Province, senza decreto cittadini nel caos. Parola di Federconsumatori
«Situazione surreale, da evitare ad ogni modo». L'associazione raccomanda di agire con responsabilità
martedì 11 dicembre 2012
Federconsumatori si dice fortemente preoccupata sul fronte del riordino delle province. Se, da un lato, con i provvedimenti tesi ad ottimizzare le risorse e tagliare gli sprechi, è stata ridisegnata la mappa degli enti locali, dall'altro, rischia di venire affossato il decreto 188 che dovrebbe regolamentare il riordino delle Province. «In questo modo, oltre a lasciar sfumare i possibili risparmi di tale operazione (quantificati tra 370 e 535 milioni di Euro), si verrebbe a creare un intollerabile caos normativo ed istituzionale che inevitabilmente ricadrà sui cittadini. Dalla gestione delle scuole alla manutenzione delle strade, dalla raccolta dei rifiuti ai trasporti pubblici: i cittadini si troverebbero a fare i conti con un grave vuoto di responsabilità e con gravi carenze di servizi. Una situazione assurda ed improponibile che rischia di far tornare le condizioni di vita dei cittadini a quelle del medioevo».
L'associazione dei consumatori teme una situazione surreale: «Tutto ciò, inoltre, contribuirà ad accrescere sempre di più le discriminazioni ed il divario tra i cittadini: chi potrà ancora permetterselo, infatti, ricorrerà ai servizi privati, gli altri invece (la grande maggioranza) saranno lasciati in balia dei disagi e dei disservizi che scaturiranno da questa surreale situazione. Non è possibile, né accettabile, che la scelta del Pdl e la conseguente e inevitabile decisione di Monti di dimettersi dopo il voto sulla legge di stabilità, gettino nel caos la vita di tante persone. È quindi fondamentale agire con responsabilità per dare certezze ai cittadini, permettendo al decreto di essere convertito, ovviamente dopo aver fatto tutti gli sforzi possibili per migliorarlo».
L'associazione dei consumatori teme una situazione surreale: «Tutto ciò, inoltre, contribuirà ad accrescere sempre di più le discriminazioni ed il divario tra i cittadini: chi potrà ancora permetterselo, infatti, ricorrerà ai servizi privati, gli altri invece (la grande maggioranza) saranno lasciati in balia dei disagi e dei disservizi che scaturiranno da questa surreale situazione. Non è possibile, né accettabile, che la scelta del Pdl e la conseguente e inevitabile decisione di Monti di dimettersi dopo il voto sulla legge di stabilità, gettino nel caos la vita di tante persone. È quindi fondamentale agire con responsabilità per dare certezze ai cittadini, permettendo al decreto di essere convertito, ovviamente dopo aver fatto tutti gli sforzi possibili per migliorarlo».