Picchiata e rapinata, ma la prostituta fa arrestare il suo sfruttatore
Azione dei Carabinieri, da una denuncia scatta indagine e fermo
lunedì 26 maggio 2014
12.33
Sabato alle 15.30 circa, al comando dei Carabinieri di Barletta giunge una prostituta vittima di una rapina avvenuta quella stessa mattina da parte di due cittadini romeni. Uno è stato arrestato e un altro denunciato a piede libero.
La prostituta era stata derubata dell'unico oggetto di valore in suo possesso, una catenina d'oro. Grazie all'abilità del comandante di stazione e del sottordine, nel corso della denuncia la donna si è infine convinta e ha raccontato il vero problema. Non si è trattato di una vera e propria rapina, ma di una pretesa come pagamento di "protezione" per l'attività di meretricio esercitata su via Callano. La donna sarebbe stata scagliata su un letto e con forza, picchiandola, le sarebbe stato strappato il monile d'oro.
Il compenso settimanale era fissato a circa 100 euro; poiché la ragazza non riusciva a restituire all'uomo questa somma, questi l'ha anche minacciata di rimandarla al paese d'origine, in Romania. I militari conoscevano anche le altre prostitute che agivano in via Callano. Queste sono state dapprima portate in caserma e sentite in merito alla vicenda e anche loro hanno confidato questo problema di sfruttamento.
Come avveniva questo "esercizio" di minaccia dell'uomo? Lui avvicinava le prostitute, indicando di essere il portavoce di un italiano che "comanda sulla zona", una sorta di boss locale. Per continuare ad esercitare le donne dovevano versare ognuna 100 euro alla settimana. Se non l'avessero fatto questo "italiano di Barletta" le avrebbe rimandate in Romania.
Infine il romeno è stato rintracciato ed arrestato in serata alle 23 della stessa giornata e identificato come lo sfruttatore della prostituzione su via Callano. Le indagini proseguono per capire se in un'altra area di prostituzione ovvero la via che porta a Canne della Battaglia, esiste un'analoga situazione di sfruttamento a cui si possa pervenire e che abbia un unico filo conduttore.
Il comandante dei Carabinieri, Andrea Iannucci, ha infine ricordato che proprio l'estate sia la stagione in cui aumenta l'attività di prostituzione e data la vicinanza con luoghi quali il Santuario della Madonna dello Sterpeto si ritiene poco decoroso e un biglietto da visita non eccellente per la città. Per le prostitute scatta il foglio di via obbligatorio, inoltre è emerso che le stesse siano state costrette all'attività dall'uomo e non lavorano in proprio (sul cellulare dell'uomo sono state ritrovati anche tutti i numeri delle ragazze – almeno 6 – che agivano tra via Callano e via Foggia, e ciò è considerato dai Carabinieri un forte elemento a carico dell'ipotesi di sfruttamento). Sembra anche che il "boss barlettano" citato dal romeno fosse una pura invenzione. Le indagini sono coordinate dal pm Ruggiero.
L'uomo si chiama Lazer Vasile di anni 37 , l'accusa formulata è di sfruttamento della prostituzione e rapina. Ufficialmente sbarcava il lunario arrangiandosi con lavori di piccola falegnameria. Un complice denunciato a piede libero si trovava con lui al momento della rapina, anch'esso è di nazionalità romena.
La prostituta era stata derubata dell'unico oggetto di valore in suo possesso, una catenina d'oro. Grazie all'abilità del comandante di stazione e del sottordine, nel corso della denuncia la donna si è infine convinta e ha raccontato il vero problema. Non si è trattato di una vera e propria rapina, ma di una pretesa come pagamento di "protezione" per l'attività di meretricio esercitata su via Callano. La donna sarebbe stata scagliata su un letto e con forza, picchiandola, le sarebbe stato strappato il monile d'oro.
Il compenso settimanale era fissato a circa 100 euro; poiché la ragazza non riusciva a restituire all'uomo questa somma, questi l'ha anche minacciata di rimandarla al paese d'origine, in Romania. I militari conoscevano anche le altre prostitute che agivano in via Callano. Queste sono state dapprima portate in caserma e sentite in merito alla vicenda e anche loro hanno confidato questo problema di sfruttamento.
Come avveniva questo "esercizio" di minaccia dell'uomo? Lui avvicinava le prostitute, indicando di essere il portavoce di un italiano che "comanda sulla zona", una sorta di boss locale. Per continuare ad esercitare le donne dovevano versare ognuna 100 euro alla settimana. Se non l'avessero fatto questo "italiano di Barletta" le avrebbe rimandate in Romania.
Infine il romeno è stato rintracciato ed arrestato in serata alle 23 della stessa giornata e identificato come lo sfruttatore della prostituzione su via Callano. Le indagini proseguono per capire se in un'altra area di prostituzione ovvero la via che porta a Canne della Battaglia, esiste un'analoga situazione di sfruttamento a cui si possa pervenire e che abbia un unico filo conduttore.
Il comandante dei Carabinieri, Andrea Iannucci, ha infine ricordato che proprio l'estate sia la stagione in cui aumenta l'attività di prostituzione e data la vicinanza con luoghi quali il Santuario della Madonna dello Sterpeto si ritiene poco decoroso e un biglietto da visita non eccellente per la città. Per le prostitute scatta il foglio di via obbligatorio, inoltre è emerso che le stesse siano state costrette all'attività dall'uomo e non lavorano in proprio (sul cellulare dell'uomo sono state ritrovati anche tutti i numeri delle ragazze – almeno 6 – che agivano tra via Callano e via Foggia, e ciò è considerato dai Carabinieri un forte elemento a carico dell'ipotesi di sfruttamento). Sembra anche che il "boss barlettano" citato dal romeno fosse una pura invenzione. Le indagini sono coordinate dal pm Ruggiero.
L'uomo si chiama Lazer Vasile di anni 37 , l'accusa formulata è di sfruttamento della prostituzione e rapina. Ufficialmente sbarcava il lunario arrangiandosi con lavori di piccola falegnameria. Un complice denunciato a piede libero si trovava con lui al momento della rapina, anch'esso è di nazionalità romena.