Patroni Griffi: «La Bat è un pasticcio, tre capoluoghi sono una pazzia»

Il giudizio inequivocabile del ministro della Funzione pubblica. Pastore (Psi): «La Bat non sia presa come capro espiatorio»

giovedì 20 settembre 2012 17.36
A cura di Edoardo Centonze
«Mai più pasticci come la Bat. Niente più trattative tra campanili, niente più spartizioni con uffici sparsi in più comuni». Queste le parole del ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Filippo Patroni Griffi sulla Bat, riportate oggi da "La Gazzetta del Mezzogiorno", e pronunciate a proposito della decisione del governo in merito all'attribuzione del capoluogo delle nuove province, alla città capoluogo più grande tra le vecchie province. Nell'articolo, firmato da Tonio Tondo, si fa riferimento ad una risposta data dal ministro a Michele D'Innella, "un esperto giuridico chiamato dal presidente Schittulli a collaborare con l'Upi". La domanda era: "Ma cosa accadrebbe se una parte dei Comuni, sufficiente per rispettare i criteri geo-demografici (almeno 2500 chilometri quadrati di territorio e 350mila persone residenti), decidessero di dare il via a una nuova provincia in base all'articolo 133 della Costituzione?". La risposta del ministro Patroni Griffi è stata, un semplice: «Vedremo».

"La Gazzetta del Mezzogiorno" riporta un'ulteriore confidenza del ministro: «Sono rimasto sbalordito nell'apprendere come è nata la Bat e come i gruppi dirigenti di tre città di prestigio come Barletta, Andria e Trani hanno raggiunto i compromessi politici. Tre capoluoghi di provincia è veramente una pazzia, non solo istituzionale. Per questo abbiamo stabilito nella legge che spetta alla città con più abitanti il ruolo di capoluogo».

E dalla Bat è arrivata la risposta del consigliere comunale e regionale barlettano Franco Pastore del Psi: «Il governo è severo con la nostra provincia, con la Barletta-Andria-Trani. La si vuole far passare come un accordo-agglomerato di natura politico-amministrativa, come un compromesso di poteri e spartizione di essi. Così non è, la Bat non diventerà in Italia il simbolo delle province da abolire - ha affermato Pastore - Questo non solo non sarebbe giusto ma neppure vero. Gli esponenti del governo che hanno voluto liquidare la nostra provincia come il peggiore esempio di questo ente nel Paese dimenticano il ruolo di autodeterminazione avuto dal territorio nella sua istituzione, ruolo che è stato fondamentale, che non è stato ignorato allora, quando la Bat è nata, nel 2004, e che spero non sarà ignorato ora».