"Puttilli", "PalaBorgia", "Simeone", l'estate porterà nuove soluzioni?

Parla l'assessore Lucia Ricatti. «Confidiamo in questi mesi per trovarci preparati all'avvio della prossima stagione sportiva»

venerdì 8 giugno 2012 00.00
A cura di Luca Guerra
Sport e sociale: due temi "caldissimi"oggi, due campi legati da un antico filo rosso, oggi a Barletta rinsaldato anche da un comune Assessorato sotto l'egida dell'amministrazione-Maffei. Nella giornata di ieri ai nostri microfoni è intervenuta l'Assessore comunale alle Politiche Sociali, Sport e Pubblica Istruzione, Lucia Ricatti, che ha spiegato l'attuale posizione del suo Assessorato e del Comune di Barletta, "freschi" di un mese, chiamati in causa da coloro i quali praticano sport, circa la situazione dei principali impianti presenti in città. Tanti i nodi da sciogliere in ambito sportivo a Barletta, dall'effettivo utilizzo del "PalaBorgia", agli interventi di cui gli stadi "Cosimo Puttilli" e "Lello Simeone" necessitano, fino all'ultima "pietro alla scandalo", la tensostruttura in Zona 167. Domande che l'intera cittadinanza si pone ormai da tempo, alle quali l'assessore Ricatti ha risposto, lasciando ampi spazi di soluzione per il futuro, soluzioni che ormai non resta che augurarsi di vedere attuate, visti i persistenti rinvii dell'amministrazione in sede di intervento sugli spazi sportivi:

Impossibile non partire dalla questione- "Puttilli". Dopo l'ennesimo stop ai lavori, come valutare la situazione?
"Per quanto riguarda la questione dei blocchi dovuti all'espletamento della gara, non posso addentrarmi nel merito. E' una competenza dei lavori pubblici, ritengo non sia neppure una questione politica perché riguarda parametri gestionali. E' una questione strettamente tecnica: il mio settore si occupa della gestione delle strutture sportive, non delle gare di appalto e di quanto attiene alla gestione. Qui parliamo di una struttura che va rimodulata, attiene ai lavori pubblici: io ne sono stata messa a conoscenza. Interverrò solo nel momento in cui sarò interrogata".

Voi come Comune sentite di aver fatto abbastanza per la questione inerente lo stadio? Si è perso tanto tempo negli anni...
"Sul "Puttilli" siamo intervenuti già in diversi tempi: parlo di impianto di illuminazione, videosorveglianza, ora i 3 milioni per la ristrutturazione, con interventi globali pari quasi a 5 milioni di euro, distogliendo somme da altri investimenti. Mi rendo conto che inseguire le varie richieste non è facile, anche perché siamo sottoposti al Patto di Stabilità e abbiamo dei vincoli economici da rispettare".

Il "Puttilli" è stato spesso al centro di controversie tra calcio e atletica. E' un problema già sorto durante la sua breve, sin qui, gestione?
"Sia l'ufficio sport che l'assessorato attuale abbiamo difeso la presenza della pista di atletica. Il problema è quello della convivenza tra atletica leggera e calcio. In questo ci affidiamo al buon senso delle società, nella speranza che non si facciano guerra. Stiamo parlando di una città che sforna, da Mennea in poi, tanti talenti. Siamo pronti a dirimere questa controversia, fornendo apposite tessere a tutti coloro che utilizzeranno la struttura. Andrebbe regolamentato l'accesso anche perché ognuno deve avere i suoi spazi. Al momento con il Barletta stiamo lavorando per trovare idonee soluzioni. Ci sono divergenze sulle modalità di operazione".

Capitolo- "Lello Simeone": Il 20 ottobre 2010 si aveva notizia dell'approvazione del progetto preliminare per la sistemazione del rettangolo di gioco dell'impianto e la relativa dotazione di un manto in erba artificiale, con la promessa di completare gli entro il primo trimestre 2011. Siamo a metà 2012 e nulla si muove ancora. Perché?
"Se non sono male informata, la delibera deve essere passata ma non deve avere poi ricevuto l'ok del Coni. Sembra che il Coni non abbia dato il nullaosta alla struttura: sono stati modificati i requisiti per l'agibilità. Mentre prima il Coni poteva dare l'agibilità sul singolo intervento, ora deve valutare l'effetto globale sulla struttura. Quindi per poter modificare il manto erboso bisogna intervenire sulla struttura. E' questo il punto che ha provocato lo stop. Il primo impegno di spesa, pari a 500.000 euro, era già stato avallato: ora bisogna rimandare. L'uso intensivo del "Simeone" negli anni ha usurato il campo: per quanto riguarda i tempi di intervento, dobbiamo coordinarci con chi segue i lavori pubblici. Quello che posso dire, dalla riunione fatta con il settore dei Lavori Pubblici, è che sia per quanto riguarda il "Puttilli" che il "Simeone" stiamo accelerando i tempi".

Attualmente quante squadre fanno uso della struttura? Avete avuto confronti con i rappresentati di alcune società? Qualcuno ha caldeggiato gli interventi previsti?
"A noi sono arrivate rimostranze di alcune associazioni sportive, ogni volta abbiamo interpellato l'Ufficio Manutenzione. E' un problema destinato a ripetersi, quello delle cattive condizioni del campo, fino a che non vi sarà un definitivo intervento".

