«Pace a voi», testimoni della conversione e del perdono
Il commento al Vangelo di don Vito Carpentiere
domenica 19 aprile 2015
Dal Vangelo secondo Luca: "In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.m Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Il percorso pasquale continua questa domenica con un brano tratto da San Luca che descrive una delle apparizioni del Risorto dopo la celebre pagina dell'incontro con i due discepoli di Emmaus. Dopo la loro preziosa testimonianza ed annuncio Gesù appare agli Undici. Come li trova? Probabilmente come oggi trova noi: sconvolti, pieni di paura, increduli, ma anche pieni di stupore! Perciò comprendiamo il saluto del Risorto: Pace a voi!
Come stiamo noi oggi? Come ci sentiamo? Penso proprio come gli Undici. Sconvolti da ciò che accade ogni giorno nel mondo e attorno a noi; pieni di paura per ciò che può accadere a noi e a chi teniamo particolarmente; increduli verso il Signore, che sembra esserci allontanato da noi, e poco o per nulla fiduciosi nei confronti degli altri! E anche a noi, proprio per questo, il Signore Gesù dice: Pace a voi. Come in ogni celebrazione eucaristica: Vi dò la mia pace! Pace donata al cuore, al mondo, all'uomo, tanto bisognosi ed impauriti! E poi? Con la richiesta di qualcosa da mangiare ci fa capire che vuole condividere anche la tavola con noi. E poi? "Aprì loro la mente per comprendere le Scritture". E cosa annuncia? La conversione e il perdono dei peccati. Ossia: tu puoi cambiare, il mondo può cambiare, il cuore dell'uomo può cambiare! Ci crediamo? Il cambiamento ci è offerto, ora spetta a noi crederci fino in fondo ed iniziare una esistenza che poggia prevalentemente sulla Sua promessa, prima che sulle mie capacità; sulla sua fedeltà al mondo e all'uomo, più che sulla mia fragilità. "Aprì loro la mente": allora forse il mio limite è la mente chiusa. Aprire la mente significa allora per me credere fondamentalmente che c'è un modo altro di vedere e percepire me stesso, il mondo e l'uomo. E che posso cambiare! Sì, il cambiamento è possibile nella misura in cui apro gli occhi, la mente ed il cuore e percepisco tutto ciò come una risorsa e non come una minaccia.
Il perdono dei peccati: primo frutto della Pasqua è proprio questo! Il mio peccato è perdonato, cancellato, dimenticato! Come quello degli altri! Se solo ce ne ricordassimo! Allora siamo chiamati a vivere da peccatori, sì, ma perdonati, riconciliati, amati. E a trattare gli altri nello stesso modo.
Buona domenica.
[don Vito]
Il percorso pasquale continua questa domenica con un brano tratto da San Luca che descrive una delle apparizioni del Risorto dopo la celebre pagina dell'incontro con i due discepoli di Emmaus. Dopo la loro preziosa testimonianza ed annuncio Gesù appare agli Undici. Come li trova? Probabilmente come oggi trova noi: sconvolti, pieni di paura, increduli, ma anche pieni di stupore! Perciò comprendiamo il saluto del Risorto: Pace a voi!
Come stiamo noi oggi? Come ci sentiamo? Penso proprio come gli Undici. Sconvolti da ciò che accade ogni giorno nel mondo e attorno a noi; pieni di paura per ciò che può accadere a noi e a chi teniamo particolarmente; increduli verso il Signore, che sembra esserci allontanato da noi, e poco o per nulla fiduciosi nei confronti degli altri! E anche a noi, proprio per questo, il Signore Gesù dice: Pace a voi. Come in ogni celebrazione eucaristica: Vi dò la mia pace! Pace donata al cuore, al mondo, all'uomo, tanto bisognosi ed impauriti! E poi? Con la richiesta di qualcosa da mangiare ci fa capire che vuole condividere anche la tavola con noi. E poi? "Aprì loro la mente per comprendere le Scritture". E cosa annuncia? La conversione e il perdono dei peccati. Ossia: tu puoi cambiare, il mondo può cambiare, il cuore dell'uomo può cambiare! Ci crediamo? Il cambiamento ci è offerto, ora spetta a noi crederci fino in fondo ed iniziare una esistenza che poggia prevalentemente sulla Sua promessa, prima che sulle mie capacità; sulla sua fedeltà al mondo e all'uomo, più che sulla mia fragilità. "Aprì loro la mente": allora forse il mio limite è la mente chiusa. Aprire la mente significa allora per me credere fondamentalmente che c'è un modo altro di vedere e percepire me stesso, il mondo e l'uomo. E che posso cambiare! Sì, il cambiamento è possibile nella misura in cui apro gli occhi, la mente ed il cuore e percepisco tutto ciò come una risorsa e non come una minaccia.
Il perdono dei peccati: primo frutto della Pasqua è proprio questo! Il mio peccato è perdonato, cancellato, dimenticato! Come quello degli altri! Se solo ce ne ricordassimo! Allora siamo chiamati a vivere da peccatori, sì, ma perdonati, riconciliati, amati. E a trattare gli altri nello stesso modo.
Buona domenica.
[don Vito]