Pornografia. Devianza o additivo alla vita di coppia?
Alle volte vera e propria patologia
lunedì 15 marzo 2010
La trattazione o rappresentazione di soggetti sessuali o ritenuti erotici definisce il termine pornografia.
Sabato 13 marzo ho assistito, presso la libreria Einaudi, ad un interessantissimo convegno sulle differenze tra erotismo e la suddetta. Il dibattito è stato sapientemente coordinato da Davide Dimiccoli con tra gli ospiti Francesco Attorre, psicoterapeuta che con le sue provocazioni ha smosso la coscienza comune del pubblico presente. Partecipanti all'ardimentoso simposio in veste di oratori anche Giuseppe Dipalma nota drag queen, Carmelo Colucci proprietario di un sexy shop e Lucia Piccolo, docente di un istituto superiore.
Si è cercato di comprendere quando un abitudine così diffusa possa diventare rischiosa e sfociare in una vera e propria patologia anche tramite l'interessante l'intervento del proprietario del sexy shop: nelle sue parole è sorto tutto il finto perbenismo della gente ovvero di persone che si vergognano di passare davanti alla sua attività e attraversano la strada venti metri prima o chi invece aspetta il momento "giusto" per entrare per non farsi vedere (e giudicare n.d.r.) dal suo vicino di casa o collega d'ufficio.
Si è riscontrato anche, un enorme differenza con la mentalità del nord, più aperta e svincolata da pregiudizi. Nel solo centro di Milano ci sono ben 35 sexy shop, impensabile riscontrare una situazione simile nei nostro anacronistico centro cittadino. Importante la testimonianza di vita della drag queen, una storia fatta di umiliazioni gratuite attuate da gente ignorante che cerca di mascherare le proprie mancanze etichettando con epiteti sgradevoli il prossimo, solo perché lontano dal proprio stile di vita. Sono altresì emerse, tramite l'intervento della docente di una scuola superiore, le varie problematiche che investono gli adolescenti. Tali problemi, causati spesso dai genitori, sfociano in atteggiamenti ambigui e di conseguenza ad una mancanza d'identità sessuale ben definita.
Dopo questo confronto, un interrogativo investe la mia coscienza. Il vero problema è della coppia che per rinfrescare il loro rapporto fa un uso sano e consapevole di materiale pornografico o di chi pubblicamente manifesta pubblico sdegno verso una pratica così distante dalla sua realtà?
Sabato 13 marzo ho assistito, presso la libreria Einaudi, ad un interessantissimo convegno sulle differenze tra erotismo e la suddetta. Il dibattito è stato sapientemente coordinato da Davide Dimiccoli con tra gli ospiti Francesco Attorre, psicoterapeuta che con le sue provocazioni ha smosso la coscienza comune del pubblico presente. Partecipanti all'ardimentoso simposio in veste di oratori anche Giuseppe Dipalma nota drag queen, Carmelo Colucci proprietario di un sexy shop e Lucia Piccolo, docente di un istituto superiore.
Si è cercato di comprendere quando un abitudine così diffusa possa diventare rischiosa e sfociare in una vera e propria patologia anche tramite l'interessante l'intervento del proprietario del sexy shop: nelle sue parole è sorto tutto il finto perbenismo della gente ovvero di persone che si vergognano di passare davanti alla sua attività e attraversano la strada venti metri prima o chi invece aspetta il momento "giusto" per entrare per non farsi vedere (e giudicare n.d.r.) dal suo vicino di casa o collega d'ufficio.
Si è riscontrato anche, un enorme differenza con la mentalità del nord, più aperta e svincolata da pregiudizi. Nel solo centro di Milano ci sono ben 35 sexy shop, impensabile riscontrare una situazione simile nei nostro anacronistico centro cittadino. Importante la testimonianza di vita della drag queen, una storia fatta di umiliazioni gratuite attuate da gente ignorante che cerca di mascherare le proprie mancanze etichettando con epiteti sgradevoli il prossimo, solo perché lontano dal proprio stile di vita. Sono altresì emerse, tramite l'intervento della docente di una scuola superiore, le varie problematiche che investono gli adolescenti. Tali problemi, causati spesso dai genitori, sfociano in atteggiamenti ambigui e di conseguenza ad una mancanza d'identità sessuale ben definita.
Dopo questo confronto, un interrogativo investe la mia coscienza. Il vero problema è della coppia che per rinfrescare il loro rapporto fa un uso sano e consapevole di materiale pornografico o di chi pubblicamente manifesta pubblico sdegno verso una pratica così distante dalla sua realtà?
Logicamente, miei cari lettori, una ferma verità non esiste. Soltanto dentro di noi, interrogando la nostra coscienza possiamo individuare il modo giusto di vivere ed interpretare tutto quello che ci circonda.
Il convegno è stato organizzato, gestito e offerto dalla redazione di ControStile.