Per la prima volta l’orto botanico di Barletta apre i suoi cancelli
Legambiente promuove l’iniziativa “Orti in festa”
sabato 21 giugno 2014
11.50
Frutteti, querceti, macchia mediterranea, anche un piccolo laghetto artificiale: per la prima volta dalla sua costruzione l'orto botanico di Barletta ha aperto i suoi cancelli in occasione di una manifestazione di Legambiente dedicata proprio agli orti urbani di tutt'Italia dal titolo "Orti in festa". Nella mattinata di ieri i rappresentanti di Legambiente Barletta hanno curato una breve visita guidata in occasione di questa «apertura straordinaria»: si tratta infatti di un evento isolato, in cui per la prima volta è stato possibile aprire al pubblico questo luogo, spesso oggetto di un decadente oblio nella memoria collettiva, sommerso da altre priorità.
Grazie a questa iniziativa di Legambiente, inquadrata nel più ampio calendario nazionale del progetto "Orti in festa", è stato possibile visitare le quattro zone di cui è composto l'orto, tra piantagioni tipiche della macchia mediterranea e strutture già pronte a ospitare un museo e piccole attività commerciali, proprio come era nell'idea iniziale dei progettisti. Alla presentazione dell'evento, che si concretizzerà nella giornata di oggi con l'apertura della struttura al pubblico nella mattina e laboratori didattici per i più piccoli nel pomeriggio, era presenti il presidente di Legambiente Barletta Giuseppe Cilli, l'Assessore all'Ambiente Irene Pisicchio e la Responsabile nazionale dell'Ufficio Agricoltura di Legambiente Daniela Sciarra.
«Questa iniziativa può essere un momento di aggregazione sociale e culturale per dare nuova vita a questi luoghi – ha commentato l'assessore Irene Pisicchio - l'apertura ai bambini e alla cittadinanza sarà l'occasione per far scoprire l'orto come momento amatoriale di coltivazione e di approfondimento delle tematiche dell'ambiente». «Riconoscere la rilevanza dell'ambiente e della bellezza urbana come valore sociale ed economico: questo è l'obiettivo che possiamo condividere oggi con l'apertura straordinaria dell'orto di Barletta, che mostra la necessità di essere aperto e valorizzato». È quanto ha spiegato Daniela Sciarra, che ha presentato il valore dell'iniziativa di Legambiente sul territorio nazionale. «Finalmente la città di Barletta – ha affermato Giuseppe Cilli - può conoscere l'orto botanico che per troppo tempo è rimasto un oggetto misterioso. Ritengo che manifestazioni come queste aiutino i cittadini ad avvicinarsi all'ambiente e ad approfondire tematiche che troppo spesso vengono trascurate».
La storia dell'orto botanico ha viaggiato e continua a viaggiare di pari passo con la storia di BarlettaViva: ne abbiamo raccontato le vicissitudini quando ancora i lavori attendevano una definitiva conclusione, quando i primi graffiti imbrattarono le pareti esterne della neonata struttura, quando gli stessi graffiti sono diventati incitamento all'anarchia e poi triviali sconcezze a opera di qualche vandalo senza pudore, quando le grate sono state forzate e hanno permesso l'accesso a "ospiti indesiderati", quando non si è riusciti ad affidare in gestione la struttura, attraverso lentezze burocratiche che hanno portato questo «monumento all'inerzia» nell'abbandono e nel dimenticatoio collettivo. Eppure l'orto botanico, come qualsiasi opera di bellezza urbana, potrebbe essere un'oasi verde a disposizione di tutti, per creare lavoro e professionalità, luogo didattico e di creazione di valore per l'intera cittadinanza.
L'occasione preziosa che è stata concessa in questo weekend è da apprezzare e valorizzare: adesso si auspicano soluzioni a lungo termine che mettano definitivamente pace nella lunga diatriba della gestione e permettano di aprire quei cancelli in maniera stabile. Il prossimo appuntamento sarà nel tanto atteso giorno dell'inaugurazione, speriamo il più imminente possibile.
Grazie a questa iniziativa di Legambiente, inquadrata nel più ampio calendario nazionale del progetto "Orti in festa", è stato possibile visitare le quattro zone di cui è composto l'orto, tra piantagioni tipiche della macchia mediterranea e strutture già pronte a ospitare un museo e piccole attività commerciali, proprio come era nell'idea iniziale dei progettisti. Alla presentazione dell'evento, che si concretizzerà nella giornata di oggi con l'apertura della struttura al pubblico nella mattina e laboratori didattici per i più piccoli nel pomeriggio, era presenti il presidente di Legambiente Barletta Giuseppe Cilli, l'Assessore all'Ambiente Irene Pisicchio e la Responsabile nazionale dell'Ufficio Agricoltura di Legambiente Daniela Sciarra.
«Questa iniziativa può essere un momento di aggregazione sociale e culturale per dare nuova vita a questi luoghi – ha commentato l'assessore Irene Pisicchio - l'apertura ai bambini e alla cittadinanza sarà l'occasione per far scoprire l'orto come momento amatoriale di coltivazione e di approfondimento delle tematiche dell'ambiente». «Riconoscere la rilevanza dell'ambiente e della bellezza urbana come valore sociale ed economico: questo è l'obiettivo che possiamo condividere oggi con l'apertura straordinaria dell'orto di Barletta, che mostra la necessità di essere aperto e valorizzato». È quanto ha spiegato Daniela Sciarra, che ha presentato il valore dell'iniziativa di Legambiente sul territorio nazionale. «Finalmente la città di Barletta – ha affermato Giuseppe Cilli - può conoscere l'orto botanico che per troppo tempo è rimasto un oggetto misterioso. Ritengo che manifestazioni come queste aiutino i cittadini ad avvicinarsi all'ambiente e ad approfondire tematiche che troppo spesso vengono trascurate».
La storia dell'orto botanico ha viaggiato e continua a viaggiare di pari passo con la storia di BarlettaViva: ne abbiamo raccontato le vicissitudini quando ancora i lavori attendevano una definitiva conclusione, quando i primi graffiti imbrattarono le pareti esterne della neonata struttura, quando gli stessi graffiti sono diventati incitamento all'anarchia e poi triviali sconcezze a opera di qualche vandalo senza pudore, quando le grate sono state forzate e hanno permesso l'accesso a "ospiti indesiderati", quando non si è riusciti ad affidare in gestione la struttura, attraverso lentezze burocratiche che hanno portato questo «monumento all'inerzia» nell'abbandono e nel dimenticatoio collettivo. Eppure l'orto botanico, come qualsiasi opera di bellezza urbana, potrebbe essere un'oasi verde a disposizione di tutti, per creare lavoro e professionalità, luogo didattico e di creazione di valore per l'intera cittadinanza.
L'occasione preziosa che è stata concessa in questo weekend è da apprezzare e valorizzare: adesso si auspicano soluzioni a lungo termine che mettano definitivamente pace nella lunga diatriba della gestione e permettano di aprire quei cancelli in maniera stabile. Il prossimo appuntamento sarà nel tanto atteso giorno dell'inaugurazione, speriamo il più imminente possibile.