Papaceccio sul palco dell’Ariston: «Io sono un po’ matto, e tu?»
Con lui la compagnia del Teatro Patologico per condividere inclusione e divertimento
venerdì 14 febbraio 2025
10.46
Giovedì 13 febbraio, nel giorno della Disfida, sul palco del Festival di Sanremo un po' di Barletta. Il dj barlettano Francesco Maria Crudele insieme a Dario D'Ambrosio e la compagnia del Teatro Patologico ha emozionato l'Ariston.
Dario D'Ambrosi, da oltre quarant'anni lavora per e con chi soffre di disabilità fisiche e psichiche, creando qualcosa di magnifico, di cui anche Leonardo Pieraccioni è molto orgoglioso: il Teatro Patologico.
Si tratta di un progetto unico in cui il mondo della lirica e dell'arte e dellaterapia si incontrano, con protagonisti sul palco gli attori con disabilità. Il messaggio è quello di inclusione artistica, ma anche integrazione nella società moderne.
Come spiega il direttore sul palco dell'Ariston, il Teatro Patologico è un luogo definito da molti 'magico', perché attraverso di esso si riesce a dare futuro e speranza a milioni di ragazzi e di famiglie, in quanto, quando sta bene un ragazzo disabile, tutte le persone intorno a lui stanno meglio , fino a migliorare la società. Di fatti, come dice Dario: "Non siamo tanto aiutati come associazione, ma le parole dei genitori felici sono il contributo più bello che ricevo."
La compagnia si è esibita in tanti teatri d'Italia e del mondo. Quest'anno ha il supporto del Teatro dell'Opera di Roma, in cui il Teatro Patologico ha aperto la stagione con lo spettacolo dal titolo 'Il sogno di Simon Boccanegra' del quale è stato portato un estratto sul palco di Sanremo.
Tra gli attori in costume saliti sul palco e acclamati dal pubblico, c'era anche il barlettano Francesco Maria Crudele, in arte Papaceccio, nelle vesti del musicante. Con le parole "Io sono un po' matto, e tu?" da' inizio al vero e proprio spettacolo fatto da musica, coreografie e testi profondi. Sul palco, sempre con un grande sorriso e orgoglio, incita i ragazzi a dare il meglio di sé, suonando il tamburo e dando gli incipit per iniziare le varie scene.
Intonando la vita è musica, i ragazzi scendono in platea coinvolgendo il pubblico che a fine esibizione esplode in una standing ovation.
Grande emozione ed entusiasmo per Papaceccio che continua a partecipare alla scena finale della bomba: "Noi siamo piu forti di una bomba atomica perché abbiamo il coraggio di guardarci negli occhi, noi riusciamo a farvi cambiare idea!"
Dario D'Ambrosi, da oltre quarant'anni lavora per e con chi soffre di disabilità fisiche e psichiche, creando qualcosa di magnifico, di cui anche Leonardo Pieraccioni è molto orgoglioso: il Teatro Patologico.
Si tratta di un progetto unico in cui il mondo della lirica e dell'arte e dellaterapia si incontrano, con protagonisti sul palco gli attori con disabilità. Il messaggio è quello di inclusione artistica, ma anche integrazione nella società moderne.
Come spiega il direttore sul palco dell'Ariston, il Teatro Patologico è un luogo definito da molti 'magico', perché attraverso di esso si riesce a dare futuro e speranza a milioni di ragazzi e di famiglie, in quanto, quando sta bene un ragazzo disabile, tutte le persone intorno a lui stanno meglio , fino a migliorare la società. Di fatti, come dice Dario: "Non siamo tanto aiutati come associazione, ma le parole dei genitori felici sono il contributo più bello che ricevo."
La compagnia si è esibita in tanti teatri d'Italia e del mondo. Quest'anno ha il supporto del Teatro dell'Opera di Roma, in cui il Teatro Patologico ha aperto la stagione con lo spettacolo dal titolo 'Il sogno di Simon Boccanegra' del quale è stato portato un estratto sul palco di Sanremo.
Tra gli attori in costume saliti sul palco e acclamati dal pubblico, c'era anche il barlettano Francesco Maria Crudele, in arte Papaceccio, nelle vesti del musicante. Con le parole "Io sono un po' matto, e tu?" da' inizio al vero e proprio spettacolo fatto da musica, coreografie e testi profondi. Sul palco, sempre con un grande sorriso e orgoglio, incita i ragazzi a dare il meglio di sé, suonando il tamburo e dando gli incipit per iniziare le varie scene.
Intonando la vita è musica, i ragazzi scendono in platea coinvolgendo il pubblico che a fine esibizione esplode in una standing ovation.
Grande emozione ed entusiasmo per Papaceccio che continua a partecipare alla scena finale della bomba: "Noi siamo piu forti di una bomba atomica perché abbiamo il coraggio di guardarci negli occhi, noi riusciamo a farvi cambiare idea!"