Pastore: «Aqp, il pubblico si comporti correttamente»
Il consigliere regionale interviene sull'Acquedotto Pugliese. Provvedimenti di natura economica e politica
giovedì 30 settembre 2010
Una dichiarazione del consigliere Franco Pastore (Sel).
Per domani l'Ato puglia ha convocato il suo comitato esecutivo e la speranza è che tra i vari punti all'ordine del giorno ci sia un intervento efficace sulla chiusura, decisa dall'amministratore unico di Aqp Ivo Monteforte, delle unità territoriali di Trani e Brindisi dell'Aqp. La necessità del ritiro di tale provvedimento è nella logica dei fatti e lo è per due ordini di motivi: uno economico e un politco. Quello economico è presto spiegato e risolto, soprattutto all'indomani che l'agenzia di rating Standard & Poor's ha addirittura rivisto al rialzo l'outlook di Aqp, portandolo da "stabile" a "positivo". Dunque non si tagli semplicemente per essere i primi della classe. E poi la motivazione di natura politica. Aqp da spa diventa ente pubblico, questo ha un significato importante. Non è un'azienda come qualsiasi altra che deve perseguire il profitto ad ogni costo, tagliando teste perché può sostituirle telematicamente con sinapsi informatiche. Così oggi non c'è più bisogno del personale amministrativo di Brindisi e di quello di Trani. C'è bisogno di un'etica del lavoro e dell'imprenditoria, soprattutto quando è pubblica. L'Ato lo tenga a mente e intervenga come deve su tale situazione e, in quanto ente responsabile di Aqp dia indirizzo, affinchè si superi questo problema e si tenga conto di quanto stabilito nel piano d'ambito 2010 – 2018 che prevede sei unità territoriali.
Per domani l'Ato puglia ha convocato il suo comitato esecutivo e la speranza è che tra i vari punti all'ordine del giorno ci sia un intervento efficace sulla chiusura, decisa dall'amministratore unico di Aqp Ivo Monteforte, delle unità territoriali di Trani e Brindisi dell'Aqp. La necessità del ritiro di tale provvedimento è nella logica dei fatti e lo è per due ordini di motivi: uno economico e un politco. Quello economico è presto spiegato e risolto, soprattutto all'indomani che l'agenzia di rating Standard & Poor's ha addirittura rivisto al rialzo l'outlook di Aqp, portandolo da "stabile" a "positivo". Dunque non si tagli semplicemente per essere i primi della classe. E poi la motivazione di natura politica. Aqp da spa diventa ente pubblico, questo ha un significato importante. Non è un'azienda come qualsiasi altra che deve perseguire il profitto ad ogni costo, tagliando teste perché può sostituirle telematicamente con sinapsi informatiche. Così oggi non c'è più bisogno del personale amministrativo di Brindisi e di quello di Trani. C'è bisogno di un'etica del lavoro e dell'imprenditoria, soprattutto quando è pubblica. L'Ato lo tenga a mente e intervenga come deve su tale situazione e, in quanto ente responsabile di Aqp dia indirizzo, affinchè si superi questo problema e si tenga conto di quanto stabilito nel piano d'ambito 2010 – 2018 che prevede sei unità territoriali.