Pronto? Soccorso?

A Barletta, il pronto soccorso tra maleducazione e risse

mercoledì 24 marzo 2010
A cura di Tommaso Francavilla
Per motivi personali, mi sono recato nel pronto soccorso dell'ospedale Dimiccoli di Barletta.

Mentre ero in attesa del mio turno ho visto alcune cose nella sala d'attesa: c'era chi malediceva ad alta voce l'intera sanità italiana, solo perché pretendeva d'essere visitato all'istante, intanto genitori troppo ansiosi avevano portato la propria figlioletta al pronto soccorso perché temevano che la piccola fosse influenzata, non sapendo che per queste cose esiste il medico di famiglia. Intanto entra una barella con un paziente urgente che ha la precedenza su tutti, e questo getta tutti gli altri nello sconforto generando borbottii e improperi, vorrebbero avere loro la precedenza.

Ma non finisce qui: arriva una ragazza che accompagnata da fidanzato e madre afferma di avere un attacco d'ansia o di panico - non ne è sicura - e viene invitata ad accomodarsi dagli infermieri, che per l'occasione devono improvvisarsi psicoterapeuti. In meno di un'ora la sala di attesa si riempie di casi che perlopiù potrebbero esser risolti dai medici di famiglia. A concludere l'esperienza, urla ad elevato tenore e volume ed ancora minacce si elevano dal pronto soccorso: un paziente litiga forse con un suo parente, coinvolgendo anche i medici e gli infermieri.

Questa è una classica giornata tipo del pronto soccorso di Barletta. Una trincea.