Più di un milione e mezzo di euro in contanti, furto shock a Barletta in una azienda tessile in via Callano
Travestiti da finanzieri aprono la cassaforte e tramortiscono il 77enne Nicola Bosso. Indossavano i giubbotti delle fiamme gialle
mercoledì 12 dicembre 2012
15.08
Più di un milione e mezzo di euro, in contanti. Questa l'impressionante ammontare del furto perpetrato ad una nota azienda tessile di Barletta ieri mattina, martedì 11 dicembre, alle 6:05 di mattina [alcuni hanno parlato anche di due milioni di euro ndr] da finti finanzieri. Sicuramente corrispondente a 5 il numero dei malviventi che dissimulando le loro fattezze con i classici giubbotti della Guardia di Finanza hanno preteso l'ingresso nella ditta sita in via Callano per operare un urgente controllo.
Con lo stesso artificio, i criminali sono riusciti ad ottenere l'apertura della cassaforte. Subito scatta l'intimidazione e le vie di fatto, avviene dunque il furto e infine i "finanzieri" aggrediscono il malcapitato Nicola Bosso, imprenditore di 77 anni, che sarebbe stato colpito violentemente con il calcio di un fucile, presumibilmente un mitra, che uno dei malviventi ha subito messo in mostra tramortendo l'uomo e provocandogli lesioni sia alla testa che al dorso. Oggi non si è lavorato in azienda, il cui ambiente rimane colpito da quanto accaduto; il titolare Bosso è tuttora ricoverato per accertamenti all'ospedale "Lorenzo Bonomo" di Andria dopo aver ricevuto i primi soccorsi ieri al locale nosocomio "Mons. Raffaele Dimiccoli", le sue condizioni sono in miglioramento. I rapinatori hanno potuto ingannare l'imprenditore perché mostravano fattezze di agenti in borghese, giungendo con due auto che però sembravano non recare alcun riferimento al corpo d'armata dei finanzieri.
Non sembra essere una "classica" rapina per alcune particolarità evidenziate dagli inquirenti: i rapinatori hanno potuto portar via solo l'elevata cifra suddetta, ma sembra che in cassaforte fosse depositato almeno il doppio. Non sembrano essere stati disturbati: la rapina sarebbe durata in tutto 15 minuti, un tempo che non mostra eccessiva fretta nello svolgimento. Il Bosso è stato colpito dai rapinatori solo al termine della stessa rapina, e non sono chiare le motivazioni di quest'atto di violenza. Inoltre la cifra sembra essere eccessivamente alta, non già per disponibilità effettiva di un'azienda ma per tipologia, essendo tutti in contanti. L'estremo rischio di una simile scelta costituisce un "giallo" in una situazione criminale già poco chiara e al vaglio degli intervenuti Carabinieri.
Con lo stesso artificio, i criminali sono riusciti ad ottenere l'apertura della cassaforte. Subito scatta l'intimidazione e le vie di fatto, avviene dunque il furto e infine i "finanzieri" aggrediscono il malcapitato Nicola Bosso, imprenditore di 77 anni, che sarebbe stato colpito violentemente con il calcio di un fucile, presumibilmente un mitra, che uno dei malviventi ha subito messo in mostra tramortendo l'uomo e provocandogli lesioni sia alla testa che al dorso. Oggi non si è lavorato in azienda, il cui ambiente rimane colpito da quanto accaduto; il titolare Bosso è tuttora ricoverato per accertamenti all'ospedale "Lorenzo Bonomo" di Andria dopo aver ricevuto i primi soccorsi ieri al locale nosocomio "Mons. Raffaele Dimiccoli", le sue condizioni sono in miglioramento. I rapinatori hanno potuto ingannare l'imprenditore perché mostravano fattezze di agenti in borghese, giungendo con due auto che però sembravano non recare alcun riferimento al corpo d'armata dei finanzieri.
Non sembra essere una "classica" rapina per alcune particolarità evidenziate dagli inquirenti: i rapinatori hanno potuto portar via solo l'elevata cifra suddetta, ma sembra che in cassaforte fosse depositato almeno il doppio. Non sembrano essere stati disturbati: la rapina sarebbe durata in tutto 15 minuti, un tempo che non mostra eccessiva fretta nello svolgimento. Il Bosso è stato colpito dai rapinatori solo al termine della stessa rapina, e non sono chiare le motivazioni di quest'atto di violenza. Inoltre la cifra sembra essere eccessivamente alta, non già per disponibilità effettiva di un'azienda ma per tipologia, essendo tutti in contanti. L'estremo rischio di una simile scelta costituisce un "giallo" in una situazione criminale già poco chiara e al vaglio degli intervenuti Carabinieri.