Prestiti, nella Bat richieste in aumento ma sempre meno concessioni
L'indagine del Centro Studi Confartigianato Imprese Puglia rivela una regione indebitata
venerdì 6 dicembre 2013
Quella di Barletta-Andria-Trani è la provincia pugliese dove si registra la minore concessione di credito, pari al 7,5 per cento della «torta» regionale, ma è l'unica a crescere con percentuali a doppia cifra (37,8 per cento) per quanto concerne la richiesta di prestiti, con un aumento che va da 388 milioni a 534,5. E' quanto emerge da un'elaborazione del Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati della Banca d'Italia sul giro d'affari del credito al consumo in Puglia supera i sette miliardi di euro.
Nel triennio giugno 2010-giugno 2013, i prestiti sono diminuiti di 314,9 milioni, pari al 4,2 per cento. La flessione maggiore si registra in provincia di Bari (meno 275,3 milioni, pari all'11,1 per cento). Seguono Foggia (meno 94,7 milioni, pari all'8,9 per cento), Taranto (meno 60,4 milioni, pari al 4,7 per cento), Brindisi (meno 18,5 milioni, pari al 2,4 per cento). Resta un messaggio: la crisi e l'inflazione hanno eroso il potere d'acquisto dei pugliesi che si sono indebitati sempre più, ricorrendo al credito al consumo. Analizzando gli importi erogati, 3,45 miliardi sono stati concessi dalle banche, mentre 3,67 miliardi dagli intermediari finanziari. Il giro d'affari più alto è in provincia di Bari, pari a due miliardi e 216 milioni, seguono Lecce (un miliardo 418 milioni), Taranto (un miliardo 225 milioni), Foggia (968 milioni), Brindisi (761 milioni) e appunto la Bat.
Molti contratti di finanziamento sono stati utilizzati per l'acquisto di telefonia mobile (come cellulari, smartphone e relativi abbonamenti), tablet, e-book, elettrodomestici «bianchi» o grandi (come frigoriferi, congelatori, lavatrici e lavastoviglie), elettrodomestici piccoli (come frullatori e friggitrici), elettrodomestici «bruni» o apparecchiature elettroniche (come televisori, videoregistratori, lettori dvd), personal computer ed accessori informatici, fotocamere e videocamere che compongono la galassia dei «technical consumer goods» (tgc).
«Il monitoraggio effettuato dal nostro Centro Studi Regionale – commenta il Presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco Sgherza – conferma il trend già fotografato lo scorso marzo. Le famiglie pugliesi, la cui propensione al risparmio ha adempiuto negli ultimi anni ad una straordinaria funzione di ammortizzazione sociale, sono sempre più incapaci, a causa della congiuntura economica, di far fronte anche alle piccole spese contando sulle proprie forze. La crisi, insomma, sta mutando il nostro modo di consumare e spendere il denaro. E' pertanto fondamentale – sottolinea il Presidente – che il credito al consumo sia sempre di più uno strumento dall'accesso immediato, semplice e, soprattutto, sicuro. Ancora più importante è, però, che si adottino i provvedimenti di politica economica necessari ad incrementare il potere d'acquisto delle famiglie ed a riattivare – conclude Sgherza – il circolo virtuoso del risparmio da sempre punto di forza del nostro tessuto sociale e del nostro panorama imprenditoriale, composto in massima parte proprio da imprese familiari».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Nel triennio giugno 2010-giugno 2013, i prestiti sono diminuiti di 314,9 milioni, pari al 4,2 per cento. La flessione maggiore si registra in provincia di Bari (meno 275,3 milioni, pari all'11,1 per cento). Seguono Foggia (meno 94,7 milioni, pari all'8,9 per cento), Taranto (meno 60,4 milioni, pari al 4,7 per cento), Brindisi (meno 18,5 milioni, pari al 2,4 per cento). Resta un messaggio: la crisi e l'inflazione hanno eroso il potere d'acquisto dei pugliesi che si sono indebitati sempre più, ricorrendo al credito al consumo. Analizzando gli importi erogati, 3,45 miliardi sono stati concessi dalle banche, mentre 3,67 miliardi dagli intermediari finanziari. Il giro d'affari più alto è in provincia di Bari, pari a due miliardi e 216 milioni, seguono Lecce (un miliardo 418 milioni), Taranto (un miliardo 225 milioni), Foggia (968 milioni), Brindisi (761 milioni) e appunto la Bat.
Molti contratti di finanziamento sono stati utilizzati per l'acquisto di telefonia mobile (come cellulari, smartphone e relativi abbonamenti), tablet, e-book, elettrodomestici «bianchi» o grandi (come frigoriferi, congelatori, lavatrici e lavastoviglie), elettrodomestici piccoli (come frullatori e friggitrici), elettrodomestici «bruni» o apparecchiature elettroniche (come televisori, videoregistratori, lettori dvd), personal computer ed accessori informatici, fotocamere e videocamere che compongono la galassia dei «technical consumer goods» (tgc).
«Il monitoraggio effettuato dal nostro Centro Studi Regionale – commenta il Presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco Sgherza – conferma il trend già fotografato lo scorso marzo. Le famiglie pugliesi, la cui propensione al risparmio ha adempiuto negli ultimi anni ad una straordinaria funzione di ammortizzazione sociale, sono sempre più incapaci, a causa della congiuntura economica, di far fronte anche alle piccole spese contando sulle proprie forze. La crisi, insomma, sta mutando il nostro modo di consumare e spendere il denaro. E' pertanto fondamentale – sottolinea il Presidente – che il credito al consumo sia sempre di più uno strumento dall'accesso immediato, semplice e, soprattutto, sicuro. Ancora più importante è, però, che si adottino i provvedimenti di politica economica necessari ad incrementare il potere d'acquisto delle famiglie ed a riattivare – conclude Sgherza – il circolo virtuoso del risparmio da sempre punto di forza del nostro tessuto sociale e del nostro panorama imprenditoriale, composto in massima parte proprio da imprese familiari».
(Twitter: @GuerraLuca88)