«Preoccupazione per gli effetti devastanti di una protesta legittima»

Rabbia e sconcerto, la nota di Ual Barletta

venerdì 13 dicembre 2013
«Tutti noi pensavamo di dover rivivere esperienze già vissute ed affrontarle con la solita corsa a riempire i serbatoi dei nostri mezzi di trasporto, manifestando la solidarietà di circostanza ed eventualmente condividendo, in via generale, gli obiettivi dei promotori, aspettando - con rassegnazione o insofferenza - la conclusione della protesta-sciopero». E' quanto scrivono i referenti della libera associazione UAL di Barletta (Uniti per l'Affermazione della Legalità) in merito ai giorni di protesta che si sono vissuti in città.

Invece, da un paio di giorni, abbiamo cominciato a trovarci di fronte ad una moltitudine eterogenea di cittadini, di certo non autotrasportatori né agricoltori; a qualcosa di diverso, di nuovo ed antico allo stesso tempo. E abbiamo compreso che il caos esistente ad ogni livello e l'assenza di qualsivoglia punto di riferimento efficace a dar risposte – anche temporanee -, avrebbe amplificato questa protesta sociale ed ogni disagio rappresentato, sia pur sottovalutato un po' da tutti e da gran parte del mondo politico, impantanato – com'è da lungo tempo - a discutere questioni spesso incomprensibili e inconcludenti e, comunque, lontano dalla gente comune.

E abbiamo registrato: La massiccia adesione a questa forma di protesta e la mancanza di promotori dichiarati, riconosciuti e riconoscibili è, però, destinata a causare danni difficilmente riparabili, producendo un peggioramento dello "stato di salute" dell'intero Sistema Paese, senza ridurre i tempi necessari al miglioramento delle sue condizioni generali e sottoponendo le Istituzioni dello Stato e la politica in generale ad un nervosismo che ingenera più confusione e non fa decidere nel migliore dei modi e tempi, utili per dare risposte veloci ed eque .

Nonostante tutto sentiamo il dovere di condividere e rispettare tali sofferenze umane ed imprenditoriali, senza accettare né ora né mai azioni sconsiderate, aggressive e violente nei confronti di propri simili, come quelle registrate a Barletta, verosimilmente, per effetto anche di infiltrazioni delinquenziali forestiere. Purché fatto con gli strumenti della civiltà, della democrazia e della tolleranza reciproca! Consapevoli che, con le minacce, gli insulti, l'aggressione fisica e la violenza non si va da nessuna parte!