Pasquale Caputo ritorna a Barletta, il cammino che lo ha portato sulle orme di suo padre
Si terrà martedì 19 luglio alle ore 10.00 un incontro in Piazza d'Armi del Castello di Barletta
lunedì 18 luglio 2022
18.42
Terminerà martedì 19 luglio dopo 73 giorni e 1.700 km il lungo viaggio a piedi di Pasquale Caputo da Monaco di Baviera a Barletta che lo ha portato a ripercorrere il cammino che portò nel '45 suo padre Francesco dai campi di prigionia tedeschi sino alla casa natia. Per onorare l'impresa, martedì 19 luglio alle ore 10.00 nella Piazza d'Armi del Castello di Barletta -con ingresso libero- il camminatore verrà accolto da tutta la cittadinanza e dalle massime Autorità Civili e Militari.
Pasquale, 73 anni, ha impiegato oltre 2 mesi per rifare il cammino che suo padre Francesco, militare italiano internato dal '43 al '45 nei campi di prigionia nazisti di Moosburg, Memmingen e Kaufbeuren, intraprese dopo la liberazione per fare ritorno a casa.
Francesco Caputo, soldato in forza al Reggimento di cavalleria "Ferrara", successivamente all'armistizio dell'8 settembre 1943 venne catturato a Verona e deportato nei campi di prigionia tedeschi, andando a far parte di quella schiera di IMI (Internati Militari Italiani) ritenuti traditori dall'ex alleato nazista. Posti davanti alla scelta di continuare a combattere nelle file dell'esercito tedesco, la stragrande maggioranza degli oltre 800.000 catturati rifiutò l'arruolamento e venne smistato nei Lager di tutta Europa.
Dopo la fine della guerra, tra l'estate del 1945 e il 1946, i sopravvissuti fecero ritorno in patria utilizzando qualunque mezzo e camminando a piedi per centinaia e centinaia di chilometri.
Per non far naufragare la memoria di questa immane tragedia, quasi dimenticata, e dare dignità a tutti coloro che affrontarono questa terribile esperienza Pasquale ha deciso di rifare questo lungo viaggio a piedi toccando le città e i luoghi legati alla resistenza ed alla memoria.
Il viaggio di Pasquale, oltre che tenere viva la memoria, vuole essere anche un momento di riflessione, di insegnamento e di monito sui temi della guerra, delle discriminazioni razziali, delle persecuzioni e dell'immigrazione, tutti argomenti di stringente attualità. Non secondario, inoltre, l'aspetto socio-sanitario e sportivo legato a questa entusiasmante e sfidante esperienza di lungo cammino, con i riflessi che ciò comporterà psicologicamente e fisicamente. Infatti il camminatore è stato costantemente monitorato attraverso strumenti innovativi di telemedicina messi a punto da AReSS Puglia con la collaborazione di Azienda Sanitaria Locale BT.
L'impresa di Pasquale, sostenuta dall'ASD Barletta Sportiva, è stata patrocinata dalla Regione Puglia , dal Comune di Barletta e da varie associazioni legate alla resistenza e alla memoria storica.
Pasquale, 73 anni, ha impiegato oltre 2 mesi per rifare il cammino che suo padre Francesco, militare italiano internato dal '43 al '45 nei campi di prigionia nazisti di Moosburg, Memmingen e Kaufbeuren, intraprese dopo la liberazione per fare ritorno a casa.
Francesco Caputo, soldato in forza al Reggimento di cavalleria "Ferrara", successivamente all'armistizio dell'8 settembre 1943 venne catturato a Verona e deportato nei campi di prigionia tedeschi, andando a far parte di quella schiera di IMI (Internati Militari Italiani) ritenuti traditori dall'ex alleato nazista. Posti davanti alla scelta di continuare a combattere nelle file dell'esercito tedesco, la stragrande maggioranza degli oltre 800.000 catturati rifiutò l'arruolamento e venne smistato nei Lager di tutta Europa.
Dopo la fine della guerra, tra l'estate del 1945 e il 1946, i sopravvissuti fecero ritorno in patria utilizzando qualunque mezzo e camminando a piedi per centinaia e centinaia di chilometri.
Per non far naufragare la memoria di questa immane tragedia, quasi dimenticata, e dare dignità a tutti coloro che affrontarono questa terribile esperienza Pasquale ha deciso di rifare questo lungo viaggio a piedi toccando le città e i luoghi legati alla resistenza ed alla memoria.
Il viaggio di Pasquale, oltre che tenere viva la memoria, vuole essere anche un momento di riflessione, di insegnamento e di monito sui temi della guerra, delle discriminazioni razziali, delle persecuzioni e dell'immigrazione, tutti argomenti di stringente attualità. Non secondario, inoltre, l'aspetto socio-sanitario e sportivo legato a questa entusiasmante e sfidante esperienza di lungo cammino, con i riflessi che ciò comporterà psicologicamente e fisicamente. Infatti il camminatore è stato costantemente monitorato attraverso strumenti innovativi di telemedicina messi a punto da AReSS Puglia con la collaborazione di Azienda Sanitaria Locale BT.
L'impresa di Pasquale, sostenuta dall'ASD Barletta Sportiva, è stata patrocinata dalla Regione Puglia , dal Comune di Barletta e da varie associazioni legate alla resistenza e alla memoria storica.