Più chiarezza e meno accuse, la nota di Michele Dibenedetto
Anche il capogruppo dell'Idv interviene sul caso "fiere d'oro ai dirigenti". «Pronti a prendere le distanze da un modo di amministrare la cosa pubblica che non ci appartiene»
giovedì 18 ottobre 2012
18.10
«Quanto riportato sui giornali in queste ore ha dell'incredibile e di poco chiaro. Appena letta la notizia nei giorni scorsi, circa la liquidazione di ferie non godute ad alcuni dirigenti, ho sinceramente pensato al solito attacco perpetrato nei confronti di chi governa giusto per fare scoop e aumentare nell'opinione pubblica la consapevolezza che chi oggi viene eletto o ricopre cariche o incarichi istituzionali è un delinquente a prescindere». Sul tema "ferie d'oro ai dirigenti" è giunta in redazione anche la nota del consigliere Michele Dibenedetto, Presidente del Gruppo IdV.
«Le cronache nazionali e locali oramai sono ricche di ruberie varie da parte di chi oggi detiene il potere e non c'è partito che resiste alla tentazione del dio denaro, Italia dei Valori compreso! Ma quanto riportato sui mezzi di stampa del nostro territorio ha un non so che di diverso. Già perché in questa triste vicenda non risultano coinvolti personaggi politici eletti dal popolo ma amministratori nominati per il rapporto fiduciario tra Sindaco e dirigente dello Staff. Ecco allora che chi come me è stato votato ed eletto dal popolo viene poi paragonato a chi invece detiene il vero potere e lo esercita nel modo migliore possibile, anche nei limiti della legalità, alla faccia di chi poi in campagna elettorale ci mette la faccia, la propria dignità, la propria professionalità e le proprie competenze.
Da diversi anni ho avuto modo di conoscere il dott. Attolico in maniera approfondita e posso dire con estrema franchezza che si tratta di un uomo molto preparato ed intelligente, disponibile, capace di mandare avanti il suo settore con grande professionalità ma soprattutto un uomo con un grande senso di rispetto per le persone. Non ho mai creduto alle infondate fandonie di chi ha parlato di soldi sottratti al capitolo di bilancio relativo al "servizio di assistenza e beneficenza pubblica e contrasto alla povertà". Il dott. Attolico è una persona troppo garbata per fare delle schifezze simili ed ancora più schifo fa chi lancia accuse di questo genere senza avere contezza della realtà. Servirsi della stampa per gettare discredito sui soggetti politici in certi modi è meschino e non fa altro che alimentare odio nei confronti di chi magari riesce anche ad operare nel pieno della legalità.
Ciò che però turba profondamente, a me, all'intero circolo dell'Italia dei Valori "Placido Rizzotto" di Barletta e a tutti i nostri concittadini, è che nella procedura di liquidazione di tali ferie l'assessore Dicataldo denuncia poca trasparenza. Pare, infatti, che sia stata corrisposta la somma di oltre 35.000 euro addirittura 4 giorni prima della determina dirigenziale e 15 giorni prima della sua pubblicazione. A questo punto crediamo che sia doverosa una chiarificazione da parte di coloro i quali hanno partecipato a tale procedura in maniera improvvida ed approssimativa.
Il partito dell'Italia dei Valori di Barletta, in virtù di quelli che sono ormai i punti cardine della nostra azione politica – legalità, trasparenza ed efficienza amministrativa – chiede subito chiarezza sull'accaduto. In caso contrario saremo pronti a prendere le distanze da un modo di amministrare la cosa pubblica che non ci appartiene e che condanniamo aspramente».
«Le cronache nazionali e locali oramai sono ricche di ruberie varie da parte di chi oggi detiene il potere e non c'è partito che resiste alla tentazione del dio denaro, Italia dei Valori compreso! Ma quanto riportato sui mezzi di stampa del nostro territorio ha un non so che di diverso. Già perché in questa triste vicenda non risultano coinvolti personaggi politici eletti dal popolo ma amministratori nominati per il rapporto fiduciario tra Sindaco e dirigente dello Staff. Ecco allora che chi come me è stato votato ed eletto dal popolo viene poi paragonato a chi invece detiene il vero potere e lo esercita nel modo migliore possibile, anche nei limiti della legalità, alla faccia di chi poi in campagna elettorale ci mette la faccia, la propria dignità, la propria professionalità e le proprie competenze.
Da diversi anni ho avuto modo di conoscere il dott. Attolico in maniera approfondita e posso dire con estrema franchezza che si tratta di un uomo molto preparato ed intelligente, disponibile, capace di mandare avanti il suo settore con grande professionalità ma soprattutto un uomo con un grande senso di rispetto per le persone. Non ho mai creduto alle infondate fandonie di chi ha parlato di soldi sottratti al capitolo di bilancio relativo al "servizio di assistenza e beneficenza pubblica e contrasto alla povertà". Il dott. Attolico è una persona troppo garbata per fare delle schifezze simili ed ancora più schifo fa chi lancia accuse di questo genere senza avere contezza della realtà. Servirsi della stampa per gettare discredito sui soggetti politici in certi modi è meschino e non fa altro che alimentare odio nei confronti di chi magari riesce anche ad operare nel pieno della legalità.
Ciò che però turba profondamente, a me, all'intero circolo dell'Italia dei Valori "Placido Rizzotto" di Barletta e a tutti i nostri concittadini, è che nella procedura di liquidazione di tali ferie l'assessore Dicataldo denuncia poca trasparenza. Pare, infatti, che sia stata corrisposta la somma di oltre 35.000 euro addirittura 4 giorni prima della determina dirigenziale e 15 giorni prima della sua pubblicazione. A questo punto crediamo che sia doverosa una chiarificazione da parte di coloro i quali hanno partecipato a tale procedura in maniera improvvida ed approssimativa.
Il partito dell'Italia dei Valori di Barletta, in virtù di quelli che sono ormai i punti cardine della nostra azione politica – legalità, trasparenza ed efficienza amministrativa – chiede subito chiarezza sull'accaduto. In caso contrario saremo pronti a prendere le distanze da un modo di amministrare la cosa pubblica che non ci appartiene e che condanniamo aspramente».