Perchè i treni sono allergici alla stazione di Barletta?
Interviene il giornalista Emanuele Porcelluzzi. Ancora polemiche per le mancate fermate degli Eurostar
mercoledì 28 luglio 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo articolo del dr. Emanuele Porcelluzzi, giornalista, sull'attualissimo tema delle mancate fermate degli Eurostar Frecciargento nella Stazione Centrale di Barletta.
Al problema si sono interessati un pò tutti, senza trovare, a tutt'oggi, la soluzione. Tant'è che i treni veloci continuano a sfrecciare come saette lungo i binari della stazione, lasciando con un palmo di naso i viaggiatori che non riescono a comprendere i motivi ostativi alla loro fermata, che avveniva allorquando Barletta non era cocapoluogo della sesta provincia pugliese, ma che è stata soppressa appena la Città della Disfida, assieme alle "consorelle Andria e Trani", sono state investite del ruolo di Provincia.
Al capezzale di questo strano "malato" sono accorsi in parecchi, ognuno vantando di avere il farmaco adatto per combattere questa sorta di allergia, la cui eziologia, al momento, sarebbe sconosciuta per cui si rischierebbe l'esito della serie che "nel mentre i medici si consultano, il malato purtroppo muore". Tale rischio potrebbe essere rimosso soltanto se i treni veloci riprendessero l'antica e buona abitudine di sostare, qualche minuto, nella stazione di Barletta, con buona pace e grande soddisfazione dei viaggiatori, residenti nell'ambito territoriale della sesta provincia pugliese , costretti ora a sobbarcarsi a fatiche logistiche di sapore afflittivo.
Il Consiglio comunale barlettano ha affrontato, durante una seduta monotematica, la descritta problematica, non riuscendo però a congiungere le sue forze politiche, morali e intellettuali con quelle, che potevano rinvenire dalle assisi di Andria e di Trani, certamente interessate al fatto alla stregua di quella barlettana. Ma lascia perplessi la circostanza che l'Assemblea Comunale barlettana, riunitasi il 7 luglio 2010, ha auspicato l'apertura di un tavolo di trattative con il Ministero dei Trasporti e la Direzione di Trenitalia per ottenere la fermata degli Eurostar nella stazione di Barletta, già preannunciata in seno alla IX Commissione Trasporti del Governo, per cui il persistere di tale patente e immotivato trattamento discriminatorio, nei confronti dell'ultima, in ordine cronologico, provincia pugliese, è una presumibile conseguenza di un pruriginoso trasversalismo, che mina il cammino istituzionale di una provincia accolta con freddezza e indifferenza, a cui non può non seguire ora il ridestarsi di quella passione civile, necessaria per "il risorgimento" del territorio senza la frapposizione d' inutili e perniciosi indugi e, per di più, di falsi problemi. Ne consegue che, nel caso che ci occupa, è paradossale ricorrere ad una raccolta di firme per fermare dei treni, anche se veloci, e per far salire viaggiatori, appellati, con eufemismo, utenti prima e clienti poi, che non hanno mai ragione delle loro vere ragioni. Il che risulta difficile da metabolizzare.
Al problema si sono interessati un pò tutti, senza trovare, a tutt'oggi, la soluzione. Tant'è che i treni veloci continuano a sfrecciare come saette lungo i binari della stazione, lasciando con un palmo di naso i viaggiatori che non riescono a comprendere i motivi ostativi alla loro fermata, che avveniva allorquando Barletta non era cocapoluogo della sesta provincia pugliese, ma che è stata soppressa appena la Città della Disfida, assieme alle "consorelle Andria e Trani", sono state investite del ruolo di Provincia.
Al capezzale di questo strano "malato" sono accorsi in parecchi, ognuno vantando di avere il farmaco adatto per combattere questa sorta di allergia, la cui eziologia, al momento, sarebbe sconosciuta per cui si rischierebbe l'esito della serie che "nel mentre i medici si consultano, il malato purtroppo muore". Tale rischio potrebbe essere rimosso soltanto se i treni veloci riprendessero l'antica e buona abitudine di sostare, qualche minuto, nella stazione di Barletta, con buona pace e grande soddisfazione dei viaggiatori, residenti nell'ambito territoriale della sesta provincia pugliese , costretti ora a sobbarcarsi a fatiche logistiche di sapore afflittivo.
Il Consiglio comunale barlettano ha affrontato, durante una seduta monotematica, la descritta problematica, non riuscendo però a congiungere le sue forze politiche, morali e intellettuali con quelle, che potevano rinvenire dalle assisi di Andria e di Trani, certamente interessate al fatto alla stregua di quella barlettana. Ma lascia perplessi la circostanza che l'Assemblea Comunale barlettana, riunitasi il 7 luglio 2010, ha auspicato l'apertura di un tavolo di trattative con il Ministero dei Trasporti e la Direzione di Trenitalia per ottenere la fermata degli Eurostar nella stazione di Barletta, già preannunciata in seno alla IX Commissione Trasporti del Governo, per cui il persistere di tale patente e immotivato trattamento discriminatorio, nei confronti dell'ultima, in ordine cronologico, provincia pugliese, è una presumibile conseguenza di un pruriginoso trasversalismo, che mina il cammino istituzionale di una provincia accolta con freddezza e indifferenza, a cui non può non seguire ora il ridestarsi di quella passione civile, necessaria per "il risorgimento" del territorio senza la frapposizione d' inutili e perniciosi indugi e, per di più, di falsi problemi. Ne consegue che, nel caso che ci occupa, è paradossale ricorrere ad una raccolta di firme per fermare dei treni, anche se veloci, e per far salire viaggiatori, appellati, con eufemismo, utenti prima e clienti poi, che non hanno mai ragione delle loro vere ragioni. Il che risulta difficile da metabolizzare.