Pastore: «la città sappia cogliere l'eredita di Francesco Salerno»
Il cordoglio del consigliere regionale. «Era un uomo schietto»
domenica 12 settembre 2010
«Impreparato sono alla perdita di Salerno, impreparato. Io che Ciccio ero abituato ad incontrarlo e parlargli alzando testa e sguardo, visto che mi superava di un bel po', alto e grande com'era, io che con lui ho condiviso anni del suo governo cittadino, tra i suoi assessori, e che con Ciccio ho riso, discusso, sono stato d'accordo e anche no. Ma questo non era un problema, lo era la slealtà per un uomo schietto come lui, lo era la doppiezza, le personalità doubleface».
«La sua perdita non solo mi addolora, ma mi avvilisce e preoccupa, come cittadino e come politico. La città e la classe politica sappiano cogliere l'eredità di Francesco Salerno. Sta tutta nel suo ricordo, che quell'uomo ha costruito in noi tutti agendo, vivendo, mostrando in tutto e per tutto la sua grande passione».
«Alla sua famiglia, ai suoi figli, alle persone a lui più vicine e legate il mio profondo cordoglio».
«La sua perdita non solo mi addolora, ma mi avvilisce e preoccupa, come cittadino e come politico. La città e la classe politica sappiano cogliere l'eredità di Francesco Salerno. Sta tutta nel suo ricordo, che quell'uomo ha costruito in noi tutti agendo, vivendo, mostrando in tutto e per tutto la sua grande passione».
«Alla sua famiglia, ai suoi figli, alle persone a lui più vicine e legate il mio profondo cordoglio».