Patrizia Corvasce: «Avviamo un fondo per bambini in condizioni di indigenza»
Proposta per il consiglio, «destinerò già i miei gettoni di presenza»
mercoledì 20 novembre 2013
10.09
«Per noi cittadini del M5S "eletti" nelle Istituzioni, il ridursi lo stipendio o non percepire addirittura nulla per l'opera che si presta, non è un atto di eroismo, è solamente la naturale conseguenza del modo in cui intendiamo l'attività politica. Il ricoprire la carica di amministratore pubblico deve essere considerato come l'espletamento di un "servizio civile" a favore della collettività, servizio da intendersi quale "occasione temporanea", il prestarsi, per un lasso limitato di tempo, alla collettività, per poi tornare, dopo al massimo due mandati, alla propria vita, sperando di aver servito al meglio il prossimo». Da ex consigliera comunale, ma in virtù della sua elezione nel contesto del M5S, Patrizia Corvasce interviene con una proposta, scrivendo: «Ergo, in un momento di così grave crisi sociale ed economica, in cui l'etica nella vita pubblica e politica è di fondamentale importanza, intendo dar seguito a ciò che non mi è stato possibile realizzare nella veste di consigliere comunale del M5S Barletta, attese le circostanze che mi hanno visto costretta a rassegnare le dimissioni. Intendo, dunque, rivolgere ai consiglieri comunali della nostra Città, l'invito ad attivarsi per costituire un fondo specifico per "progetti e opere per bambini che vivono in condizioni di indigenza e per la prima infanzia", attraverso l'inserimento nel bilancio di un apposito capitolo di spesa (qualora, allo stato, sia ancora fattibile); fondo, al quale intendo destinare volontariamente la somma percepita quale "gettone di presenza" relativamente alla mia partecipazione alle commissioni consiliari e ai tre Consigli Comunali, al fine di testimoniare ai cittadini la finalità di ciò che è stato il mio impegno in politica, quello di perseguire un onere quotidiano, inteso come servizio di volontariato rivolto al bene comune.
In quest'ottica, già, i Consiglieri Regionali del Movimento 5 Stelle eletti nel 2010 in Piemonte ed Emilia Romagna si sono ridotti il proprio compenso a 2.500 euro/mese netti; a seguire, in svariati Comuni dove sono stati eletti consiglieri pentastellati, è avvenuto lo stesso, per culminare nel 2012 con le elezioni regionali siciliane dove gli eletti all'ARS del Movimento 5 Stelle con le eccedenze dei propri compensi (si trattengono da quanto gli spetta di retribuzione solo 2.500 Euro/mese) hanno costituito un fondo per il microcredito a favore di piccole imprese ed artigiani.
Il mio personale auspicio è di vedere implementare tale fondo attraverso il contributo da parte di tutti i consiglieri nella quota che intenderanno spontaneamente e periodicamente destinarvi. I "padri costituenti" con una legge del 1948 (la n°1102 del 9 agosto), abrogata nel 1965, stabilivano il compenso per i parlamentari in 65.000 Lire, pari a 1.138 Euro di oggi, più rimborsi spese puntuali per chi proveniva da fuori Roma. Insomma anche per i "padri costituenti" la politica era da considerarsi una sorta di volontariato o poco più.
Persuasa di un cortese riscontro da parte dell'intero Consiglio Comunale, rinnovo gli Auguri di buon lavoro a tutti».
In quest'ottica, già, i Consiglieri Regionali del Movimento 5 Stelle eletti nel 2010 in Piemonte ed Emilia Romagna si sono ridotti il proprio compenso a 2.500 euro/mese netti; a seguire, in svariati Comuni dove sono stati eletti consiglieri pentastellati, è avvenuto lo stesso, per culminare nel 2012 con le elezioni regionali siciliane dove gli eletti all'ARS del Movimento 5 Stelle con le eccedenze dei propri compensi (si trattengono da quanto gli spetta di retribuzione solo 2.500 Euro/mese) hanno costituito un fondo per il microcredito a favore di piccole imprese ed artigiani.
Il mio personale auspicio è di vedere implementare tale fondo attraverso il contributo da parte di tutti i consiglieri nella quota che intenderanno spontaneamente e periodicamente destinarvi. I "padri costituenti" con una legge del 1948 (la n°1102 del 9 agosto), abrogata nel 1965, stabilivano il compenso per i parlamentari in 65.000 Lire, pari a 1.138 Euro di oggi, più rimborsi spese puntuali per chi proveniva da fuori Roma. Insomma anche per i "padri costituenti" la politica era da considerarsi una sorta di volontariato o poco più.
Persuasa di un cortese riscontro da parte dell'intero Consiglio Comunale, rinnovo gli Auguri di buon lavoro a tutti».