Protesta studentesca a Barletta: «Vogliamo essere noi a contare»
Presenti tutti i ragazzi e le rappresentanze delle scuole barlettane. Anche un minuto di silenzio per le vittime del crollo
sabato 15 ottobre 2011
13.31
Aria di rivoluzione, di manifestazione, di voglia di combattere contro le istituzioni e scuola. E' questo l'obiettivo del corteo riunitosi questa mattina a Barletta, organizzato dalla Rete degli Studenti Medi, associazione fatta "da e per gli studenti" che da anni si occupa di garantire il diritto di studio a tutti gli italiani. La protesta si sarebbe dovuta compiere il 7 ottobre scorso ma, a causa del triste lutto di cui tutta la città è stata protagonista, è stata rimandata a oggi. Numerosi e partecipi i ragazzi accorsi al corteo partito dal liceo Scientifico "Carlo Cafiero" sino a giungere in piazza Aldo Moro.
Si è manifestato per far valere i propri diritti allo studio, per l'edilizia scolastica (pare infatti che il 40% degli edifici è stato costruito tra il 1940 e il 1974), per dire basta al "falso merito" e ai troppi precari rimasti senza lavoro. Interessante la fine del corteo: tutti i ragazzi hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare le tragiche vittime del crollo di qualche settimana fa. Poi riuniti in cerchio, si è cominciato a discutere delle problematiche che interessano tutte le scuole barlettane. Al megafono, studenti, rappresentanti, passanti hanno avuto modo di esprimere un'opinione sulla scuola pubblica e di esternare quelli che sono i problemi che la affliggono.
Gli studenti del Liceo Classico "Casardi" stanno protestando da diversi giorni. Alcune classi del plesso sono state dichiarate inagibili, per questo gli studenti sono costretti a fare turni pomeridiani, restando a scuola fino alle ore 20. «Alcuni ci dicono che le classi sono inagibili, altri no. Dobbiamo fare chiarezza su questa questione». Questo il commento di una rappresentante dell'istituto. A manifestare anche i ragazzi delle scuole situate presso il Polivalente, in maniera particolare l'Istituto per Geometri e l'ITIS "Fermi". Da anni questi due plessi sono racchiusi da gabbie metalliche per evitare che le mattonelle presenti sulla facciata cadano e creino pericolo per i passanti. Sono state segnalate inoltre situazioni di disagio in alcune classi nelle quali, in inverno, si verificano infiltrazioni d'acqua con conseguenti danni alle suppellettili. Situazioni ancor più gravi al liceo "Cafiero". Abbiamo ricevuto foto e segnalazioni da alcuni studenti. Ne parleremo nei nostri prossimi articoli. Si è unito alla protesta anche il comitato genitori della scuola media "R. Dimiccoli" il quale chiede all'amministrazione comunale che sia garantita l'identità e la continuità didattica della sezione musicale, nell'ambito dell'imminente formazione del piano comunale di riordino scolastico.
La protesta di Barletta è solo una parte della più grande manifestazione studentesca che si è mossa oggi in tutta Italia: sono gli "indignati", studenti, docenti, comuni cittadini, che gridano in piazza per la mancanza di fondi pubblici destinati alla scuola pubblica, per il mal governo e per l'inadeguata attenzione nei confronti delle problematiche giovani. Una rivolta che dalle piazza spagnole degli indignados si è allargata anche in Italia, come sintomo di una situazione economica, politica e sociale che sembra non rispondere più agli interessi della collettività.
In allegato, in coda all'articolo, il comunicato ufficiale della Rete degli Studenti Medi e la protesta in atto dei genitori della scuola media "R. Dimiccoli".
Si è manifestato per far valere i propri diritti allo studio, per l'edilizia scolastica (pare infatti che il 40% degli edifici è stato costruito tra il 1940 e il 1974), per dire basta al "falso merito" e ai troppi precari rimasti senza lavoro. Interessante la fine del corteo: tutti i ragazzi hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare le tragiche vittime del crollo di qualche settimana fa. Poi riuniti in cerchio, si è cominciato a discutere delle problematiche che interessano tutte le scuole barlettane. Al megafono, studenti, rappresentanti, passanti hanno avuto modo di esprimere un'opinione sulla scuola pubblica e di esternare quelli che sono i problemi che la affliggono.
Gli studenti del Liceo Classico "Casardi" stanno protestando da diversi giorni. Alcune classi del plesso sono state dichiarate inagibili, per questo gli studenti sono costretti a fare turni pomeridiani, restando a scuola fino alle ore 20. «Alcuni ci dicono che le classi sono inagibili, altri no. Dobbiamo fare chiarezza su questa questione». Questo il commento di una rappresentante dell'istituto. A manifestare anche i ragazzi delle scuole situate presso il Polivalente, in maniera particolare l'Istituto per Geometri e l'ITIS "Fermi". Da anni questi due plessi sono racchiusi da gabbie metalliche per evitare che le mattonelle presenti sulla facciata cadano e creino pericolo per i passanti. Sono state segnalate inoltre situazioni di disagio in alcune classi nelle quali, in inverno, si verificano infiltrazioni d'acqua con conseguenti danni alle suppellettili. Situazioni ancor più gravi al liceo "Cafiero". Abbiamo ricevuto foto e segnalazioni da alcuni studenti. Ne parleremo nei nostri prossimi articoli. Si è unito alla protesta anche il comitato genitori della scuola media "R. Dimiccoli" il quale chiede all'amministrazione comunale che sia garantita l'identità e la continuità didattica della sezione musicale, nell'ambito dell'imminente formazione del piano comunale di riordino scolastico.
La protesta di Barletta è solo una parte della più grande manifestazione studentesca che si è mossa oggi in tutta Italia: sono gli "indignati", studenti, docenti, comuni cittadini, che gridano in piazza per la mancanza di fondi pubblici destinati alla scuola pubblica, per il mal governo e per l'inadeguata attenzione nei confronti delle problematiche giovani. Una rivolta che dalle piazza spagnole degli indignados si è allargata anche in Italia, come sintomo di una situazione economica, politica e sociale che sembra non rispondere più agli interessi della collettività.
In allegato, in coda all'articolo, il comunicato ufficiale della Rete degli Studenti Medi e la protesta in atto dei genitori della scuola media "R. Dimiccoli".