Pesca a strascico nel mirino della Capitaneria di Porto di Barletta

Operazione "mullus barbatus", 32mila euro di sanzioni

venerdì 5 settembre 2014 10.18
Anche in questi giorni di condizioni meteo proibitive, gli uomini della Capitaneria di porto di Barletta e dei dipendenti uffici locali marittimi di Margherita di Savoia, Trani e Bisceglie, coordinati dal Capo del Compartimento marittimo, hanno condotto l'operazione complessa denominata "mullus barbatus", volta a scoraggiare e contrastare la commissione di illeciti nel settore della pesca marittima.

"Tolleranza zero" alle frodi alimentari sul pescato: questo è il senso delle ispezioni effettuate in questi giorni dai militari nell'ambito del Compartimento marittimo di Barletta, Durante i controlli, mirati essenzialmente a fronteggiare il fenomeno illecito della commercializzazione di prodotti ittici sprovvisti di documentazione, è stato verificato, altresì, il rispetto delle normative nazionali ed europee in materia di cattura, commercializzazione, somministrazione e detenzione dei prodotti della pesca. I militari operanti hanno riscontrato e sanzionato fattispecie criminose realizzate mediante la vendita di prodotto ittico spacciato per essere stato pescato nel mediterraneo, proveniente, invece, da origini non conosciute.

Altro fenomeno ricorrente in questo periodo, finito sotto la "lente di ingrandimento" degli agenti accertatori, è quello della cattura e commercializzazione delle cosiddette "agostinelle" ovvero novellame di triglia di taglia inferiore ad 11 centimetri. Nello specifico, nella rete dei controlli, sono finiti dei pescatori professionisti che, in spregio alle attuali previsioni normative che vietano la pesca con il sistema dello strascico nel Compartimento marittimo di Barletta sino al 21 settembre, esercitavano tale attività catturando ingenti quantitativi di novellame di triglia.

Da ultimo, i militari operanti hanno provveduto a sequestrare, a carico di ignoti, svariate centinaia di metri di reti da posta, per un totale di circa 500 metri lineari, utilizzate per la cattura di specie ittiche pregiate. Gli attrezzi, posizionati a poche decine di metri dalla costa, in acque riservate alla balneazione, erano sprovvisti di qualsivoglia segnalamento costituendo, per l'effetto, un pericolo per la sicurezza della vita umana in mare e per la navigazione. Di seguito, l'attività tradotta in numeri: 135 kg. di prodotto ittico sequestrato; 7 persone deferite alla competente Autorità giudiziaria; 9 processi verbali di accertamento e contestazione di illecito amministrativo elevati, per un ammontare di € 32.000,00 di sanzioni amministrative pecuniarie irrogate.