Operazione della Polizia di Barletta e Trani, presi tre slavi
Erano responsabili di rapina e detenzione di arma da sparo. I tre avevano anche documenti falsi
lunedì 9 settembre 2013
13.01
Un fermo di polizia giudiziaria quello eseguito dal personale del commissariato di Pubblica Sicurezza di Trani e di Barletta nei confronti di tre cittadini di origine slava, ritenuti responsabili del reato di rapina aggravata e detenzione illegale di arma comune da sparo. Il tutto risale allo scorso 25 luglio a Trani. Qui un uomo veniva rapinato dell'autovettura, del telefono cellulare e di altri oggetti, da alcuni nomadi (due uomini ed una donna), mentre stava pescando con il figlio di 10 anni. Dopo investigazioni questi malviventi sono stati localizzati all'interno di un casolare abbandonato, sito in contrada Ferrigni a Carbonara. Proprio ieri il personale del citato Commissariato e di quello di Barletta eseguiva la perquisizione dell'immobile in questione, costituito da una struttura edile, decadente e parzialmente diroccata situata in una zona rurale impervia.
Sul posto v'erano proprio i tre sospetti, tutti con precedenti di polizia, che successivamente venivano riconosciuti dalla vittima quali autori del reato perpetrato ai suoi danni. La perquisizione dell'edificio portava al rinvenimento e al sequestro di un fucile ad aria compressa illegalmente detenuto, privo della punzonatura attestante la ridotta potenzialità e, quindi da ritenersi arma comune da sparo, di documenti falsi (passaporto e patente di guida), e di un'autovettura Fiat Punto immatricolata in Italia ma con targhe del Montenegro, anziché quelle italiane assegnate.
I fermati, rispettivamente di 26, 29 e 47 anni, dopo le formalità di rito, venivano associati presso la Casa Circondariale di Bari a disposizione dell'A.G. procedente. Inoltre, al 26enne veniva, altresì, notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Bari, in data 4 luglio 2012, per una rapina commessa in precedenza a Bari.
Sul posto v'erano proprio i tre sospetti, tutti con precedenti di polizia, che successivamente venivano riconosciuti dalla vittima quali autori del reato perpetrato ai suoi danni. La perquisizione dell'edificio portava al rinvenimento e al sequestro di un fucile ad aria compressa illegalmente detenuto, privo della punzonatura attestante la ridotta potenzialità e, quindi da ritenersi arma comune da sparo, di documenti falsi (passaporto e patente di guida), e di un'autovettura Fiat Punto immatricolata in Italia ma con targhe del Montenegro, anziché quelle italiane assegnate.
I fermati, rispettivamente di 26, 29 e 47 anni, dopo le formalità di rito, venivano associati presso la Casa Circondariale di Bari a disposizione dell'A.G. procedente. Inoltre, al 26enne veniva, altresì, notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Bari, in data 4 luglio 2012, per una rapina commessa in precedenza a Bari.