Pichierri incontra a Roma Papa Francesco
Per l’Arcivescono la "visita ad limina apostolorum". L'udienza in Vaticano è fissata per il 13 maggio
sabato 20 aprile 2013
L'Arcivescovo di Trani Barletta Bisceglie e Nazareth, Giovan Battista Pichierri, incontrerà il prossimo 13 maggio il Papa Francesco I. Si tratta di una visita "ad limina apostolorum" cioè una "visita alle soglie degli Apostoli". I Vescovi sono invitati ad andare a Roma periodicamente (in genere ogni cinque anni) per "incontrare Pietro (il Papa)", compiere un pellegrinaggio alla tomba degli Apostoli Pietro e Paolo, fondatori della Chiesa di Roma, ed esprimere e rafforzare l'unità e la collegialità della Chiesa diocesana con la Chiesa di Roma, che presiede nella carità tutte le Chiese.
L'annuncio della visita è stato dato dallo stesso Arcivescovo in una nota ai fedeli. «Il Santo Padre Francesco mi ha chiamato alla visita ad limina per il 13 maggio 2013. Vado con gioia e gratitudine per il dono che riceve tutta la nostra Chiesa diocesana. Perché possiate accompagnarmi spiritualmente in modo consapevole, rispondo ad alcune domande». La visita ad limina esprime la comunione con il Papa e tra tutti i Vescovi. «Ciascun (Vescovo) – come dice la Pastor bonus – con la sua responsabilità inderogabile, rappresenta a suo modo il noi della Chiesa, il noi dei fedeli, il noi dei Vescovi, che in certo senso costituiscono l'unico noi nel Corpo di Cristo». La Visita ad limina si presenta come espressione della sollecitudine pastorale di ciascuno e di tutti i Vescovi uniti col Papa, ed è uno dei momenti privilegiati di comunione, come uno scambio di doni, una crescita e un consolidamento della collegialità. Si tratta di un'esperienza di comunione pastorale, di partecipazione alle ansie e alle speranze che vivono le Chiese in vista del mandato di evangelizzare secondo le esigenze del momento storico in cui la Chiesa vive.
«Cosa dirò al Papa della nostra Arcidiocesi? Innanzitutto presenterò una relazione redatta secondo il formulario elaborato dalla Congregazione dei Vescovi. Esso riguarda la vita della Diocesi e la missione del Vescovo: dalla descrizione territoriale della Diocesi, all'organizzazione della Curia e della stessa Diocesi, alla popolazione, allo stato della vita cristiana dei fedeli, fino al numero dei sacerdoti, alla vita del presbiterio, del seminario, delle parrocchie e delle scuole cattoliche. Non manca la pastorale familiare, quella della salute, la dottrina sociale della Chiesa, la carità e le relazioni del Vescovo con le autorità civili, lo stato delle opere d'arte, i mezzi di comunicazione sociale, l'ecumenismo e il dialogo interreligioso. Il tutto si conclude con uno sguardo generale sulla Diocesi e sul futuro della Chiesa diocesana. È la base per il colloquio con il Papa e i Dicasteri della Curia romana. Nel breve tempo di dialogo che il Papa mi concederà porgerò il saluto di tutta la Chiesa diocesana e gli chiederò di benedire il 1° Sinodo diocesano già avviato».
La precedente visita ad limina si è tenuta nel 2007, tra il 12 e 17 maggio.
L'annuncio della visita è stato dato dallo stesso Arcivescovo in una nota ai fedeli. «Il Santo Padre Francesco mi ha chiamato alla visita ad limina per il 13 maggio 2013. Vado con gioia e gratitudine per il dono che riceve tutta la nostra Chiesa diocesana. Perché possiate accompagnarmi spiritualmente in modo consapevole, rispondo ad alcune domande». La visita ad limina esprime la comunione con il Papa e tra tutti i Vescovi. «Ciascun (Vescovo) – come dice la Pastor bonus – con la sua responsabilità inderogabile, rappresenta a suo modo il noi della Chiesa, il noi dei fedeli, il noi dei Vescovi, che in certo senso costituiscono l'unico noi nel Corpo di Cristo». La Visita ad limina si presenta come espressione della sollecitudine pastorale di ciascuno e di tutti i Vescovi uniti col Papa, ed è uno dei momenti privilegiati di comunione, come uno scambio di doni, una crescita e un consolidamento della collegialità. Si tratta di un'esperienza di comunione pastorale, di partecipazione alle ansie e alle speranze che vivono le Chiese in vista del mandato di evangelizzare secondo le esigenze del momento storico in cui la Chiesa vive.
«Cosa dirò al Papa della nostra Arcidiocesi? Innanzitutto presenterò una relazione redatta secondo il formulario elaborato dalla Congregazione dei Vescovi. Esso riguarda la vita della Diocesi e la missione del Vescovo: dalla descrizione territoriale della Diocesi, all'organizzazione della Curia e della stessa Diocesi, alla popolazione, allo stato della vita cristiana dei fedeli, fino al numero dei sacerdoti, alla vita del presbiterio, del seminario, delle parrocchie e delle scuole cattoliche. Non manca la pastorale familiare, quella della salute, la dottrina sociale della Chiesa, la carità e le relazioni del Vescovo con le autorità civili, lo stato delle opere d'arte, i mezzi di comunicazione sociale, l'ecumenismo e il dialogo interreligioso. Il tutto si conclude con uno sguardo generale sulla Diocesi e sul futuro della Chiesa diocesana. È la base per il colloquio con il Papa e i Dicasteri della Curia romana. Nel breve tempo di dialogo che il Papa mi concederà porgerò il saluto di tutta la Chiesa diocesana e gli chiederò di benedire il 1° Sinodo diocesano già avviato».
La precedente visita ad limina si è tenuta nel 2007, tra il 12 e 17 maggio.