Prove Europee, la rivoluzione femminile di Renzi blocca Emiliano
Il Segretario del PD pugliese si prepara alla corsa di Governatore nel 2015
venerdì 11 aprile 2014
12.53
Da sempre le elezioni europee sono apparse un importante banco di prova per le forze politiche all'interno di un Paese; ma anche perché rendono visibili le cosiddette 'logiche di partito' e strategie varie.
In Italia assumono a maggior ragione un'importanza notevole oggi, in un momento così confuso, in cui si pensa che basta dare la colpa all'Unione Europea e all'euro per racimolare qualche voto in più magari strappandolo agli altri. Ecco allora il M5S di Grillo pronunciarsi contro l'Europa e la moneta unica, come anche alcune frange di estrema destra; Forza Italia di Berlusconi, in caduta libera nei sondaggi, a metà strada, con pareri diversi in questi anni, ma affrontando il risultato che dichiarerà la sconfitta o meno del partito del 'sempreverde' ex Cavaliere, che non potrà candidarsi per via della sentenza giuridica ricevuta.
Dall'altro lato vi è una formazione "L'altra Europa con Tspras", fondata sulle posizioni più nette del politico greco, sostenuta in Italia da vari partiti più di sinistra, chiedendo la riduzione delle politiche di austerity all'Europa, questa sostenuta anche dal Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. E poi c'è il Partito Democratico, da sempre su posizioni europeiste, e il risultato darà una valutazione complessiva a questi primissimi mesi del Governo di Matteo Renzi e ai cambiamenti in atto nel suo partito.
È proprio in casa Democratica che avvengono cambiamenti che riguardano anche i pugliesi: Michele Emiliano, sindaco uscente di Bari e segretario pugliese del Partito, era stato indicato come il "traghettatore" per le regioni meridionali in vista delle elezioni del 25 maggio, oltre che sicuro capolista, come gli era stato chiesto dalla Segreteria nazionale.
Ma le strategie del Segretario Renzi sono sempre una sorpresa: qualche giorno fa annuncia l'idea di dar spazio a quella lenta 'rivoluzione femminile" made in Renzi: si vogliono solo donne come capolista. Qui il passo indietro di Emiliano, che pare non sarà a Strasburgo, stigmatizzando: «La mia candidatura è superflua», non prendendola benissimo. Rinuncia pur rimarcando il sostegno a Elena Gentile, assessore regionale alla sanità.
E su questo polemizza il consigliere regionale PD barlettano, Ruggiero Mennea: «È sconcertante la proposta con cui il segretario del Pd, Matteo Renzi, dopo aver chiesto a Emiliano la disponibilità a rappresentare il partito alle prossime Europee, decide oggi di proporre un capolista diverso che già ricopre il ruolo di parlamentare. Dopo lo sforzo per tenere unito il Pd in Puglia, questa decisione sembra una mortificazione nei confronti di quanto fatto da Emiliano in questi dieci anni in cui ha svolto il ruolo di sindaco in maniera continuativa, sconfiggendo per due volte consecutive il centrodestra».
Ma a quanto pare inizia a riscaldarsi per un ruolo certamente più in vista, per la candidatura alla Presidenza della Regione Puglia nel 2015. Naturalmente questo aprirà altre discussioni, su Primarie varie e Vendola che tra i denti ipotizzava un terzo mandato, per ora rimandate.
In Italia assumono a maggior ragione un'importanza notevole oggi, in un momento così confuso, in cui si pensa che basta dare la colpa all'Unione Europea e all'euro per racimolare qualche voto in più magari strappandolo agli altri. Ecco allora il M5S di Grillo pronunciarsi contro l'Europa e la moneta unica, come anche alcune frange di estrema destra; Forza Italia di Berlusconi, in caduta libera nei sondaggi, a metà strada, con pareri diversi in questi anni, ma affrontando il risultato che dichiarerà la sconfitta o meno del partito del 'sempreverde' ex Cavaliere, che non potrà candidarsi per via della sentenza giuridica ricevuta.
Dall'altro lato vi è una formazione "L'altra Europa con Tspras", fondata sulle posizioni più nette del politico greco, sostenuta in Italia da vari partiti più di sinistra, chiedendo la riduzione delle politiche di austerity all'Europa, questa sostenuta anche dal Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. E poi c'è il Partito Democratico, da sempre su posizioni europeiste, e il risultato darà una valutazione complessiva a questi primissimi mesi del Governo di Matteo Renzi e ai cambiamenti in atto nel suo partito.
È proprio in casa Democratica che avvengono cambiamenti che riguardano anche i pugliesi: Michele Emiliano, sindaco uscente di Bari e segretario pugliese del Partito, era stato indicato come il "traghettatore" per le regioni meridionali in vista delle elezioni del 25 maggio, oltre che sicuro capolista, come gli era stato chiesto dalla Segreteria nazionale.
Ma le strategie del Segretario Renzi sono sempre una sorpresa: qualche giorno fa annuncia l'idea di dar spazio a quella lenta 'rivoluzione femminile" made in Renzi: si vogliono solo donne come capolista. Qui il passo indietro di Emiliano, che pare non sarà a Strasburgo, stigmatizzando: «La mia candidatura è superflua», non prendendola benissimo. Rinuncia pur rimarcando il sostegno a Elena Gentile, assessore regionale alla sanità.
E su questo polemizza il consigliere regionale PD barlettano, Ruggiero Mennea: «È sconcertante la proposta con cui il segretario del Pd, Matteo Renzi, dopo aver chiesto a Emiliano la disponibilità a rappresentare il partito alle prossime Europee, decide oggi di proporre un capolista diverso che già ricopre il ruolo di parlamentare. Dopo lo sforzo per tenere unito il Pd in Puglia, questa decisione sembra una mortificazione nei confronti di quanto fatto da Emiliano in questi dieci anni in cui ha svolto il ruolo di sindaco in maniera continuativa, sconfiggendo per due volte consecutive il centrodestra».
Ma a quanto pare inizia a riscaldarsi per un ruolo certamente più in vista, per la candidatura alla Presidenza della Regione Puglia nel 2015. Naturalmente questo aprirà altre discussioni, su Primarie varie e Vendola che tra i denti ipotizzava un terzo mandato, per ora rimandate.