Diversi lettori ci hanno segnalato l'assenza di pali idonei alla pratica del rugby, disciplina presente da 4 anni nella Bat, nei nuovi progetti per "Puttilli" e "Manzi-Chiapulin". Non è stata mai valutata come opzione?
"Il "Manzi" è stato concepito ancora prima che il rugby prendesse piede nella Bat, quindi non si sentiva questa esigenza. Per quanto ne so in merito al "Puttilli", è un progetto sul quale non posso dare risposte. Bisognerebbe andare a rivolgersi a chi ha formulato il progetto, e agli uffici che se ne occupano. Noi non ce l'abbiamo certo con il rugby, però essendo uno sport sorto da poco sul territorio, se verrà avanzata questa richiesta vedremo come intervenire. Non credo ci siano problemi al riguardo. Poi bisogna valutare anche la capacità di convivenza tra le varie associazioni sportive".

Capitolo- tensostruttura: come state pensando di ovviare alla grande distanza tra spogliatoi e struttura di gioco?
"Sulla tensostruttura, mi è stato evidenziata la mancanza degli spogliatoi vicini. Dobbiamo riflettere su una soluzione, sempre nei limiti dei permessi. E' stata concepita come una struttura "leggera", non adibita a partite di campionato. La struttura è costata 250.000 euro, ha dei limiti, questo è evidente, ed è stata posta all'interno del "Manzi-Chiapulin" per questioni di sicurezza, e ciononostante ci sono stati dei tentativi di lacerazione. Spesso le strutture sportive sono danneggiate e manomesse dall'inciviltà di noi cittadini: purtroppo la Pubblica Amministrazione viene additata come colpevole. La lacerazione del "Manzi-Chiapulin" è proprio l'emblema della mancanza di cura per la cosa pubblica spesso da parte dei cittadini. Noi abbiamo chiesto di recintarla, ma proprio qualche giorno fa l'ingegner Pierro ci diceva che per motivi di sicurezza non era possibile. Abbiamo chiesto di implementare gli impianti di videosorveglianza".

Capitolo- PalaDisfida "Mario Borgia": perché questa importante struttura resta quasi sempre inutilizzata, eccezion fatta per il calcio a 5, saltuariamente qualche squadra di pallavolo?
"Voglio smentire questa voce: il Comune di Barletta non è uno di quelli che costa di più, anzi. Noi siamo costretti a garantire il 35% di introiti sulla struttura rispetto alla spesa. Mentre ad esempio negli asili nido l'utenza copre il 76% della spesa, le utenze scolastiche il 54%, fiere e mercati il 62%, il teatro comunale il 19%. Gli utenti degli impianti sportivi, comprensivi di palestre scolastiche, copre il 13%, compresi gli spettacoli. Se dovessimo togliere anche gli spettacoli, dovremmo ridurre notevolmente gli ingressi. La spesa complessiva degli impianti sportivi di gestione è di 366.000 euro, rispetto a un introito di 47.000 euro. Abbiamo dallo sport entrate inferiori rispetto ai servizi sociali".

Già in passato le tariffe sportive sono state ritoccate al ribasso. State pensando di abbassarle ulteriormente per favorire l'accesso di più associazioni alle strutture?
"Un conto è la partecipazione agonistica, un'altra sono le scuole sportive che formano le persone, e queste si configurano come attività commerciali. Barletta offre a mio parere diverse possibilità di impiantistica sportiva, ma al contempo abbiamo il più elevato limite di associazioni".

E' in programma un incontro con le varie associazioni sportive barlettane?
"Stiamo approntando un regolamento che possa creare un albo delle associazioni sportive, in modo da fare anche una verifica. Le associazioni sportive sorgono come funghi, e bisogna valutare una graduatoria con requisiti veri e propri: spero quanto prima di poterci lavorare e di poterci incontrare con le varie associazioni sportive. Tra poco sarà fatto lo statuto comunale con una sezione sullo sport. E' però d'uopo una chiarificazione tecnica: noi soffriamo la mancanza di spazi orari per le società, il che non dipende solo dall'impiantistica sportiva. Sono state aperti, anche se con ritardo, anche gli spazi degli oratori, con convenzioni con il Comune. Purtroppo le richieste orarie sono concentrate nel pomeriggio dopo le 16, e forzatamente dobbiamo realizzare una divisione".

Un'altra lamentela giunta in redazione riguarda la condizione dell'Asi Ottica Lamusta, il team di tennistavolo, che oggi si allena presso la palestra della "E. Fieramosca" in via Botticelli. E' una situazione risolubile utilizzando la tensostruttura?
"Potremmo pensare di destinarvi la tensostruttura, anche lì si tratterebbe di occuparsi di montaggio e smontaggio. Però la soluzione potrebbe essere quella".

E' estate, lo sport giocato va in ferie, ma voi del Comune non potete e non dovete andarci, visti tanti temi caldi sul piatto. Quali auspici avete fino a settembre?
"Spero di rendere fruttuose le giornate che stiamo vivendo. Bisognerà lavorare tanto, proprio sulla distribuzione delle strutture sportive con le associazioni. Spero di rivederci a settembre, per trovare obiettivi portati a termine".

E noi a settembre torneremo, sperando che non si tratti solo dell'ennesimo rinvio sui lavori...
(Twitter: @GuerraLuca88)
Domande a cura di
Luca Guerra
Enrico Gorgoglione