Primarie del Partito Democratico: a Barletta trionfa Michele Emiliano
Renzi è soltanto secondo, mentre primeggia a livello nazionale
lunedì 1 maggio 2017
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Un vero successo in termini di partecipazione. Le primarie del Partito Democratico a Barletta hanno sancito la "vittoria" di Michele Emiliano, che tra le tre liste ha raccolto 3609 voti (2965 per Emiliano per l'Italia; 413 per Noi per Emiliano e 231 per La Puglia per Emiliano); segue Matteo Renzo con 1950 voti e il ministro Andrea Orlando con 343. Risultati che si spiegano con la presenza anche di candidati barlettani nelle liste, ma soprattutto con l'appeal esercitato dal presidente della Regione. Risultanti opposti a quelli nazionali, che vedono in testa (con oltre 144mila voti scrutitani) l'ex premier con il 72% dei consensi, seguito da Orlando con il 19% ed il governatore pugliese con l'8%.
Attenzione però. Non è detta l'ultima parola, dal momento che le primarie del Pd ricalcano quelle per scegliere il presidente degli Stati Uniti. Dunque, scegliendo uno dei tre candidati, in realtà i votanti hanno indicato i delegati che parteciperanno all'assemblea nazionale. Questi, entro 10 giorni, prenderanno parte alla prima riunione dell'assemblea nazionale in cui ci sarà l'elezione del segretario. Sarà eletto il candidato che al primo turno raggiungerà la maggioranza assoluta dei voti, quindi il 50% più uno. Nel caso in cui nessun candidato raggiunga questa maggioranza, il presidente dell'assemblea nazionale indice, nella stessa seduta, il ballottaggio a scrutinio segreto tra i candidati che al primo turno hanno ottenuto la maggioranza dei voti. Se Renzi non dovesse raggiungere la maggioranza assoluta al primo turno per lui, ci sarebbe il ballottaggio con uno tra Emiliano e Orlando.
Attenzione però. Non è detta l'ultima parola, dal momento che le primarie del Pd ricalcano quelle per scegliere il presidente degli Stati Uniti. Dunque, scegliendo uno dei tre candidati, in realtà i votanti hanno indicato i delegati che parteciperanno all'assemblea nazionale. Questi, entro 10 giorni, prenderanno parte alla prima riunione dell'assemblea nazionale in cui ci sarà l'elezione del segretario. Sarà eletto il candidato che al primo turno raggiungerà la maggioranza assoluta dei voti, quindi il 50% più uno. Nel caso in cui nessun candidato raggiunga questa maggioranza, il presidente dell'assemblea nazionale indice, nella stessa seduta, il ballottaggio a scrutinio segreto tra i candidati che al primo turno hanno ottenuto la maggioranza dei voti. Se Renzi non dovesse raggiungere la maggioranza assoluta al primo turno per lui, ci sarebbe il ballottaggio con uno tra Emiliano e Orlando.