Ospedale “Dimiccoli” di Barletta, posti letto non disponibili: è allerta

Al disagio si aggiunge l’emergenza sangue che sta interessando tutta la Puglia

venerdì 12 gennaio 2018 11.11
A cura di Ida Vinella
Una situazione gravosa e davvero preoccupante sta interessando al momento il nosocomio "Monsignor Dimiccoli" di Barletta in questi giorni. Già nella giornata di ieri avevamo dato notizia di una pesante e diffusa carenza di sangue in tutta la Puglia: il problema ha causato in modo drastico la sospensione degli interventi chirurgici negli ospedali di Bari, al "Bonomo" di Andria e in altri importanti presidi pugliesi, destando viva preoccupazione anche a Barletta, dove è scattata la mobilitazione e l'accorato appello a donare sangue.

Già da diversi giorni i donatori Avis segnalavano problemi inerenti la difficoltà degli ospedali fra Puglia e Basilicata di reperire sacche di sangue per i malati che necessitavano di interventi chirurgici. Adesso è scoppiata l'emergenza e i primi ad essere sensibilizzati a donare sono proprio i lavoratori degli ospedali: a Barletta infatti il dott. Eugenio Peres, direttore del servizio di medicina trasfusionale per la Asl BT, ha diramato un avviso in cui si sollecita l'impegno del personale a donare. Anche i cittadini posso fare la loro parte per affrontare la crisi: si può donare sangue all'ospedale di Canosa di Puglia il martedì e il sabato e tutti i giorni negli ospedali di Andria e Barletta dalle ore 8.00 fino alle ore 11.00 circa.

A tutto ciò si aggiunge in queste ore una nuova allerta all'ospedale "Dimiccoli" a causa dell'assoluta indisponibilità di posti letto: la situazione è stata già segnalata ai referenti della Asl BT auspicandone una soluzione, ma al momento sono stati comunque bloccati i ricoveri in elezione (cioè quelli già programmati) e, a causa dell'enorme afflusso di pazienti, i tempi di sbarellamento dei pazienti 118 potrebbero essere molto lunghi, causando disagi sia per gli operatori del presidio ospedaliero, costretti (è il caso di dirlo) a fare "miracoli", sia per i cittadini, il cui diritto alla salute è troppo spesso minato da croniche difficoltà e caotiche emergenze come queste.