Premio Letterario Città di Castello, 3° posto per il barlettano Giuseppe Lagrasta

La sua opera di saggistica si chiama "Conoscere Quasimodo a scuola. Fare "poesia di formazione", per " rifare l'uomo umano"

mercoledì 30 ottobre 2024
La Giuria del Premio Letterario Città di Castello, il 26 ottobre 2024, nella magica atmosfera del Teatro degli Illuminati ha dato vita alla premiazione dei vincitori delle tre sezioni designate dal bando letterario. La Giuria presieduta da Alessandro Quasimodo, e composta, tra gli altri, da Alessandro Masi, Anna Kanakis, Giulio Ferroni, Clementina Speranza, Pier Luigi Vercesi, Osvaldo Bevilacqua, Benedetta Rinaldi, Mariangela Mandìa, Maria Borio, Salvatore Italia, ha premiato il Prof. Giuseppe Lagrasta, che si è classificato al terzo posto, tra centinaia di concorrenti, con l'opera di saggistica inedita dal titolo: "Conoscere Quasimodo a scuola. Fare "poesia di formazione", per " rifare l'uomo umano".

Il saggio critico del prof. Lagrasta, esperto di metodologia e didattica innovativa, indica un nuovo paradigma didattico-educativo per l'insegnamento della letteratura e della poesia nella scuola di ogni ordine e grado. Come, a livello didattico, si scelgono scrittori, che secondo i critici, hanno realizzato "romanzi di formazione", così il prof. Lagrasta, sottolinea nella sua opera, la valenza educativa e formativa della strategia didattica costruita attorno ai temi indicati dalla "Poesia di Formazione".

I testi poetici di Salvatore Quasimodo, Premio Nobel per la poesia del 1959, consentono, secondo Giuseppe Lagrasta, di organizzare percorsi di " Poesia di formazione", in quanto l'autore siciliano attraverso le sue opere, esprime una poesia storico-evocativa e civile che invita i lettori a fare memoria partecipata che si conquista e si evolve, quale fonte sorgiva della poesia ad impegno civile.

"Poesia civile, - sottolinea il Prof. Giuseppe Lagrasta, - per ricordare Pier Paolo Pasolini e Umberto Saba, Eugenio Montale e Giuseppe Ungaretti, e Paolo Volponi, ma soprattutto per sottolineare la necessità di riprendere l'analisi dell'opera poetica di Salvatore Quasimodo, poco studiato a scuola in questo periodo. In tal modo si valorizzerebbe un periodo storico, come quello della Resistenza e della poesia civile che chiede a viva voce di essere valorizzato perché la didattica della "Poesia di formazione", consente di recuperare il passato e di farlo brillare come manifesto di libertà e democrazia.