Opificio e dormitorio in via Trani in condizioni disumane, denunciato un cinese
Assenza di sicurezza e ambienti assolutamente malsani
giovedì 29 maggio 2014
11.18
Nella mattinata di ieri, in Barletta, gli uomini del locale Commissariato di P.S., congiuntamente a personale della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Barletta, hanno proceduto al controllo di un opificio in via Trani, di proprietà di un cittadino cinese di 26 anni residente in Barletta, all'interno del quale erano impiegati diversi cittadini cinesi. In particolare gli operanti dopo aver appurato la regolarità dei presenti sul territorio nazionale hanno ispezionato i locali all'interno dei quali si svolgeva l'attività lavorativa, rilevando l'assenza dei requisiti minimi di sicurezza, igienici e sanitari; ambienti polverosi, sprovvisti di impianti di aspirazione, i pavimenti ricoperti da materiale plastico facilmente infiammabile, l'impianto elettrico non a norma, nonché i sistemi antincendio non sufficienti e non a norma (estintori scaduti). I locali in questione sono stati quindi sottoposti a sequestro preventivo ed il titolare dell'attività è stato denunciato a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria.
L'edificio di due piani, al piano terra era adibito per una parte a zona di lavoro, e per un'altra ad un vero e proprio dormitorio, in spazi molto ristretti. Sulle postazioni di lavoro è stato ritrovato del cibo, segno del fatto che molto probabilmente non era possibile per i lavoratori spostarsi molto. Le condizioni dei locali si sono presentate disumane, e caratterizzate dal forte cattivo odore. Condizioni ben peggiori sono state riscontrate al primo piano della struttura, tutto adibito a dormitorio. Il secondo piano non è stato sottoposto a sequestro, per permettere alle persone di mantenere un tetto sotto il quale dormire.
L'edificio di due piani, al piano terra era adibito per una parte a zona di lavoro, e per un'altra ad un vero e proprio dormitorio, in spazi molto ristretti. Sulle postazioni di lavoro è stato ritrovato del cibo, segno del fatto che molto probabilmente non era possibile per i lavoratori spostarsi molto. Le condizioni dei locali si sono presentate disumane, e caratterizzate dal forte cattivo odore. Condizioni ben peggiori sono state riscontrate al primo piano della struttura, tutto adibito a dormitorio. Il secondo piano non è stato sottoposto a sequestro, per permettere alle persone di mantenere un tetto sotto il quale dormire.