Patrimonio immobiliare "cospicuo", necessita un censimento
Si discute di alienazioni nella Commissione Affari Generali e Istituzionali
giovedì 18 giugno 2015
13.16
Si è riunita la scorsa sera la Commissione Consiliare Affari Generali e Istituzionali, Annona, Sicurezza e Legalità, presieduta da Cosimo Bruno, composta da Rosa Cascella, Maria Campese, Andrea Salvemini e Rossella Piazzolla. Alla riunione di commissione, per la seconda volta aperta al pubblico, erano presenti membri rappresentativi del mondo associazionistico barlettano per la discussione del "Regolamento per la valorizzazione e alienazione e concessione del patrimonio immobiliare del Comune di Barletta", allo scopo di conferire risposte ai quesiti emersi durante lo scorso incontro pubblico, tenutosi il 6 maggio.
La riunione ha preso avvio presso la Sala Riunioni della Presidenza del Consiglio Comunale, partendo dalla discussione delle questione "Alienazione e riutilizzo dei proventi derivanti". In primis considerato il caso dell'ex mattatoio, destinato ad essere ceduto, per farne una sede del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Ciò prevede una vendita formale con passaggio della proprietà dal Comune allo Stato, ma allo stato attuale, la vendita dell'immobile non è ancora stata effettuata per problemi di accatastamento. Quindi mantenendo per l'immobile il fine ad un uso pubblico, si inserisce a pieno nella politica di riutilizzo dei beni appartenenti al Comune di Barletta. Maria Campese, intervenuta in quanto membro costituente della Commissione, ha sostenuto «E' fondamentale che le risorse ricavate dall'alienazione siano poi utilizzate per recuperare il resto del patrimonio comunale».
Durante l'assemblea è intervenuto Francesco Dicorato, mettendo agli atti un documento in cui si suggeriscono delle modifiche da apportare all'attuale regolamento, composto di 33 articoli. Il Dicorato ha poi proseguito, su richiesta del presidente di Commissione, Cosimo Bruno, espletando quale fosse la reale definizione di "terreni ad uso civico", in quanto la commissione prevede di ricavare a breve un emendamento da applicare all'argomento, sempre nell'ambito del regolamento, da condividere in seguito con la maggioranza. Il terreno ad uso civico infatti, come è stato definito, si caratterizza come una proprietà ceduta o donata dal Comune alla collettività.
Si narra infatti che già Federico II trasferì alcune terre alla città di Barletta e che alcune di esse siano poi state utilizzate, nel dopoguerra, come donativo nei confronti dei reduci del conflitto, affinché potessero farne un uso agricolo, terreni che furono pertanto detti "livellari".
Durante la riunione di Commissione, si è inoltre discussa una questione rilevante: inserire nel regolamento l'obbligo di una ricognizione del patrimonio dei terreni appartenenti al Comune di Barletta, al giorno d'oggi costituito da 23.000 ettari. Tali terreni, pare si estendano da via Callano fino alle Tufare, per arrivare all'Ofanto e discendere fino alla foce del fiume stesso. Un patrimonio cospicuo di cui si necessita un dettagliato censimento, che dovrebbe essere convertito in forma digitalizzata.
La riunione ha preso avvio presso la Sala Riunioni della Presidenza del Consiglio Comunale, partendo dalla discussione delle questione "Alienazione e riutilizzo dei proventi derivanti". In primis considerato il caso dell'ex mattatoio, destinato ad essere ceduto, per farne una sede del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Ciò prevede una vendita formale con passaggio della proprietà dal Comune allo Stato, ma allo stato attuale, la vendita dell'immobile non è ancora stata effettuata per problemi di accatastamento. Quindi mantenendo per l'immobile il fine ad un uso pubblico, si inserisce a pieno nella politica di riutilizzo dei beni appartenenti al Comune di Barletta. Maria Campese, intervenuta in quanto membro costituente della Commissione, ha sostenuto «E' fondamentale che le risorse ricavate dall'alienazione siano poi utilizzate per recuperare il resto del patrimonio comunale».
Durante l'assemblea è intervenuto Francesco Dicorato, mettendo agli atti un documento in cui si suggeriscono delle modifiche da apportare all'attuale regolamento, composto di 33 articoli. Il Dicorato ha poi proseguito, su richiesta del presidente di Commissione, Cosimo Bruno, espletando quale fosse la reale definizione di "terreni ad uso civico", in quanto la commissione prevede di ricavare a breve un emendamento da applicare all'argomento, sempre nell'ambito del regolamento, da condividere in seguito con la maggioranza. Il terreno ad uso civico infatti, come è stato definito, si caratterizza come una proprietà ceduta o donata dal Comune alla collettività.
Si narra infatti che già Federico II trasferì alcune terre alla città di Barletta e che alcune di esse siano poi state utilizzate, nel dopoguerra, come donativo nei confronti dei reduci del conflitto, affinché potessero farne un uso agricolo, terreni che furono pertanto detti "livellari".
Durante la riunione di Commissione, si è inoltre discussa una questione rilevante: inserire nel regolamento l'obbligo di una ricognizione del patrimonio dei terreni appartenenti al Comune di Barletta, al giorno d'oggi costituito da 23.000 ettari. Tali terreni, pare si estendano da via Callano fino alle Tufare, per arrivare all'Ofanto e discendere fino alla foce del fiume stesso. Un patrimonio cospicuo di cui si necessita un dettagliato censimento, che dovrebbe essere convertito in forma digitalizzata.