Pastore: «Per gli obiettori confronto giusto con i medici»
Tutela per le donne e applicazione della legge. Ci vuole la compresenza di obiettori e non obiettori
martedì 29 giugno 2010
Una dichiarazione del consigliere Pastore, di Sinistra Ecologia e Libertà.
"L'80% dei medici pugliesi che lavora nei consultori è obiettore di coscienza e questo è un fatto, un dato inconfutabile. Ed è un fatto che tale situazione non vada a tutelare le donne e ad attuare l'efficacia di una legge, la 194. Queste sono ore in cui tutti siamo protesi ad ascoltare i medici e i loro Ordini, ma le donne - pazienti - cittadine - utenti del sistema sanitario pugliese chi le ascolta? E a proposito di quello che dicono i medici, ascoltando bene, forma e sostanza, i loro organi rappresentativi, come ha spiegato Dino Delvecchio (presidente dell'ordine provinciale della Bat), non si pongono sul piede di guerra, riconoscendo a pieno lo stato delle cose e chiedendo, se mai, la compresenza sia di medici obiettori sia di medici non obiettori. Tale richiesta è giusta ed è proprio in questa direzione che va la delibera numero 735 del marzo 2010 della giunta regionale pugliese che prevede il potenziamento della rete consultoriale e del «percorso nascita» attraverso l'inserimento nelle strutture, di ginecologi e ostetriche non obiettori di coscienza. In questo modo si garantirebbe una situazione di pareggiamento dalla quale ripartire. Esiste un disequilibrio che bisogna appianare. Tutto il resto rientra nel normale gioco delle parti. Esiste, cioè, una categoria, quella medica, che deve rappresentare tutti e deve, pertanto, "negoziare" le scelte politiche che riguardano quella categoria, esiste, d'altro canto, una istituzione, la regione, che rappresenta un'altra categoria, i cittadini. Democrazia vuol dire confronto e quello che avviene in queste ore questo è, democratico e giusto confronto che porterà, probabilmente, alla soluzione migliore possibile di un problema reale."
"L'80% dei medici pugliesi che lavora nei consultori è obiettore di coscienza e questo è un fatto, un dato inconfutabile. Ed è un fatto che tale situazione non vada a tutelare le donne e ad attuare l'efficacia di una legge, la 194. Queste sono ore in cui tutti siamo protesi ad ascoltare i medici e i loro Ordini, ma le donne - pazienti - cittadine - utenti del sistema sanitario pugliese chi le ascolta? E a proposito di quello che dicono i medici, ascoltando bene, forma e sostanza, i loro organi rappresentativi, come ha spiegato Dino Delvecchio (presidente dell'ordine provinciale della Bat), non si pongono sul piede di guerra, riconoscendo a pieno lo stato delle cose e chiedendo, se mai, la compresenza sia di medici obiettori sia di medici non obiettori. Tale richiesta è giusta ed è proprio in questa direzione che va la delibera numero 735 del marzo 2010 della giunta regionale pugliese che prevede il potenziamento della rete consultoriale e del «percorso nascita» attraverso l'inserimento nelle strutture, di ginecologi e ostetriche non obiettori di coscienza. In questo modo si garantirebbe una situazione di pareggiamento dalla quale ripartire. Esiste un disequilibrio che bisogna appianare. Tutto il resto rientra nel normale gioco delle parti. Esiste, cioè, una categoria, quella medica, che deve rappresentare tutti e deve, pertanto, "negoziare" le scelte politiche che riguardano quella categoria, esiste, d'altro canto, una istituzione, la regione, che rappresenta un'altra categoria, i cittadini. Democrazia vuol dire confronto e quello che avviene in queste ore questo è, democratico e giusto confronto che porterà, probabilmente, alla soluzione migliore possibile di un problema reale."