Palazzo delle Poste e prelazione, oggi tavolo tecnico dell'amministrazione

Saranno analizzati i report sull'immobile elaborati dai settori coinvolti

lunedì 21 dicembre 2020
A cura di Cosimo Giuseppe Pastore
Prelazione sì, prelazione no. L'esercizio del diritto sull'ex Palazzo delle Poste da parte del Comune di Barletta si fa più delicato di quanto si potesse immaginare soprattutto adesso che si conosce l'importo di stima dell'immobile. Due milioni e seicento mila euro il prezzo oggetto della compravendita tra la società alienante Europa Gestioni Immobiliari e quella acquirente Palladio s.r.l.

Si terrà questo pomeriggio un primo tavolo tecnico per affrontare la questione. Il sindaco Cosimo Cannito e il presidente del Consiglio comunale Sabino Dicataldo si confronteranno con gli assessori e con gli uffici comunali in un incontro aperto anche ai consiglieri. Sarà il Consiglio comunale, infatti, a dover decidere entro 60 giorni, decorrenti dallo scorso 15 dicembre, se esercitare o meno il diritto di acquisto in via preferenziale sul bene storico sottoposto a vincolo della Sovrintendenza ai beni culturali dal lontano 2003.
In seguito alla mozione del 19 novembre con cui il Consiglio comunale chiedeva che venissero raccolte tutte le informazioni necessarie a conoscere lo stato dell'immobile, sono stati interpellati tutti i settori coinvolti al fine di elaborare i report che alle 18:30 di questo pomeriggio saranno oggetto di analisi dell'amministrazione.

Le informazioni attualmente a disposizione consentono di sapere che l'immobile di piazza Caduti in Guerra gode di una superficie totale di 1.739 metri quadrati distribuiti su tre livelli: il piano terra, che comprende anche l'atrio rivolto verso via De Nittis, un primo piano e un sottotetto. Anche questo potrebbe tornare utile per ipotizzare un'eventuale destinazione dell'ex Palazzo delle Poste. Prima però resta da decidere se affrontare o meno una spesa così consistente alla quale andrebbe ad aggiungersi quella necessaria a sopportare i costi di manutenzione.

Torna utile ricordare che, anche se il Comune non dovesse esercitare la prelazione sul bene, il vincolo della Sovrintendenza impedirebbe ai privati acquirenti di snaturarlo. Il vincolo, infatti, impone non solo una destinazione d'uso dell'immobile compatibile con il suo carattere storico-culturale, ma anche di conservare e tutelare la struttura sia nel rispetto delle caratteristiche formali e materiali della tradizione costruttiva degli interni e degli esterni, sia in riferimento agli elementi costitutivi e strutturali, oltre che delle opere di dettaglio e finitura.