PPTR, la Barbanente lo spiega a Barletta
Il Piano paesaggistico illustrato a Ordini professionali, ma non alle associazioni
sabato 28 settembre 2013
Comprendere come il territorio della nostra regione rappresenti una vera e propria risorsa del paesaggio e dell'ambiente che ci circonda, anche in termini economici, è quello che emerge forte e chiaro dalle parole dell'assessore regionale alla Qualità del territorio, nonché Vicepresidente della Regione Puglia, Angela Barbanente. Ieri mattina al GOS di Barletta, nel suo tour in vari centri della Regione per illustrare, condividere e confrontarsi a riguardo del suo 'ultimo nato': il PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale).
Un importante "atto di responsabilità e di coraggio", l'ha definito la Barbanente, che fa della Puglia la prima Regione d'Italia ad averlo prodotto. Il lavoro, risultato di un complesso impegno iniziato da diversi anni, ha visto momenti di collaborazione con il Ministero competente, deliberato dalla Giunta regionale il 2 agosto scorso, si trova nella fase di ricezione delle obiezioni, soprattutto, ma non solo, dalle categorie professionali che più di tutte ricevono scossoni da questo coraggioso Piano. Il PPTR va nella direzione che nega "una sudditanza verso un modello di sviluppo economico basato sulle nuove costruzioni, che ha mostrato negli anni tutti i suoi limiti", tuona il WWF, tuttavia polemizzando con l'organizzazione dell'incontro di ieri e di martedì scorso in Provincia, per non aver esteso l'invito alle associazioni che si occupano di ambiente sul territorio, come avvenuto per gli ordini professionali d'ingegneri e architetti, ecc., presenti.
Il PPTR s'indirizza verso obiettivi di qualità, che arginano il costruire alla cieca sul nostro territorio, tipico degli ultimi decenni, percorrendo strade che vanno verso lo sviluppo sostenibile del settore, e che rispettino il dualismo città-campagna senza andare a discapito di quest'ultima: «Basta con le Periferie – dichiara la Barbanente - Si pensi a riqualificare i centri cittadini, il "già costruito"», anche perché sono davvero eccessivi i costi per le casse pubbliche di città che si espandono a dismisura verso le campagne.
Il nuovo piano regionale presenta indirizzi e direttive per i comuni della Regione, che devono adottare nei loro piani futuri di modifica del territorio; esso si compone essenzialmente di tre parti: una conoscitiva, che presenta un grande lavoro di perizia con carte idrogeomorfologiche, superando le vecchie tavole dei PUTT; una riguardante il complesso sistema di tutele, ora i Piani paesaggistici comunali, se conformi a quanto previsto da quello regionale non dovranno più attendere le lungaggini delle Soprintendenze; l'ultima parte riguarda le progettazioni del territorio, con le linee guida riguardo vari aspetti come il Patto città-campagna, il recupero della fascia costiera, linee guida per la mobilità, comprese quelle per le strade ANAS, per i beni rurali. Questi i parametri dei nuovi PUG comunali, compreso quello di Barletta, molto atteso da tanti.
Presenti ieri il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, l'assessore all'urbanistica del comune di Barletta, Azzurra Pelle, e il Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Francesco Ventola, ribadendo: «Facciamo in modo che sia il territorio stesso, attraverso i Comuni e la Provincia, a farsi promotore di osservazioni ed integrazioni condivise. Facciamo sistema, insomma, come abbiamo dimostrato di saper fare anche in occasione della predisposizione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale». L'Assessore regionale ha anche risposto alle critiche di alcune parti di voler applicare il PPTR in tempi troppo brevi, ricordando le lunghe fasi di confronto, che difficilmente vengono attuate in altre circostanze per altri Piani, aperte negli anni precedenti. Entro il 6 novembre la Regione accetterà e vaglierà le osservazioni sul tema. Presenti in sala anche amministratori delle varie città della Provincia, figure professionali e cittadini interessati alla questione.
L'auspicio della Barbanente, e diverse associazioni, è che il PPTR abbia al più presto piena efficacia normativa, per riuscire nella tanto sospirata tutela del paesaggio.
Un importante "atto di responsabilità e di coraggio", l'ha definito la Barbanente, che fa della Puglia la prima Regione d'Italia ad averlo prodotto. Il lavoro, risultato di un complesso impegno iniziato da diversi anni, ha visto momenti di collaborazione con il Ministero competente, deliberato dalla Giunta regionale il 2 agosto scorso, si trova nella fase di ricezione delle obiezioni, soprattutto, ma non solo, dalle categorie professionali che più di tutte ricevono scossoni da questo coraggioso Piano. Il PPTR va nella direzione che nega "una sudditanza verso un modello di sviluppo economico basato sulle nuove costruzioni, che ha mostrato negli anni tutti i suoi limiti", tuona il WWF, tuttavia polemizzando con l'organizzazione dell'incontro di ieri e di martedì scorso in Provincia, per non aver esteso l'invito alle associazioni che si occupano di ambiente sul territorio, come avvenuto per gli ordini professionali d'ingegneri e architetti, ecc., presenti.
Il PPTR s'indirizza verso obiettivi di qualità, che arginano il costruire alla cieca sul nostro territorio, tipico degli ultimi decenni, percorrendo strade che vanno verso lo sviluppo sostenibile del settore, e che rispettino il dualismo città-campagna senza andare a discapito di quest'ultima: «Basta con le Periferie – dichiara la Barbanente - Si pensi a riqualificare i centri cittadini, il "già costruito"», anche perché sono davvero eccessivi i costi per le casse pubbliche di città che si espandono a dismisura verso le campagne.
Il nuovo piano regionale presenta indirizzi e direttive per i comuni della Regione, che devono adottare nei loro piani futuri di modifica del territorio; esso si compone essenzialmente di tre parti: una conoscitiva, che presenta un grande lavoro di perizia con carte idrogeomorfologiche, superando le vecchie tavole dei PUTT; una riguardante il complesso sistema di tutele, ora i Piani paesaggistici comunali, se conformi a quanto previsto da quello regionale non dovranno più attendere le lungaggini delle Soprintendenze; l'ultima parte riguarda le progettazioni del territorio, con le linee guida riguardo vari aspetti come il Patto città-campagna, il recupero della fascia costiera, linee guida per la mobilità, comprese quelle per le strade ANAS, per i beni rurali. Questi i parametri dei nuovi PUG comunali, compreso quello di Barletta, molto atteso da tanti.
Presenti ieri il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, l'assessore all'urbanistica del comune di Barletta, Azzurra Pelle, e il Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Francesco Ventola, ribadendo: «Facciamo in modo che sia il territorio stesso, attraverso i Comuni e la Provincia, a farsi promotore di osservazioni ed integrazioni condivise. Facciamo sistema, insomma, come abbiamo dimostrato di saper fare anche in occasione della predisposizione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale». L'Assessore regionale ha anche risposto alle critiche di alcune parti di voler applicare il PPTR in tempi troppo brevi, ricordando le lunghe fasi di confronto, che difficilmente vengono attuate in altre circostanze per altri Piani, aperte negli anni precedenti. Entro il 6 novembre la Regione accetterà e vaglierà le osservazioni sul tema. Presenti in sala anche amministratori delle varie città della Provincia, figure professionali e cittadini interessati alla questione.
L'auspicio della Barbanente, e diverse associazioni, è che il PPTR abbia al più presto piena efficacia normativa, per riuscire nella tanto sospirata tutela del paesaggio.