Possibilità di duopolio per la Bat
L’idea secessionista non solo al Nord. Sei nuovi progetti per l’istituzione di nuove Regione nel Sud Italia
sabato 26 giugno 2010
È proprio così, l'idea di un Nord secessionista ha incantato e affascinato anche il Sud.
Si parla di sei progetti che farebbero del Mezzogiorno il puzzle dello stivale, si parla di Molisannio, Moldaunia, Sannio -Irpinia- Cilento, Grande Lucania, Salento, Regione Mediterranea. Sono queste sei aree interessate all' istituzione di nuove regioni nel Mezzogiorno. Alla base di questa agitazione, che ci rende sempre più simili ai fratelli leghisti, sembra che ci sia la frustrazione da parte delle suddette zone, perché poco rappresentate dai capoluoghi delle attuali regioni. Questo senso di inferiorità unito alla tradizionale opposizione,tra zone costiere e zone interne ha creato il giusto mix per fare il gioco della neo provincia di Barletta – Andria - Trani .
In realtà secondo l'articolo, uscito sul Corriere della Sera, scritto da Francesco Durante "sei nuovi progetti si realizzassero a perderci sarebbero soprattutto la Campania e la Puglia: la prima perché resterebbe confinata alla fascia fortemente urbanizzata da Caserta a Salerno, la seconda riducendosi alle sole province di Bari e Barletta -Andria- Trani".
( http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/notizie/politica/2010/25-giugno-2010/grande-fuga-capoluoghi-tiranni-sei-nuove-regioni-bussano-porta-1703264943437.shtml)
Un vero e proprio regalo di Natale in piena Estate.
Il fatto che si vogliano istituire queste nuove regioni manifesta la dipendenza, che palesemente non vogliono più, dagli ambiti amministrativi tradizionali di Napoli e Bari, viste come "mostri voraci e accentratori, insensibili alle specificità locali e, anzi, pronti sempre a considerare l'entroterra come un territorio da spremere o sfruttare a proprio piacimento: per metterci le discariche, per insediarvi le industrie inquinanti, continuando a viverlo come un'appendice insignificante della loro vera o presunta prosperità".
Questo sentimento secessionista che sta avendo sempre più spazio e conferma d'essere, viene sempre più confermato con petizioni, dichiarazioni, proposte di legge e siti internet.
Tutto ciò favorirebbe, per quanto riguarda la Puglia, le province di Bari e Barletta – Andria –Trani, e per la Campania, questa sarebbe ridotta alla conurbazione costiera Caserta-Napoli-Salerno.
Una divisione che fa quasi pensare che l'unità d'Italia sia stata il frutto di interessi diversi dal "senso unitario di popolo italiano", come se quest'ultimo si sia voluto imporre ad un popolo che in fin dei conti non è mai stato "un cuore e una capanna" o almeno questo è quel che emerge da questo movimento fomentato da petizioni, dichiarazioni, proposte di legge e siti internet.
Tuttavia la Bat può ancora tenere nel cassetto il mantello da supereroe. Non è ancora il momento per manie di grandezza, visto che le regioni che auspicano ad un "erre" maiuscola hanno un piccolissimo problema, cioè il "sotto-dimensionamento",in parole povere troppo pochi abitanti. Ma alla fine la speranza è sempre l'ultima a morire.
Si parla di sei progetti che farebbero del Mezzogiorno il puzzle dello stivale, si parla di Molisannio, Moldaunia, Sannio -Irpinia- Cilento, Grande Lucania, Salento, Regione Mediterranea. Sono queste sei aree interessate all' istituzione di nuove regioni nel Mezzogiorno. Alla base di questa agitazione, che ci rende sempre più simili ai fratelli leghisti, sembra che ci sia la frustrazione da parte delle suddette zone, perché poco rappresentate dai capoluoghi delle attuali regioni. Questo senso di inferiorità unito alla tradizionale opposizione,tra zone costiere e zone interne ha creato il giusto mix per fare il gioco della neo provincia di Barletta – Andria - Trani .
In realtà secondo l'articolo, uscito sul Corriere della Sera, scritto da Francesco Durante "sei nuovi progetti si realizzassero a perderci sarebbero soprattutto la Campania e la Puglia: la prima perché resterebbe confinata alla fascia fortemente urbanizzata da Caserta a Salerno, la seconda riducendosi alle sole province di Bari e Barletta -Andria- Trani".
( http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/notizie/politica/2010/25-giugno-2010/grande-fuga-capoluoghi-tiranni-sei-nuove-regioni-bussano-porta-1703264943437.shtml)
Un vero e proprio regalo di Natale in piena Estate.
Il fatto che si vogliano istituire queste nuove regioni manifesta la dipendenza, che palesemente non vogliono più, dagli ambiti amministrativi tradizionali di Napoli e Bari, viste come "mostri voraci e accentratori, insensibili alle specificità locali e, anzi, pronti sempre a considerare l'entroterra come un territorio da spremere o sfruttare a proprio piacimento: per metterci le discariche, per insediarvi le industrie inquinanti, continuando a viverlo come un'appendice insignificante della loro vera o presunta prosperità".
Questo sentimento secessionista che sta avendo sempre più spazio e conferma d'essere, viene sempre più confermato con petizioni, dichiarazioni, proposte di legge e siti internet.
Tutto ciò favorirebbe, per quanto riguarda la Puglia, le province di Bari e Barletta – Andria –Trani, e per la Campania, questa sarebbe ridotta alla conurbazione costiera Caserta-Napoli-Salerno.
Una divisione che fa quasi pensare che l'unità d'Italia sia stata il frutto di interessi diversi dal "senso unitario di popolo italiano", come se quest'ultimo si sia voluto imporre ad un popolo che in fin dei conti non è mai stato "un cuore e una capanna" o almeno questo è quel che emerge da questo movimento fomentato da petizioni, dichiarazioni, proposte di legge e siti internet.
Tuttavia la Bat può ancora tenere nel cassetto il mantello da supereroe. Non è ancora il momento per manie di grandezza, visto che le regioni che auspicano ad un "erre" maiuscola hanno un piccolissimo problema, cioè il "sotto-dimensionamento",in parole povere troppo pochi abitanti. Ma alla fine la speranza è sempre l'ultima a morire.