Piena esperienza sensoriale, Attorre si presenta all’uditorio
Presentato “Fai della vita la tua più bella impresa”, fra ricordi e poesia
venerdì 23 aprile 2010
20.45
«Svegliarsi al mattino con l'entusiasmo di inventarsi l'alba di un nuovo giorno, libero di guardare al fratellino che l'ha preceduto sul crinale del tempo e a quello che lo seguirà in silenzio, è per l'autore una sorta di slogan, un meraviglioso leitmotiv capace veramente di regalare un benessere senza fine».
L'esperienza del dolore come momento per superare l'incertezza, come percorso per vivere una vita migliore. Parla di arte, poesia, introspezione e sofferenza, è il frutto partorito dalla mente creativa di Francesco Attorre, prismatico autore del libro Fai della vita la tua più bella impresa.
Si è svolta ieri sera a Canosa di Puglia, città natale dello scrittore, la presentazione ufficiale del libro pubblicato dalla Casa Editrice Kimerik. E l'autore, un preparatissimo Attorre, ha coinvolto le centinaia di spettatori presenti in una conferenza diversa dal solito, una presentazione fuori dagli schemi in cui ha mescolato musica, rappresentazione scenica, danza classica e moderna, oltre che un reading pubblico di alcune fondamentali pagine del libro. Approfondita l'analisi di alcune opere d'arte che hanno segnato la storia dell'umanità, si parla di maestri come Caravaggio e Da Vinci, metafora di un'esperienza personale che tramite colori e chiaroscuri parlano della vita più vera.
Spazio anche alla scena filmica, all'arte cinematografica che forse più di tutte può veicolare immediatamente i messaggi più potenti. Tra le riflessioni dell'autore sono stati proposti brevi stralci del film "Evil – Il ribelle": nella Svezia anni '50, Erik, adolescente inquieto, subisce le angherie del patrigno, e, per la proprietà transitiva, picchia a sangue un compagno di scuola e viene espulso dall'istituto. Fondamentale è l'esperienza della violenza, del dolore, con la possibilità di una reale redenzione. «La medicina che prova a lenire, col tiepido calore della sua saliva, solitudine, paura, ansia, amarezza, malattia. E guarire il male del dolore. L'antidoto al tempo che in silenzio passa e se ne va lasciandosi dietro la memoria dei ricordi».
Sono poetiche le parole di Attore, sentite, partecipate. Rivelano una profonda e rigeneratrice visione della vita che non ammette deroghe, non ammette tristi abbandoni. Anche le ombre più negative non sono mai fine a sé stesse, ma costituiscono un cammino che va vissuto sino alla fine. E la vita si ripete infinitamente, in un viaggio collettivo che si coniuga con i sentieri individuali di ognuno di noi.
L'esperienza del dolore come momento per superare l'incertezza, come percorso per vivere una vita migliore. Parla di arte, poesia, introspezione e sofferenza, è il frutto partorito dalla mente creativa di Francesco Attorre, prismatico autore del libro Fai della vita la tua più bella impresa.
Si è svolta ieri sera a Canosa di Puglia, città natale dello scrittore, la presentazione ufficiale del libro pubblicato dalla Casa Editrice Kimerik. E l'autore, un preparatissimo Attorre, ha coinvolto le centinaia di spettatori presenti in una conferenza diversa dal solito, una presentazione fuori dagli schemi in cui ha mescolato musica, rappresentazione scenica, danza classica e moderna, oltre che un reading pubblico di alcune fondamentali pagine del libro. Approfondita l'analisi di alcune opere d'arte che hanno segnato la storia dell'umanità, si parla di maestri come Caravaggio e Da Vinci, metafora di un'esperienza personale che tramite colori e chiaroscuri parlano della vita più vera.
Spazio anche alla scena filmica, all'arte cinematografica che forse più di tutte può veicolare immediatamente i messaggi più potenti. Tra le riflessioni dell'autore sono stati proposti brevi stralci del film "Evil – Il ribelle": nella Svezia anni '50, Erik, adolescente inquieto, subisce le angherie del patrigno, e, per la proprietà transitiva, picchia a sangue un compagno di scuola e viene espulso dall'istituto. Fondamentale è l'esperienza della violenza, del dolore, con la possibilità di una reale redenzione. «La medicina che prova a lenire, col tiepido calore della sua saliva, solitudine, paura, ansia, amarezza, malattia. E guarire il male del dolore. L'antidoto al tempo che in silenzio passa e se ne va lasciandosi dietro la memoria dei ricordi».
Sono poetiche le parole di Attore, sentite, partecipate. Rivelano una profonda e rigeneratrice visione della vita che non ammette deroghe, non ammette tristi abbandoni. Anche le ombre più negative non sono mai fine a sé stesse, ma costituiscono un cammino che va vissuto sino alla fine. E la vita si ripete infinitamente, in un viaggio collettivo che si coniuga con i sentieri individuali di ognuno di noi.