Petrolio sulla pelle, il flash mob di Greenpeace a Barletta
In 22 città italiane la protesta contro le trivelle
lunedì 21 marzo 2016
Ha riguardato 22 città italiane da nord al sud Italia, compresa Barletta, la mobilitazione dei volontari di Greenpeace per il referendum del 17 aprile sulle trivellazioni. Probabilmente qualcuno avrà visto gli attivisti su Corso Vittorio Emanuele, all'ombra di Arè, dove alcuni volontari hanno protestato contro le trivelle cospargendosi di olio nero. Erano gli "oil men", che a Barletta come in altre 21 città in tutt'Italia hanno utilizzato la forma del flash mob come atto di sensibilizzazione in vista del referendum.
Già in altre due occasioni era stata molto efficace la protesta dei manifestanti di Greenpeace: prima sulla spiaggia della litoranea di Ponente, dove i volontari avevano dato vita alla scritta "no oil" a lettere cubitali, facendosi immortalare da un drone, e poi davanti al Castello di Barletta, con una rappresentazione grafica volutamente inquietante in cui il maniero appariva cosparso di petrolio e la sua bellezza totalmente mortificata.
Questa volta i volontari, vestiti di nero e con il volto e le mani sporchi di una sostanza simile al petrolio, hanno dato vita a dei flash mob per richiamare l'attenzione delle persone, esponendo striscioni con il messaggio "Il mare non si trivella" declinato, di città in città, nel dialetto locale, compreso il dialetto barlettano.
Già in altre due occasioni era stata molto efficace la protesta dei manifestanti di Greenpeace: prima sulla spiaggia della litoranea di Ponente, dove i volontari avevano dato vita alla scritta "no oil" a lettere cubitali, facendosi immortalare da un drone, e poi davanti al Castello di Barletta, con una rappresentazione grafica volutamente inquietante in cui il maniero appariva cosparso di petrolio e la sua bellezza totalmente mortificata.
Questa volta i volontari, vestiti di nero e con il volto e le mani sporchi di una sostanza simile al petrolio, hanno dato vita a dei flash mob per richiamare l'attenzione delle persone, esponendo striscioni con il messaggio "Il mare non si trivella" declinato, di città in città, nel dialetto locale, compreso il dialetto barlettano.