Pubblicità sui banchi, per l'Arci 'Cafiero' è «una proposta assurda»
«Ci spieghino Camero e Ventola se banchi e sedie possano intendersi come beni non essenziali». Inaccetabile lo sponsor sui banchi di scuola
sabato 9 ottobre 2010
Apprendiamo con stupore che l'assessore provinciale alla "pubblica" istruzione Camero intende svendere tramite un bando pubblico sedie e tavoli scolastici a sponsor privati, con tanto di targhette firmate dai "benefattori", che faranno ricordare le donazioni dei banchi delle nostre parrocchie. Forse i nostri amministratori pensavano proprio alle parrocchie quando si sono espressi in consiglio provinciale anche sull'obbligatorietà dell'affissione del crocifisso.
Sono un pò confusi questi amministratori soprattutto perchè la proposta di chiamare in soccorso i privati arriva proprio nel periodo più buio della scuola italiana, causato dagli enormi tagli messi a punto dalla ministra Gelmini e dal Premier Berlusconi, massimo rappresentante del PDL, partito del presidente BAT, Ventola.
La proposta è davvero bizzarra soprattutto se avvalorata da una normativa che consente alle pubbliche amministrazioni di ricorrere alla stipula di "contratti di sponsorizzazione con soggetti pubblici o privati per servizi non essenziali".
Ci spieghino Camero e Ventola se e come banchi e sedie possano intendersi come beni "non essenziali" per le attività scolastiche. Mentre nel resto d'Europa gli studenti si recano a scuola con i computer portatili, in scuole che si alimentano ad energia solare, i poveri studenti italiani e della BAT non sono nemmeno certi di trovare un posto dove sedersi.
Continuando a leggere il bando ci si imbatte in una serie di parametri entro cui le aziende dovranno tenersi per poter accedere alla sponsorizzazione: "nessuna pubblicità pornografica, nessun riferimento ad alcool o sigarette, nessuna espressione di fanatismo, razzismo, odio o minaccia". Bene! E chi ci assicura che tutto il resto sia in linea con gli obiettivi formativi delle istituzioni scolastiche?
Perchè banche ed assicurazioni potranno essere libere di offrire agli ignari studenti i loro pacchetti finanziari? E chi pensa alla salute dei più giovani se marchi quali Cocacola o Mc Donald's dovessero invadere con i loro sponsor classi intere?
Meditiamo sulla portata disastrosa che questa misura avrà sulle nuove generazioni e facciamolo senza ipocrisia. Occorre dire senza ipocrisia che questo governo sta abbattendo una scure sul futuro di milioni di studenti, per questo l'8 ottobre aderiremo alla giornata di sciopero nazionale anche nel nostro territorio.
Inoltre chiediamo apertamente anche al Presidente Ventola che, senza ipocrisia, faccia appello al Governo affinchè si torni a guardare alla scuola pubblica come ad un investimento e non come ad uno spreco. La pubblicità tra i banchi è solo un palliativo, inutile e dannoso che incontrerà le ostilità di docenti e studenti, stufi di essere ingannati con logiche aziendalistiche e privatistiche. Forse qualcuno in provincia non vede nel nostro territorio un fermento ed una mobilitazione costante nel mondo scolastico, come sui temi dell'edilizia scolastica, dell'assenza dell'Ufficio Scolastico Provinciale, dei tanti precari. Eppure delle esperienze positive per fare cassa esistono: si pensi all'adozione in alcune scuole di libri di testo autoprodotti per abbattere i costi che incidono sulle tasche delle famiglie, oppure all'utilizzo del software libero e gratuito nelle aule di informatica, solo per fare alcuni esempi. La BAT invece è avanti a tutti e propone di vendere per 69 euro più iva, banco, sedia, dignità e futuro di ogni studente.
A cosa porterà questo immobilismo? E cosa si risponderà a quanti copriranno quelle targhette diseducative con pezzi di nastro adesivo e vibranti parole di disappunto?
Arci "Carlo Cafiero" Barletta
Sono un pò confusi questi amministratori soprattutto perchè la proposta di chiamare in soccorso i privati arriva proprio nel periodo più buio della scuola italiana, causato dagli enormi tagli messi a punto dalla ministra Gelmini e dal Premier Berlusconi, massimo rappresentante del PDL, partito del presidente BAT, Ventola.
La proposta è davvero bizzarra soprattutto se avvalorata da una normativa che consente alle pubbliche amministrazioni di ricorrere alla stipula di "contratti di sponsorizzazione con soggetti pubblici o privati per servizi non essenziali".
Ci spieghino Camero e Ventola se e come banchi e sedie possano intendersi come beni "non essenziali" per le attività scolastiche. Mentre nel resto d'Europa gli studenti si recano a scuola con i computer portatili, in scuole che si alimentano ad energia solare, i poveri studenti italiani e della BAT non sono nemmeno certi di trovare un posto dove sedersi.
Continuando a leggere il bando ci si imbatte in una serie di parametri entro cui le aziende dovranno tenersi per poter accedere alla sponsorizzazione: "nessuna pubblicità pornografica, nessun riferimento ad alcool o sigarette, nessuna espressione di fanatismo, razzismo, odio o minaccia". Bene! E chi ci assicura che tutto il resto sia in linea con gli obiettivi formativi delle istituzioni scolastiche?
Perchè banche ed assicurazioni potranno essere libere di offrire agli ignari studenti i loro pacchetti finanziari? E chi pensa alla salute dei più giovani se marchi quali Cocacola o Mc Donald's dovessero invadere con i loro sponsor classi intere?
Meditiamo sulla portata disastrosa che questa misura avrà sulle nuove generazioni e facciamolo senza ipocrisia. Occorre dire senza ipocrisia che questo governo sta abbattendo una scure sul futuro di milioni di studenti, per questo l'8 ottobre aderiremo alla giornata di sciopero nazionale anche nel nostro territorio.
Inoltre chiediamo apertamente anche al Presidente Ventola che, senza ipocrisia, faccia appello al Governo affinchè si torni a guardare alla scuola pubblica come ad un investimento e non come ad uno spreco. La pubblicità tra i banchi è solo un palliativo, inutile e dannoso che incontrerà le ostilità di docenti e studenti, stufi di essere ingannati con logiche aziendalistiche e privatistiche. Forse qualcuno in provincia non vede nel nostro territorio un fermento ed una mobilitazione costante nel mondo scolastico, come sui temi dell'edilizia scolastica, dell'assenza dell'Ufficio Scolastico Provinciale, dei tanti precari. Eppure delle esperienze positive per fare cassa esistono: si pensi all'adozione in alcune scuole di libri di testo autoprodotti per abbattere i costi che incidono sulle tasche delle famiglie, oppure all'utilizzo del software libero e gratuito nelle aule di informatica, solo per fare alcuni esempi. La BAT invece è avanti a tutti e propone di vendere per 69 euro più iva, banco, sedia, dignità e futuro di ogni studente.
A cosa porterà questo immobilismo? E cosa si risponderà a quanti copriranno quelle targhette diseducative con pezzi di nastro adesivo e vibranti parole di disappunto?
Arci "Carlo Cafiero" Barletta