«Pace, libertà e dignità umana», l'omelia per San Ruggiero

«Nella nostra città di Barletta ci sono pochi segni di attenzione ai poveri»

martedì 30 dicembre 2014 21.00
Come sempre, e nonostante le avverse condizioni climatiche, gremita di fedeli la Chiesa di S. Ruggero per la Santa Messa presieduta stamane (alle ore 11.00) dall'Arcivescovo Mons. Giovan Battista Pichierri con la partecipazione del Capitolo Cattedrale, dei sacerdoti, diaconi, seminaristi, e del Comitato Festa Patronali. Presenti le autorità civili (Assessore Marcello Lanotte; Carmela Peschechera, Presidente del Consiglio Comunale di Barletta; Luigi Rosario Antonucci, Vice presidente Provincia Barletta-Andria-Trani) L'Arcivescovo, nella sua omelia, ha ripreso ampiamente il messaggio di Papa Francesco per la 48.ma Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2015) sul tema "Non più schiavi, ma fratelli". Di seguito si propongono ampi stralci dell'omelia dell'Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie.

«La via privilegiata per la pace è riconoscere nell'altro non un nemico da combattere, ma un fratello da accogliere. Si tratta di un processo continuo, che non può mai essere dato per raggiunto pienamente (Papa Francesco al Consiglio d'Europa, 25.11.2014). Come proseguire l'obiettivo della pace? Promuovendo i diritti umani …. ed esercitando la fraternità. Per camminare verso il futuro, servono memoria, coraggio, sana e umana utopia. Dall'individualismo indifferente nasce il culto dell'opulenza, cui risponde la cultura dello scarto nella quale siamo immersi.

"Lo scarto umano" individuato da Papa Francesco nel messaggio per la 48.ma Giornata mondiale della pace (2015) è questo: S. Ruggero (siamo al secolo XI), vescovo, ha lottato contro le forme di schiavitù del suo tempo, in Canne. Egli visse per il gregge che gli era stato affidato, senza mai spadroneggiare su di esso, facendosi, secondo il programma di S. Paolo, tutto a tutti. Contribuì alla ricostruzione morale e materiale de suo popolo, restando unico baluardo per la sua gente prostrata dalla miseria e dalla fame. Con instancabile ardore aiutò i fedeli e li sostenne spezzando loro il Pane eucaristico e della Parola di Dio, come anche facendo della sua casa un luogo di accoglienza fraterna. Così scrive l'Anonimo Cannese del sec. XV: "Era assai pietoso e premuroso per la salute delle anime". Fece dell'episcopio "un puro hospizio che sempre stava aperto di notte e di giorno per alloggiare i viandanti e i pellegrini, le vedove e i bambini, dove trovavano conforto e consolazione".
La nostra realtà di Chiesa diocesana, nell'oggi della storia, è chiamata ad imitare S. Ruggero, suo patrono, promuovendo l'evangelizzazione e la missionarietà; e dando un'attenzione particolare alle urgenze della vita sociale impegnandosi perché tutti, specie i più bisognosi, abbiano una vita dignitosa. E' necessario curare la formazione dei credenti non solo sui temi spirituali, ma anche in quelli di una cittadinanza attiva e responsabile nel perseguire il bene comune.

Nella nostra città di Barletta c'è qualche piccolo segno di attenzione ai poveri: Ciò non è sufficiente. Come dice Papa Francesco, dobbiamo globalizzare la fraternità, non la schiavitù, non l'indifferenza": "In questa prospettiva, desidero invitare ciascuno, nel proprio ruolo e nelle proprie responsabilità particolari, e operare gesti di fraternità nei confronti di coloro che sono tenuti in stato di asservimento". Il Sinodo diocesano è l'evento di grazia che può aiutarci, come Chiesa diocesana, a crescere in Gesù Cristo nelle dimensioni della preghiera, della profezia, della carità. Dobbiamo essere presenti nella Città come luce, come sole, come fermento di comunione fraterna.

Mi rivolgo a te, S. Ruggero, nostro patrono e ti invoco:

"Tu, che sei stato esperto in umanità e messaggero di giustizia e di pace; Tu che ti distinguesti tra la tua gente quale padre per i poveri, sostegno per i sofferenti e scudo per gli indifesi: riempici dell'amore puro che non guarda al proprio interesse e ci rende capaci di riconoscere Dio negli ultimi.
Amico di Cristo che per disposizione divina hai privilegiato a luogo della tua pace e del tuo riposo Barletta, città di Maria, sostienici sempre con la tua intercessione fino a quando, accolti tra le braccia misericordiose del Padre, conterremo in eterno la sua misericordia. Amen".

A conclusione della celebrazione, Mons. Filippo Salvo, Vicario Episcopale, ha espresso i saluti e gli auguri ai presenti e alle autorità, auspicando una fattiva e crescente collaborazione per il bene della Città di Barletta. Un grazie particolare a Lorenzo Chieppa, Direttore della Caritas cittadina che si è fatta promotrice di un pranzo per i bisognosi, svoltosi dopo la celebrazione nella foresteria del Monastero di S. Ruggero.