Per ricordare e combattere l’orrore del mare
Marcia per una legislazione sull’immigrazione più sensibile
lunedì 28 ottobre 2013
Un momento di sensibilità civica. È stato proprio questo il presidio/marcia di sensibilizzazione sulle tematiche dell'immigrazione e in memoria delle vittime del mare, di sabato sera, partito da piazza caduti, e dispiegatosi per le vie del centro di Barletta.
L'appuntamento è stato indetto dall'associazione Home & Homme onlus, gestore dello Sportello per l'integrazione socio-sanitaria-culturale degli immigrati del Comune di Barletta, da anni impegnata nel perseguimento di utilità sociale nei settori propri delle fasce svantaggiate. Molte sono state le associazioni che hanno appoggiato la manifestazione. Un momento per ricordare le tante, troppe vittime della disperazione, che vanno in contro a rischi di cui sono consapevoli. Lasciano la loro casa, i loro affetti, perché costretti dalla vita. Si affidano a criminali che giocano con l'esistenza di ognuno di loro pensando solo al guadagno economico che ne potranno ricavare. E lì, in mare aperto vengono lasciati alla deriva. Molti muoiono.
Lo Stato italiano li recupera, ma la L. n.189/2002, nota come legge Bossi-Fini dal nome dei due primi firmatari, prevede il reato con multa e carcere per chi aiuta i clandestini, quindi anche i pescatori di Lampedusa soccorrendoli rischiano. È questo un pericoloso deterrente per contenere i flussi clandestini, contestato anche recentemente dal Parlamento europeo. In realtà la legge è contestata in diversi punti, come per l'introduzione del reato di clandestinità e altro, da diverse parti sociali e politiche. Per far si che tragedie come quella di Lampedusa vengano evitate attraverso una nuova legislazione più sensibile ed equa che dia priorità all'accoglienza, senza trascurare l'elemento sicurezza, verso esseri umani in continuo esodo, si è svolta la marcia barlettana. Presenti anche alcuni migranti a testimoniare questo momento di solidarietà e un'occasione d'integrazione tra le comunità.
L'appuntamento è stato indetto dall'associazione Home & Homme onlus, gestore dello Sportello per l'integrazione socio-sanitaria-culturale degli immigrati del Comune di Barletta, da anni impegnata nel perseguimento di utilità sociale nei settori propri delle fasce svantaggiate. Molte sono state le associazioni che hanno appoggiato la manifestazione. Un momento per ricordare le tante, troppe vittime della disperazione, che vanno in contro a rischi di cui sono consapevoli. Lasciano la loro casa, i loro affetti, perché costretti dalla vita. Si affidano a criminali che giocano con l'esistenza di ognuno di loro pensando solo al guadagno economico che ne potranno ricavare. E lì, in mare aperto vengono lasciati alla deriva. Molti muoiono.
Lo Stato italiano li recupera, ma la L. n.189/2002, nota come legge Bossi-Fini dal nome dei due primi firmatari, prevede il reato con multa e carcere per chi aiuta i clandestini, quindi anche i pescatori di Lampedusa soccorrendoli rischiano. È questo un pericoloso deterrente per contenere i flussi clandestini, contestato anche recentemente dal Parlamento europeo. In realtà la legge è contestata in diversi punti, come per l'introduzione del reato di clandestinità e altro, da diverse parti sociali e politiche. Per far si che tragedie come quella di Lampedusa vengano evitate attraverso una nuova legislazione più sensibile ed equa che dia priorità all'accoglienza, senza trascurare l'elemento sicurezza, verso esseri umani in continuo esodo, si è svolta la marcia barlettana. Presenti anche alcuni migranti a testimoniare questo momento di solidarietà e un'occasione d'integrazione tra le comunità.