Profumo di elezioni: la BT al centro delle attenzioni
«Un neorealismo intellettuale filtrato dal politichese». Candore angelico per il presidente della provincia
mercoledì 1 dicembre 2010
Non è un caso che il presidente della provincia BT sotterri l'ascia di guerra, invitando il sindaco della città di Barletta a deporre le affilate armi legali per cercare di trovare una soluzione al conflitto di natura amministrativa, riguardante la deliberazione del consiglio provinciale, nella parte in cui sono approvati gli artt. 1 e 2 dello Statuto della Provincia di Barletta-Andria-Trani, concernenti la collocazione della Sede Legale nella città di Andria. E' una marcia indietro di quelle che si possono vedere solo nel film d'oltre oceano, quando i detective inseguono,sgommando, baldanzosi e sprezzanti malavitosi.
Al di là della rappresentata sequenza cinematografica, si passa subito ad un neorealismo tipicamente italiano, molto intellettuale però filtrato dal politichese, che è alla ricerca sempre dell'inossidabile concertazione: una parola quasi magica che riesce a comporre solo momentaneamente la strisciante, ma non troppo, conflittualità, che rimane del tutto intonsa. Il successivo passaggio è quello del ravvedimento, non come atto di pentimento o di scuse verso i necessari destinatari, ma come ragionevolezza ben articolata e dimostrata, il cui scopo è quello di dividere, con il proprio contradditore, responsabilità per le quali si può, in limine, invocare il concorso della colpa. Il presidente della provincia, con un candore angelico, ammette che la storia e l'impegno profuso dai barlettani è noto a tutti e, quindi, anche al presidente e non si comprende perché non l'abbia tenuto a mente.
Poi aggiunge che l'amministrazione comunale barlettana ha intrapreso una strada dai nefasti risultati, sarà pur vero che quella strada è stata già percorsa da quella provinciale. Accenna ad un mandato ricevuto dall'elettore, e ci si chiede se fosse quello di allogare, altrove, la sede legale, a cui aspirava legittimamente la città di Barletta. Il concetto, espresso dal presidente della provincia BT, circa il comportamento di coloro che guidano una comunità, la cui adozione degli atti deve essere improntata allo spirito del buon padre di famiglia, fa nascere il sospetto che abbia qualche preferenza, scatenante tensioni prevedibili e, quindi, evitabili.La conclusiva affermazione che Barletta continui ad essere un punto centrale per tutto il territorio della sesta provincia pugliese è ora tutto da dimostrare. I treni, infine, per motivi di varia natura, qualche minuto lo perdono, e gli Eurostar, non più fatti fermare nella stazione di Barletta, non avrebbero creato alcuna distonia nella circolazione ferroviaria, per cui il nulla osta per far salire i viaggiatori, sui citati treni, non era solo riservato ai cittadini della città della Disfida, bensì agli abitanti della provincia di Barletta-Andria-Trani.
Emanuele Porcelluzzi
Al di là della rappresentata sequenza cinematografica, si passa subito ad un neorealismo tipicamente italiano, molto intellettuale però filtrato dal politichese, che è alla ricerca sempre dell'inossidabile concertazione: una parola quasi magica che riesce a comporre solo momentaneamente la strisciante, ma non troppo, conflittualità, che rimane del tutto intonsa. Il successivo passaggio è quello del ravvedimento, non come atto di pentimento o di scuse verso i necessari destinatari, ma come ragionevolezza ben articolata e dimostrata, il cui scopo è quello di dividere, con il proprio contradditore, responsabilità per le quali si può, in limine, invocare il concorso della colpa. Il presidente della provincia, con un candore angelico, ammette che la storia e l'impegno profuso dai barlettani è noto a tutti e, quindi, anche al presidente e non si comprende perché non l'abbia tenuto a mente.
Poi aggiunge che l'amministrazione comunale barlettana ha intrapreso una strada dai nefasti risultati, sarà pur vero che quella strada è stata già percorsa da quella provinciale. Accenna ad un mandato ricevuto dall'elettore, e ci si chiede se fosse quello di allogare, altrove, la sede legale, a cui aspirava legittimamente la città di Barletta. Il concetto, espresso dal presidente della provincia BT, circa il comportamento di coloro che guidano una comunità, la cui adozione degli atti deve essere improntata allo spirito del buon padre di famiglia, fa nascere il sospetto che abbia qualche preferenza, scatenante tensioni prevedibili e, quindi, evitabili.La conclusiva affermazione che Barletta continui ad essere un punto centrale per tutto il territorio della sesta provincia pugliese è ora tutto da dimostrare. I treni, infine, per motivi di varia natura, qualche minuto lo perdono, e gli Eurostar, non più fatti fermare nella stazione di Barletta, non avrebbero creato alcuna distonia nella circolazione ferroviaria, per cui il nulla osta per far salire i viaggiatori, sui citati treni, non era solo riservato ai cittadini della città della Disfida, bensì agli abitanti della provincia di Barletta-Andria-Trani.
Emanuele Porcelluzzi