una non conformità alle direttive europee. Così come si parla di economia circolare ma ancora tantissima acqua viene scaricata in mare invece di essere riutilizzata in agricoltura, facendo fronte alla siccità che sta mettendo in ginocchio interi comparti economici. Dal monitoraggio effettuato da Arpa Puglia nel 2020, inoltre, emerge che sono 33 i depuratori che nel 2020 hanno presentato una non conformità alla Direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane".

Tutti i 24 punti monitorati risultano balneabili con qualità delle acque eccellenti secondo il portale acque (un'applicazione realizzata dal Ministero della Salute che offre informazioni aggiornate sullo stato di balneazione di tutte le coste italiane). La foce del Carmosina a Riserva Naturale di Salina (BAT), quella dell'Ofanto a Margherita di Savoia (BAT), la spiaggia al Canale Reale a Torre Guaceto (BR) e il mare presso scarico depuratore a Porto Gaio a Gallipoli (LE) non sono campionati risultando acque abbandonate. In nessuno dei 29 punti monitorati è presente il cartello di divieto di balneazione e solo in 3 punti sono stati trovati i cartelli di qualità dell'acqua, obbligatori per legge ormai da diversi anni.

Negli ultimi anni la Regione Puglia ha messo in campo numerose iniziative finalizzate a incentivare il riuso delle acque reflue in agricoltura, finanziando n. 12 interventi con le risorse del POR Puglia 2014 - 2020 az. 6.4.3 (comuni di Carovigno, San Pancrazio Salentino, Acquaviva delle Fonti, Cassano delle Murge, Fasano, Sammichele di Bari, Gioia del Colle, Barletta, Castellaneta, Castellana Grotte, Santa Cesarea Terme, Tricase, Castro, Castrignano del Capo e Trani) e n. 19 interventi con le risorse FSC 2014 - 2020 (comuni di Pulsano, Faggiano, Conversano, Corato, Tricase, Zapponeta, Corsano, Ugento, San Donaci, Gravina in Puglia, Martina Franca, Molfetta, Ruvo e Terlizzi, Palagiano, Massafra, Sternatia e Zollino, Manfredonia, Margherita di Savoia e Taurisano). Nel 2020 però sono solo quattro gli impianti di affinamento che hanno conferito acqua per usi irrigui in agricoltura Ostuni, Gallipoli e Corsano , a cui si aggiunge l'impianto di Fasano che non è gestito da Acquedotto Pugliese.

I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L'ufficio scientifico dell'associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell'analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come "inquinati" i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e "fortemente inquinati" quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.