Per la Bat, l'ambiente sinonimo di "Alice nel Paese delle Meraviglie"

La salvaguardia ambientale sembra un optional. Problemi al fiume Ofanto e al canale Ciappetta-Camaggio

mercoledì 16 novembre 2011
A cura di Emanuele Porcelluzzi
Che la difesa dell'ambiente sia, grosso modo, considerato un opzional è notorio, tanto è vero che maldestre filosofie, piuttosto popolari e non troppo, predicavano che i rifiuti se fossero stati versati in mare, si sarebbero sottratti alla vista dei cittadini e, per di più, avrebbero subìto un rapido processo, secondo i non ben informati, di distruzione, non contaminando le acque. Il risultato è stato quello di creare una sorta di cimitero subacqueo, dove sono finite le carcasse delle autovetture, prima che fosse inventata la figura professionale dei demolitori. Colpiva solo rare coscienze, sensibili ai problemi ambientali, il fatto che tutto ciò che riguardava i rifìuti, in particolar modo, quelli liquidi e di natura chimica venissero versati in mare, nei corsi d'acqua o sversati nei terreni, provocando così problemi seri, come ad esempio l'inquinamento delle falde acquifere, tant'è che per completare il quadro patologico dell'ambiente e coinvolgere anche l'aria, che si respira, si è proceduto a far funzionare un inceneritore ossia la vecchia cementeria, volano, un tempo, del settore edilizio, che trovasi a quattro passi dal centro cittadino, circondato per una buona parte, da palazzi, colmi di persone. L'assessore all'ambiente della BAT, con naturalezza, afferma che si tenta di portare ordine in una materia però molto delicata e difficile ad affrontare perché ci sono in ballo grossi interessi gestiti, spesso e volentieri, in una maniera non del tutto trasparente. Si riesumano, in fretta e furia, tradizioni non ancora sopite del tutto e che cercano di trovare nuovi spazi in luogo di quelli spazzati via dalla bora della prima Repubblica. Il pistolotto, per l'occasione, è quello dell'annuncio di due milioni di euro stanziati dalla BAT per la bonifica dei siti inquinati nel territorio, il cui elenco ossequia una metodologia, antichissima, con in cima il feudatario, per finire, poi, ai valvassini, ultimo anello di un sistema verticistico, ben sperimentato. I beneficiari: Minervino Murge, per la messa in sicurezza della propria discarica; S.Ferdinando di Puglia, per la bonifica della cava esistente; per Canosa di Puglia, orba di attività industriali e con un' economia agricola, è prevista una ricerca di laboratorio per verificare la situazione ambientale del suolo e del sottosuolo e della acque di falda, anzi che preoccuparsi delle condizioni geologiche di un territorio, quello canosino, con molte analogie con il gruviera; per Barletta, infine, il ripristino delle aree interessate con terreno vegetale, negligendo che il suolo è avvelenato da ogni sorta di veleni e da una classe politica, non molto avvezza alle tematiche ambientali, tanto è vero che, allorquando, si affrontò, in un'assise comunale prima del rinnovo dell'attuale consiglio, il tema ambientale, l'aula si svuotò quasi tutta, come è avvenuto nella sede legale della BAT , durante il consiglio provinciale, i cui componenti al sentir la parola ambiente, si sono, non tutti, allontanati alla chetichella. Meno male che sulle sponde del fiume Ofanto, fino a questo momento non si è costruito, il che è avvenuto, purtroppo, in altre parti d'Italia, occupando, con edifici, le sponde del letto di fiumi con enorme portata d'acqua, perché, tutto sommato, l'italica gente i guai se li cerca con le proprie mani. Il canale Ciappetta fa sorridere, non solo per la sua denominazione, ma per il fatto che, alcuni anni addietro, come raccoglitore d'acqua piovana e di altre, lesive dell'ambiente, fu cementato, grazie a una idea geniale di qualcuno rimasto, per sua fortuna nell'anonimato, con lastroni, che, a seguito di piogge torrenziali, raggiunsero la parte terminale, sita in agro barlettano, a ridosso del mare. Come esondazione, il Ciappetta non preoccupa più di tanto, in considerazione della circostanza che le sue acque, quando ci sono, scorrono lentamente in uno scenario da Colorado, che, però, ha la tipicità delle campagne pugliesi, ritratte dal grande pittore barlettano, Giuseppe De Nittis. Al Ciappetta restituiamo la dignità di corso d'acqua e non quello di condotta fognaria di alcune città, situate a nord della BAT. Vigilare sull'ambiente, significa tutelare la salute dei cittadini e di ciò che li circonda.