Protocollo d’intesa tra Bat, Corpo Forestale, AQP e Arpa Puglia: ecco i risultati
Da luglio effettuati trenta controlli, soprattutto nei frantoi oleari
giovedì 19 febbraio 2015
10.40
Preso in considerazione lo spettro ambientale in tutte le sue forme, l'intesa istituzionale siglata il 2 luglio 2014 tra la Provincia di Barletta-Andria-Trani, il Corpo Forestale dello Stato, l'Ente dell'Acquedotto Pugliese e Arpa Puglia, ieri mattina ha illustrato, ieri mattina presso la Prefettura di Barletta, i risultati emersi dai controlli fatti in questi sette mesi. A detta del Corpo Forestale, è stato riscontrato un livello di illiceità più basso rispetto agli anni precedenti, «quasi fisiologico-commenta il Comandante Misceo-trattandosi di due situazioni, una di carattere amministrativo e una penale, che riguardano l'errata compilazione di procedure di carico e scarico». Più grave, invece, il fenomeno degli sversamenti abusivi, rilevati in particolar modo nei periodi di novembre-dicembre nei frantoi oleari andriesi, per effetto della premitura di olive. In effetti, è stato osservato che, se prima gli scarichi avvenivano ogni giorno, ultimamente si erano concentrati nel fine settimana, quando la soglia di attenzione era più bassa. Oltretutto, questi sversamenti concentrati affaticavano lo smaltimento del depuratore di Andria. «Adesso-rassicura il braccio destro dell'amministratore unico AQP prof. Costantino - la funzione del suddetto depuratore è molto più performante. Dal 2 dicembre scorso, infatti, non vi sono più state segnalazioni di arrivi di acque di vegetazione all'impianto di depurazione di Andria, mentre nel 2013 il fenomeno si era protratto fino al mese di gennaio e nel 2012 addirittura sino a marzo. Inoltre, stiamo potenziando meccanismi di prevenzione con l'incremento di marcatori capaci di rilevare piccole criticità negli impianti, in modo da intervenire in tempo».
L'effetto deterrente di una sorveglianza sinergica e costante come questa è evidente: «Si tratta di un protocollo prodromico, che aita ad ottimizzare i tempi e le risorse a disposizione, senza incorrere in rallentamenti burocratici» afferma ottimista il Presidente della Bat Francesco Spina, il quale è convinto che un'azione efficace come questa possa dare il via a una vera e propria task force, che scacci il pericolo di azioni deleterie per il nostro territorio. Il rinnovo del protocollo è previsto per luglio e avrà come nuovo attore collaborante la Capitaneria di Porto di Barletta (in sinergia con Arpa Puglia), oggi presente nella persona del Comandante Pallotti. Proprio dalla Capitaneria, infatti, è giunta la disposizione di un sequestro per scarichi illeciti.
E mentre su Andria è prevista una nuova azione da cinque milioni di euro per la prevenzione delle immissioni abusive e il potenziamento di sistemi tecno-ingegneristici adeguati, rimangono inevase le questioni sul Ciappetta-Camaggio, sulla discarica di Trani (per la quale si sta procedendo alla messa in sicurezza con Legambiente), sull'inquinamento atmosferico provocata da cementifici, la "montagna di veleni" di Grotteline . Il sangue della vena ecologica delle amministrazioni locali, insomma, deve continuare a scorrere in un territorio come il nostro, a forte vocazione agricola, marittima e turistica.
L'effetto deterrente di una sorveglianza sinergica e costante come questa è evidente: «Si tratta di un protocollo prodromico, che aita ad ottimizzare i tempi e le risorse a disposizione, senza incorrere in rallentamenti burocratici» afferma ottimista il Presidente della Bat Francesco Spina, il quale è convinto che un'azione efficace come questa possa dare il via a una vera e propria task force, che scacci il pericolo di azioni deleterie per il nostro territorio. Il rinnovo del protocollo è previsto per luglio e avrà come nuovo attore collaborante la Capitaneria di Porto di Barletta (in sinergia con Arpa Puglia), oggi presente nella persona del Comandante Pallotti. Proprio dalla Capitaneria, infatti, è giunta la disposizione di un sequestro per scarichi illeciti.
E mentre su Andria è prevista una nuova azione da cinque milioni di euro per la prevenzione delle immissioni abusive e il potenziamento di sistemi tecno-ingegneristici adeguati, rimangono inevase le questioni sul Ciappetta-Camaggio, sulla discarica di Trani (per la quale si sta procedendo alla messa in sicurezza con Legambiente), sull'inquinamento atmosferico provocata da cementifici, la "montagna di veleni" di Grotteline . Il sangue della vena ecologica delle amministrazioni locali, insomma, deve continuare a scorrere in un territorio come il nostro, a forte vocazione agricola, marittima e turistica.