Quali sono le novità sulla questione del biomonitoraggio delle unghie dei bambini e bambine a Barletta?

In riunione si discute di ambientalismo, salute pubblica e turismo con gli esperti scientifici

giovedì 22 luglio 2021
A cura di Gaia Paolillo
Si è tenuta in data 21 luglio 2021 la riunione presso la sede della Polizia municipale tra tutti i firmatari del protocollo d'intesa sul biomonitoraggio delle unghie dei bambini e bambine di Barletta. Alla riunione hanno partecipato esperti, l'associazione ambientalista Legambiente con esponente Lello Corvasce, diversi medici invitati anche dalla città di Andria e cittadini interessati a conoscere lo sviluppo della questione.

La seduta si è aperta con i ringraziamenti del Sindaco Cosimo Cannito alle associazioni ambientaliste, «Un'esperienza scientifica quasi unica in Italia in cui voglio ringraziare le associazioni, i genitori e tutti gli organi disposti»

Dopo essersi concluso a marzo il lavoro di monitoraggio, i referenti dello studio sottolineano la necessità di pubblicare i risultati per una prevenzione intelligente sul nostro territorio. Difatti, quello che ci tengono a specificare gli esperti è che, l'indagine descrittiva effettuata è stata realizzata in via preventiva per dare risposte ai cittadini a dei quesiti che meritano una risposta. Un'indagine di prevenzione primaria e che quindi, si occupa di fotografare una situazione e non di analizzarne le correlazioni, i danni futuri o anomalie pregresse; per questo di ostracizzare ogni allarmismo.

Anche il Commissario straordinario dell'ASL Bt, che ha finanziato economicamente la ricerca, ha ribadito l'importanza di registrare questi dati per fotografare la situazione ed essere consapevoli di quello che sta accadendo, ripetendo più volte ai cittadini di «Confidare nella nostra collaborazione perché gli esperti chiamati a questo tavolo sono davvero competenti».

Ammette tuttavia, che nonostante l'attenzione che la vicenda suscita, i dati non descrivono nessuna situazione preoccupante per diversi motivi:
I soggetti a cui Delle Donne si riferisce – nel secondo punto sopraccitato – sono l'Arpa e Ares.

Dalle prime indagini descrittive emerge che esiste una zona di Barletta in cui i bambini hanno un accumulo maggiore tra i parametri biologici di alcuni metalli pesanti, ma che tuttavia – interviene poi, l'esperto Agostino Di Ciaula – non ci sono dei limiti, degli standard di riferimento che sono stati superati, tanto da poter dire che quei metalli sono risultati dannosi. «Quello che possiamo fare è monitorare i dati».

L'esponente di Legambiente è intervenuto a fine seduta chiedendo quanto tempo ci vorrà per convertire questi dati in risposte certe per prevenire danni ai bambini e quali sono le soluzioni. La risposta degli esperti è stata che basteranno pochi giorni per ottenere una descrizione del fenomeno, più lungo il tempo – circa 1 o 2 anni – per analizzare gli effetti che ha causato.

Una riunione che ha messo in luce la necessità di un intervento ambientalista forte nella nostra città per un numero molto largo di motivi riguardanti la salute pubblica, l'economia della città e il turismo. La necessità di un'azione concreta per l'ambiente per il futuro della nostra città, che non diventi un deserto arido di turisti, giovani o nuove opportunità e in cui sia possibile vivere in salute.